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Caprica è la serie TV nata come prequel di Battlestar Galactica (2004) che narra le vicende avvenute 58 anni prima di BSG e  che avrebbero portato alla guerra degli umani con i cylon e al quasi totale sterminio della razza umana dalla galassia.

La serie è molto diversa dallo space drama “Battlestar Galactica” ma nello stesso tempo i richiami a personaggi e avvenimenti del futuro la rendono tanto una delizia quanto un’occasione mancata per i fan di BSG. Caprica, infatti, è ambientata “solo” 58 anni prima degli avvenimenti del Galactica e in questo lasso di tempo ci dovrebbe essere la nascita dei cylon, una prima guerra con i tostapane, 40 anni di pace, lo sterminio della razza umana da parte dei lavori in pelle e la fuga del Galactica in cerca della tredicesima colonia. Tutto ciò su scala interplanetaria non è pensabile nemmeno con la psicostoria di asimoviama memoria. Oltre a questa, a mio avviso, imperdonabile incoerenza la serie pecca in dinamismo, se è vero che non è una serie di SF pura ma mischia molti elementi del family drama, mettendo insieme mafia, terrorismo e problemi adolescenziali  e anche vero che ci sono alcuni episodi talmente noiosi da aver contribuito a stroncare sul nascere una serie che avrebbe potuto, anche a livello di merchandise, far esplodere l’universo di BSG preparando il terreno a nuove storie (pare che anche Blood & Chrome sia morta prima di nascere).

LA STORIA

Siamo su Caprica, la principale delle 12 colonie  di Kobol dove gli umani vivono più o meno pacificamente su dodici pianeti collegati fra loro in una sorta di grande federazione interplanetaria. Caprica è molto simile agli Stati Uniti del XXI secolo, sia per il tipo di società che per la tecnologia appena più avanzata (anche se poi esistono i viaggi interstellari di cui si accenna a malapena nella serie e le gigantesche Battlestar che non avrebbero motivo di essere costruite senza una guerra interplanetaria ma che non hanno il tempo di essere progettate, costruite e diventare obsolete in poco più 50 anni). La società capricana ha dunque gli stessi problemi e gli stessi difetti della nostra società, le ideologie, il razzismo, la smania di potere, solo su scala più vasta trattandosi di una federazione di 12 pianeti. La vera differenza con la Terra del XXI secolo riguarda la religione; i capricani ma anche tutti gli abitanti delle 12 colonie di Kobol sono politeisti e credono agli dei di una mitologia molto simile a quella della Grecia classica. Richiami alla Grecia sono presenti spesso nella serie, anche sulle tastiere dei computer sono presenti caratteri dell’alfabeto greco.

La religione, si sa, è causa e motivo di tutti i mali e anche a Caprica tutto ha inizio a causa di un attentato ad un treno messo a segno da un gruppo di terroristi fedeli nell’unico vero dio. Nell’attentato perdono la vita Zoe Graystone, figlia di Daniel Graystone una specie di Bill Gates di Caprica che ha inventato  l’oloband, uno strumento che una volta indossato permette di vivere un’esperienza altamente realistica in un universo virtuale e Tamara Adama, figlia di Joseph Adama(sì lo stesso Adama del comandante Bill Adama del Galactica), un avvocato esperto in diritti civili che nasconde un passato doloroso a causa della guerra civile su Tauron, il suo pianeta natale, e che è  invischiato con la mafia tauroniana su Caprica, per molti aspetti simile alla mafia italo-americana raccontata nei fim.

L’attentato al treno lega indissolubilmete i destini dei Graystone e degli Adama. Zoe, che ha ereditato il genio del padre, prima di morire come martire dei terroristi,  aveva realizzato un algoritmo in grado di raccogliere le informazioni, su una persona, presenti nella moltitudine di basi di dati delle colonie e ricrearne un avatar autocosciente. L’algoritmo di resurrezione sperimentato su se stessa ha generato una Zoe virtuale  che è sopravvissuta dopo la morte della vera Zoe. Questo avatar di Zoe sarà la vera protagonista del telefilm, attraverso di lei e di Tamara, il secondo avatar vivente creato da Daniel Graystone con l’algoritmo di resurrezione della figlia, vedremo le evoluzioni della nuova vita virtuale e dei cylon, macchine da guerra progettate per l’esercito ma che infettate dal programma di resurrezione germinano il seme dell’autocoscienza che le porterà a ribellarsi ai propri creatori.

