Il 2 febbraio 2008 ci lascia, all’età di 90 anni, uno degli attori inglesi più versatili di tutti i tempi: Barry Morse. Famoso in Italia per aver interpretato il Dottor Victor Bergman nella prima stagione di Spazio 1999, in realtà Barry Morse ha interpretato nella sua carriera, durata quasi settanta anni oltre tremila fra ruoli teatrali, cinematografici, televisivi e radiofonici.
Personalmente lo ricordo per il suo ruolo ne “Il fuggitivo”, ma sopratutto per la parte di Victor Bergman, il geniale professore inglese, che più volte con i suoi calcoli ha tirato fuori dai guai il Capitano Koenig e l’intera base Alfa in Spazio 1999. Fu una vera sciocchezza da parte della produzione eliminare il personaggio di Bergman alla seconda stagione; a maggior ragione il fatto di eliminarlo senza spiegazione ha contribuito ad affossare definitivamente una serie che avrebbe meritato ben altri fasti.
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E’ tutta la sera che mi frulla in testa la sigla di Spazio 1999 cantata dagli Oliver Onions, quella che fa: c’è un mostro che distrugge tutte le astronavi, riduce in 1000 pezzi missili e robot… l’ho ascoltata stamattina insieme al pupo per calmarlo (aveva fame e sonno) su di lui ha funzionato bene ma io ne sono rimasto “colpito”. MI sono ricordato di quando, da piccolo, avrò avuto cinque-sei anni, guardavo le avventure di Maya in Spazio 1999; non delle mille volte che ho rivisto gli episodi negli anni, ma proprio dei pomeriggi passati insieme a mio padre a guardare la TV. Mi sono ricordato di quella volta che, a mio padre chiesi, cosa significasse “DANGER”, parola che avevo letto guardando una puntata del Grande Mazinga, e di mille altri episodi simili. Ora mi trovo io a fare il padre, il mio bimbo cresce ogni giorno che passa e non sono certo di essere all’altezza come lo è stato il mio vecchio. Oggi per la prima volta ha detto “papà”, o meglio qualcosa tipo mpa….pa…, non credo che si riferisse a me, ne che fosse un’espressione consapevole, magari voleva dire pappa (costa meno comprargli una tutina) ma tanto è bastato per saltare dalla gioia, specialmente perchè deve ancora articolare un qualcosa che somigli a “mamma”. Comunque è bello vederlo crescere e sarà ancora più bello insegnargli le cose, spero solo di non essere troppo vecchio.
Con tutti i ritorni di vecchie serie TV al cinema o sul grande schermo in alcuni casi con un successo strepitoso e una qualità indiscutibile (Battlestar Galactica) e in altri casi con flop clamorosi (La Donna Bionica) non poteva mancare una vecchia conoscenza già portata sul piccolo schermo negli anni ’70 e che ora fa il salto sul grande schermo. Parlo di Wonder Woman interpretato nella serie originale (dalla seconda stagione) dalla bellissima e statuaria Lynda Carter. Anche se il progetto è stato ufficialmente sospeso a causa dello sciopero degli scrittori USA fra non molto tempo vedrà la luce “Justice League of America”, un film che riunirà insieme i vari supereroi della DC Comics. Quindi vedremo Superman, Lanterna Verde, Batman, Acquaman, Flash e poprio lei l’eroina resa celebre dal telefilm degli anni ’70 Wonder Woman che sembra sarà interpretata da Megan Gale. Certo la cangura della Vodafone sembra avere “le physique du role” per prendere il posto che fu di Lynda Carter, ma la vedo dura, per lei australiana, entrare nel cuore dei fan americani dell’incarnazione di un personaggio con il costume a stelle e strisce.
Il 2008-2009, poi, potrebbero essere gli anni dei Supereroi; pare che oltre al film sulla “Lega della Giustizia” con gli eroi della DC Comics ci sarà il ritorno di Hulk e l’arrivo al cinema di Iron Man con dei possibili crossover fra i due film che fanno pensare che a breve avremo anche un film con una reunion dei vari supereroi dell’universo Marvel.
Nei mesi scorsi Italia 1 ha trasmesso la prima stagione di un nuovo telefilm americano: Heroes. Finalmente complici le “vacanze” (vabbè meglio non toccare questo tasto, fanculo) natalizie e una maggior rilassatezza ho, anzi abbiamo (io e la mogliettina), cominciato a vederlo. Se è pur vero che avevo evitato accuratamente di leggere recensioni complete, da quel poco che mi era arrivato di sfuggita dai ng avrei giurato fosse una squallida rivisitazione dell’universo Marvel e DC in chiave televisiva. In realtà se è pur vero che ci sono tutte le classiche capacità dei super eroi dei comics americani, la storia è sufficientemente originale e le ambientazioni come anche lo studio dei personaggi sono molto complesse e fanno il verso alle ultime produzioni fumettistiche di oltre-oceano. Ad ogni modo, contro ogni mia aspettativa, la serie è meravigliosa.
A voler buttare giù una veloce sinossi: ad un certo punto della storia alcune mutazioni del DNA umano fanno si che un certo numero di individui scopre possedere delle capacità uniche (si esattamente come X-Men). Ognuno di loro reagisce a suo modo e se qualcuno pensa che queste nuove capacità gli siano state donate dal destino per salvare il mondo, altri diventano criminali in cerca di potere (si si come X-Men) ed altri ancora sono spaventati, si sentono dei mostri e non riescono a controllare le nuove capacità. Tutti questi super-uomini sono legati da un filo narrativo che li porta ad incontrarsi e a dipendere l’uno dall’altro e se mentre un genetista indiano li sta cercando per studiarne le capacità uno di loro sta cacciando gli altri per ucciderli e assorbirne i poteri e su tutti aleggia l’ombra di un’organizzazione segreta che li osserva e li manipola per scopi sconosciuti.
Nella serie spicca, volutamente, il personaggio di Hiro, un otaku giapponese, che scopre di possedere la capacità di manipolare il continuum spazio-temporale e che fra gag comiche e richiami alla cultura nipponica è sempre al centro della serie. Nei vari episodi ci sono infiniti richiami ad altre serie di fantascienza, a fumetti e a film che rendono il telefilm ancora più godibile. Ho il sospetto che Heroes sia però stato sponsoriozzato dalla Nissan :-)
Girovagando in rete ho trovato questa foto della meravigliosa Wanda Ventham nei panni del Colonnello Lake nel mitica pellicola “Ufo: Allarme Rosso Attacco Alla Terra”… il film se non ricordo male è del 1971 o 72, quindi quando è stata scattata questa foto io non ero ancora nato… un vero peccato avrei voluto vivere in quegli anni.