Ho un vecchio PC comprato ad una fiera dei radioamatori per 30 euro più altri 25 di espansione di memoria. Si tratta di un IBM NetVista con su un Pentium IV a 2,40Ghz, 1,25Gb, 40 Gb di hard disk, una schifosissima scheda video integrata con memoria condivisa e pure la licenza di Xp OEM; un residuato di qualche ufficio pubblico (un privato ci avrebbe fatto altri tre anni almeno). Utilizzo questo pc sopratutto per farci giocare Pierpaolo e per fare delle prove su una macchina vera e non virtuale e li sopra ci ho installato tutti i sistemi operativi possibili negli ultimi mesi: da Windows Xp a tutte le più note distro-linux. Beh che dire: Ubuntu non voleva saperne di andare e dopo i soliti smadonnamenti tipici delle installazioni del pinguini sono riuscito a far partre Gnome leeeeeeeento…. Kubuntu, va lento quasni come Ubuntu, Xubuntu, che dovrebbe essere più leggero, in effetti andava ma se provavi a far girare un video erano dolori… Opensuse, vabbè lasciamo perdere. poi ho provato i vari linux leggeri da DSL, a Vector, ogni distro ne aveva una che non funzionava e francamente stare a sbattermi per far funzionare DSL, beh no! Stavo dunque per rimettere su XP quando mi sono detto proviamo Seven, almeno per i soliti 30 giorni prima dell’attivazione. Chi l’avrebbe detto?!!? Un paio d’anni fa ho comprato un PC con Vista preinstallato, il SO è durato dalla sera alla mattina, non funzionava nulla su un PC molto più performante dell’IBM (meno male che c’è il downgrade) da allora anche sul lavoro ho acquistato sempre nuove macchine senza Vista preinstallato, non volevo vederlo nemmeno per piallarlo. Quando ho installato Seven su quel vecchio PC, mi aspettavo girasse lento o non girasse affatto; sorpresa va uguale a Xp, forse un pelino più lento, ma si nota appena e ho lasciato attivati tutti gli effetti di Aero, su una scheda video che è quanto di più schifoso esista al mondo. Un applauso a Microsoft quindi, che nonostante Ballmer ha tirato fuori un prodotto che a prima vista sembra buono, che ha fra l’altro il vantaggio, rispetto a Vista, di non sconvolgere l’utente che ci passasse da Xp, dal momento che ha tutte le cose al posto giusto. Beh ho in ballo un ordine di sei macchine da fare a lavoro, questa volta mi sa che non dovrò chiedere downgrade (anche perchè mi sa che non si può).
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Quando la iRobot ha progettato Roomba non pensava certamente di creare uno strumento di sterminio del popolo israeliano contro la minaccia palestinese eppure… secondo il quotidiano israeliano Yediot Acharonot newspaper la signora Efi Frida tornata a casa a Mizpe Avtalyon in Galilea ha provato ad accendere il suo fidato Roomba 560 che però non dava segni di vità, controllati i rulli per vedere cosa potesse esserci infilato, invece del solito pezzo di stoffa la signora ha trovato una pericolosissima vipera palaestinae ovviamente morta per le ferite alla testa.
In casa c’erano anche i due figli della signora, Jonathan e Yael di 7 e 4 anni oltre a due cani e due gatti. Non c’è che dire, la iRobot è famosa anche per i suoi droni militari ma chi l’avrebbe detto che avessero usato lo stesso algoritmo per il Roomba… a meno che la iRobot non sia realmente la U.S.Robots asimoviana e il Roomba non sia dotato delle tre leggi della robotica e abbia deciso di intervenire, in ossequio alla seconda legge, per salvare i due bambini dal pericolosissimo killer palestinese.
E’ notizia di questi giorni che la NASA ha annunciato il ritrovamento di discrete quantità di acqua sulla Luna. L’esperimento è iniziato l’8 ottobre con la sonda LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite), che ha lanciato verso il cratere lunare Cabeus, vicino al Polo Sud, un missile, il Centaur, che ha impattato contro la superfice lunare ad oltre 7.000 Km/h. LCROSS, ha potuto così fotografare e filmare i risultati del bombardamento confermando le recenti scoperte della sonda indiana Chandrayaan-1: sulla Luna sono presenti dei quantitativi non trascurabili di H2O. Come l’acqua sia arrivata in quel deserto millnario è ancora da capire, probabilmente a causa dell’impatto di comete con la superficie nascosta del satellite; fatto sta che sulla Luna c’è, incontestabilmente acqua.
L’impatto di una simile notizia è enorme per la ricerca spaziale. La presenza di acqua sulla Luna permetterebbe la creazione di una base lunare permanente in cui l’acqua potrebbe essere usata sia come combustibile che per sostenere la vita sull’arido satellite senza doverla importare a costi altissimi dalla Terra.