Il dolore di Joseph Adama per la perdita della moglie e della figlia, l’ossessione di Graystone per la  ricerca dell’avatar di Zoe e il fanatismo religioso dei terroristi seguaci dell’Unico, porteranno attraverso una serie di circostanze fortuite, per chi non ha visto il finale di BSG, alla nascita del più grande nemico dell’umanità: la minaccia cylon.

Purtroppo Ronald Moore e David Eick hanno messo troppa carne al fuoco in una serie con un respiro troppo ampio per poter essere conclusa in 18 episodi ma allo stesso tempo troppo lenta per poter sopravvivere negli attuali canoni  televisivi USA: come ho detto un’occasione sprecata.

IL CAST

Daniel Graystone – Eric Stoltz
Joseph Adama – Esai Morales
Adama Graystone – Paula Malcomson
Zoe Graystone – Alessandra Torresani
Lacy Rand – Magda Apanowicz
Samuel Adama – Sasha Roiz
Jordan Duram – Brian Markinson
Sorella Clarissa Willow – Polly Walker

Scusate questa non potevo non pubblicarla.

Mi manca un solo episodio per finire di gustarmi  la quinta, meravigliosa,  stagione (del nuovo corso) di Doctor Who e mi sono imbattuto in questo filmato, realizzato per il party di chiusura della quarta stagione (che segna un cambiamento epocale nella storia del Dottore con l’arrivo di Matt Smith al posto di David Tennant a interpretare il signore del tempo). Sulle note di  The Ballad Of Barry e Freda di Victoria Hood, David Tennant, John Barrowman e Catherine Tate interpretano magistralmente  questa meravigliosa e autoironica presa per il culo alla serie, a se stessi e al produttore e sceneggiatore  Russell T. Davies (Tennant)  e alla responsabile di BBC Wales Julie Gardner (Tate).  Non riesco a smettere di ridere da quando ho visto questo video (sottotitolato in italiano)

E’ uscito il 16 marzo nelle sale americane e arriverà il 15 giugno anche da noi “21 Jump Street” l’adattamento cinematografico,  diretto da Phil Lord e Chris Miller, dell’omonimo telefilm creato alla fine degli anni ’80 da Stephen J. Cannell, che  fece decollare la carriera artistica di Johnny Depp. Il film prende spunto dalla serie tv e narra le vicende di due giovani  e imbranati agenti di polizia Jenko (Channing Tatum) e Schmidt (Jonah Hill)  destinati alla nuova squadra speciale “21 Jump Street” ricostituita dopo la chiusura del programma alla fine degli anni ’80. I ragazzi vengono  inviati sotto copertura in un college con l’obiettivo di sgominare un traffico di droga.

Nel film recita, in un cameo, anche Johnny Depp indossando nuovamente i panni di Tom Hanson, il poliziotto che aveva interpretato nel 1987 nella serie TV.

LA SERIE

La serie TV, andata in onda sulla Fox  dal 12 aprile 1987 e arrivata in Italia nel 1989, inizialmente col titolo “I quattro della scuola di polizia”, si differenzia dal solito cliché del poliziesco, anche di quelli creati dallo stesso Stephen J. Cannel a partire da “Adam 12″ fino a “Riptide”, e cerca di affrontare la tematica in maniera più realistica, sulla falsa riga di “Hill Street, Giorno e Notte”. 

LA STORIA

“21 Jump Street” è ambientato in un distretto di polizia, al 21 Jump Street di Los Angeles (anche se la serie è stata girata a Vancouver, in Canada), dove una squadra speciale di poliziotti, molto giovani, alle dipendenze del Capitano Fuller, viene infiltrata nelle scuole e nei college per risolvere quei casi  che non avrebbero potuto essere affrontati con i classici metodi investigativi.

Nella maggior parte delle storie, dunque, i giovanissimi poliziotti della squadra speciale  tornano ad essere  studenti e si ritrovano a dover affrontare i classici problemi dei teen-ager alla fine degli anni ‘80: abuso di droghe, suicidi giovanili, omofobia, prostituzione, razzismo, alcolismo. Come nelle serie dell’epoca, gli episodi erano tutti slegati fra di loro e ad ogni puntata termina con un finale moralistico. Nella serie originale, alla prima visione,  dopo ogni episodio veniva trasmesso anche, uno spot inerente il problema trattato con i numeri di telefono di eventuali associazioni coinvolte nel problema e disponibili a prestare il proprio supporto a chi ne avesse necessità.

A causa del calo di ascolti la serie fu soppressa dalla Fox alla quarta stagione. Fu realizzata, comunque, una quinta stagione, trasmessa in syndacation, ma l’assenza di Johnny Depp, che aveva lasciato al termine della quarta per girare “Cry Baby“, diede il colpo di grazia alla serie che si chiuse dopo cinque stagioni e 103 episodi. Negli anni successivi fu anche tratto uno spin-off, “Booker“, passato anche in Italia, con protagonista Richard Grieco  nuovamente nei panni di Danny Booker.

IL CAST

Tom Hanson – Johnny Depp (1987-1990)
Judy Hoffs – Holly Robinson
Harry Ioki – Dustin Nguyen (1987-1990)
Doug Penhall – Peter DeLuise(1987-1990)
Capitano Richard Jenko – Frederic Forest (1987)
Captano Adam Fuller – Steven Williams (1987-1991)
Dennis Booker – Richard Grieco (1988-1989)
Joey Penhall – Micheal DeLuise (1990-1991)
Sal Banducci – Sal Jenco(1987-1990)
Anthony McCann – Micheal Benedetti(1990-1991)

Lo Sceriffo Lobo (The Misadventures of Sheriff Loboviene trasmesso per la prima volta nel 1979 sulla NBC; creata da Glen A. Larson e Richard Christian Matheson e con le bellissime musiche di Stu Philips,la serie, nasce come spin-off della famosissima serie “Truck Driver“. La commedia TV ha avuto un discreto successo televisivo sia negli
Stati Uniti che nel resto del mondo (venduta in un unico pacchetto insieme a Truck Driver) tanto da vedere nel cast guest star del calibro di Dean Martin.

Finalmente il “corrotto” sceriffo Elroy P. Lobo, dopo aver inseguito inutilmente per molti episodi B.J. e Birra, ha  una serie tutta sua dove compiere le sue “malefatte” indisturbato.

LA STORIA


Siamo nella contea di Orly, in Georgia, e lo sceriffo Lobo è chiamato ad amministrare la giustizia nel tempo libero che gli rimane dopo aver tentato di gestire i suoi loschi traffici.

Lobo, in realtà,  non è un “cattivo” è un arraffone, certo, un piccolo truffatore, si comporta in un certo senso come il più famoso Boss-Hogg di Hazzard ma è anche scaltro e parecchio intelligente ed ha un senso della giustizia “tutto suo” che tuttavia gli permette di aiutare i deboli e riparare alle ingiustizie.

Lo sceriffo Lobo è affiancato nelle sue avventure da due vice-sceriffi. L’agente Perkins, che con i suoi siparietti comici, per molti versi è il vero protagonista della serie, e l’agente Birdie, tanto anello e affascinante quanto onesto e ingenuo, del tutto ignaro dei traffici illeciti del suo capo. Fra la goffagine di Perkins e la correttezza di Birdie le malefatte di Lobo si tradurranno, quasi sempre, in un buco nell’acqua.

Nella seconda stagione la serie si trasferisce ad Atlanta: il governatore della Georgia, in visita nella contea di Orly, rimane favorevolmente impressionato dal “buon operato” dello scerifffo Lobo e vuole lui e i suoi vice in una nuova speciale task force  contro il crimine ad Atlanta.

Lo spostamento della location della serie non giova, tuttavia, agli ascolti e “Lobo” viene chiusa, nel 1981, alla fine della seconda stagione dopo appena 37 episodi.

IL CAST

Sceriffo Elroy P. Lobo – Claude Akins
Agente Birdwell ‘Birdie’ Hawkins – Brian Kerwin
Agente Perkins – Mills Watson
Rose Lobo Perkins – Cydney Crampton (prima stagione)
Margaret Ellen – Janet Lynn Curtis (prima stagione)
Capitano J.C. Carson – Nicolas Coster (seconda stagione)
Sergente Hildy Jones – Nell Carter (seconda stagione)
Peaches – Amy Botwinick (seconda stagione)

Stupenda la sigla inziale  “The Ballad of Sheriff Lobo” cantata da Frankie Laine e scritta dallo stesso Glen A. Larson.

Una nuova gallery per celebrare un’altra bellezza televisiva. E’ la volta di Yvonne Strahovski, attrice di origine polaccanata a Sidney il 30 luglio del 1982 è universalmente nota per aver interpretato la parte di Sarah Walker nel telefilm Chuck, la serie tv che vede Chuck, un giovane geek che lavora in una catena di elettronica, alle prese con episodi di spionaggio ed intrighi internazionali.

 

Yvonne è famosa fra gli appassionati di videogames perché via di Miranda Lawson di  Mass Effect 2 che la ritrae se pure in versione bruna e a cui ha prestato la voce (nella gallery ci sono alcune foto).

 

Yvonne si è anche classificata , nel 2010, al primo posto nella lista delle cento donne più sexy della TV di BuddyTV