Ovviamente l’annuncio della NASA dalla voce del Dr. Antony Colaprete, fra i principali artefici del progetto LCROSS, ha fatto il giro del mondo. Mentre però, praticamente tutto il resto del mondo ha raccolto con entusiasmo i risultati della missione qui in italia, la stolta mentalità provinciale dedita a pizza e mandolino porta a fare delle riflessioni sui costi di una simile ricerca giungendo alle conclusioni che un ritorno sulla Luna sarebbe inutilmente oneroso. Finche a trarre simili conclusioni è un avvocato o un giornalista, tutto sommato, la cosa non mi tange più di tanto, sono invece spaventato a sentire simili considerazioni da gente che lavora nel campo dell’informatica. Non starò a dilungarmi su tutte le ripercussioni che la ricerca spaziale ha avuto e ha sulla vita di tutti i giorni, per quello c’è Google, e non starò nemmeno a spiegare che l’informatica è fra le discipline che più si sono sviluppate grazie ad essa. Quello che voglio sottolineare, invece, è che questo atteggiamento, quello cioè di colui che afferma che invece che spendere soldi a cercare l’acqua sulla Luna si dovrebbe trovare il modo di portare l’acqua a tutta la popolazione mondiale, spiega ESATTAMENTE perchè in italia ormai non si fa più ricerca e chiunque abbia studiato una disciplina scientifica con passione non vede l’ora di fare le valigie per andare a lavorare in una qualunque università del terzo mondo.
27 ottobre 2009
Lancio rinviato a causa delle avverse condizioni del tempo per il vettore di test Ares I-X. Il razzo, derivato dai booster di lancio dello Space Shuttle, porterà nello spazio la navetta Orion progettata per raggiungere prima la ISS, poi la Luna e infine Marte. Il lancio di Ares I-X servirà a testare i sistemi di controllo e il sistema di recupero della navetta Orion, riprodotta in termini di massa e baricentro per la missione di collaudo.
Mentre restiamo col fiato sospeso pronti ad applaudire il primo collaudo della futura missione low cost della NASA non ci resta che ammirare l’estrema bruttezza del vettore Ares.
28 ottobre 2009 ore 11.30 (16.30 ora italiana)
Dopo il rinvio di ieri per il maltempo si può dire che il programma Constellation parte insieme al lancio dal dal NASA’s Kennedy Space Center in Florida, dell’Ares I-X, il prototipo di collaudo dell’Ares I destinato a portare nello spazio la navetta Orion in una riedizione, spero aggiornata, dei lanci delle missioni Apollo.
Al solito il sito della NASA ci offre le spettacolari immagini del lancio di uno dei più brutti vettori mai concepiti nella storia dell’astronautica.
Per chi non sapesse cos’è Roomba, basta fare un giro sul sito della iRobot per scoprire che questa ditta ha il suo core business nell’automazione robotica “intelligente”, una specie di primitiva U.S.Robots, così come descritta nei racconti di Isaac Asimov. Certo io avrei tanto preferito comprarmi un iRobot Warrior 700, ma ho chiesto e m’han detto che non è in vendita per i privati cittadini… così ho dovuto ripiegare sull’iRobot Roomba.
Cos’è Roomba? In parole semplici è un aspirapolvere, meglio una scopa elettrica. in pratica un disco alto meno di dieci centimetri dotato di spazzole rotanti e sistema di aspirazione ma sopratutto dotato di un’intelligenza artificiale e una serie di sensori che gli consentono, semplicemente, di procedere da solo alla pulizia della casa, evitando ostacoli, frange di tappeti e scale. La domanda successiva, chiaramente è: funziona? beh in verità io avrei comprato Roomba fin da quando avevo sentito parlare della sua prima versione negli anni ’90. Chi mi conosce e chi ha letto queste pagine, sa ovviamente perchè. Ma tornando alla domanda, ciò che mi ha sempre frenato (oltre al costo e a, all’epoca, a mia madre) è l’incertezza sul funzionamento di Roomba. Comprare un aspirapolvere a 350-400 euro e scoprire che non serve a nulla non è divertente e non avendo termini di raffronto l’incertezza ha sempre stimolato la mia pigrizia. Certo su internet si leggono opinioni entusiastiche, ma si leggono anche su altri prodotti dal costo elevato e dalla dubbia utilità: chi ammetterebbe di aver speso 1000 euro per un oggetto che fa poco più di un robot da cucina cinese da 30 euro. Però la tentazione del Roomba è stata forte, come anche il pensiero di non dover più passare la scopa elettrica, è così, complice eBay, l’ho comprato. Ho preso il modello che più base non si può, l’ho preso come rimanenza di magazzino, ma me lo sono aggiudicato ad un prezzo più basso della metà del prezzo di listino. Così ora posso rispondere alla domanda: il Roomba funziona!!!
Dopo le sue 16 ore della prima ricarica oggi pomeriggio era pronto ad eseguire il nostro semplice ordine: CLEAN!
Abbiamo premuto il pulsante, l’abbiamo guardato affascinati per cinque minuti, passare sotto i tavoli, fra le gambe delle sedie, scomparire sotto i mobili, poi siamo usciti e quando siamo tornati: TUTTO PULITO!
Un minuto per svuotare il cassettino dello schifo raccolto e dare una pulita alle spazzole e poi di nuovo a cuccia per un’altra ricarica.