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Caduto un governo se ne fa un altro, come giusto, però sono curioso di sapere come hanno vissuto questi giorni di “incertezza” quei parlamentari che non hanno ancora “maturato” l’indennità pensionistica. Un tempo avevo l’illusione che chi fosse chiamato a governarci non badasse più di tanto ai propri interessi, o meglio che lo facesse ma su larga scala, invece ho scoperto, con triste disillusione che spesso, molti politicanti eletti qui e li si attaccano alle briciole.
Pensavo di darmi all’agricoltura; ho scoperto oggi che esistono le “blue-chips”, no non ho detto che voglio diventare un broker ma che esistono delle vere e proprie patate blu ottenute attraverso incroci e già commercializzate in Svizzera. Secondo me mettersi a coltivare queste patate renderebbe molto sul breve periodo. Del resto non si sa mai cosa ti può succedere se un satellite spia americano fuori controllo, pesante più di un SUV rischia di cascare sulla Terra e non si sa bene dove. Se dovesse incrociare la rotta del charter tedesco di nudisti che dovrebbe a breve svolazzare sui cieli europei sarebbe un vero disastro.

Time Bokan è il nome di un ciclo di anime realizzato dagli studi di animazione Tatsunoko, partito nel 1975 che continua fino ad oggi con la sua nona serie, la riproposizione della più nota delle Time Bokan: Yattaman.
Ho appena avuto la possibilità di vedere il primo episodio in giapponese della nuova serie di Yattaman (purtroppo uno dei creatori della serie, Jinzo Toriumi, ci ha lasciato in questi giorni) e che dire… a parte il flusso di ricordi alla girella l’anime è esattamente la stesso di oltre 25 anni fa con, forse, Gan-Chan e Ai-Chan ancora più imbecilli di un tempo e un trio Drombo assolutamente strepitoso, dopo essersi separato alla fine della serie originale inconsapevole che si sarebbe riunito dopo pochi metri… beh c’è voluto più del previsto per percorrere quel pezzo di strada ma eccoli con Miss Dronio eccitante come un tempo e con i giocattoli strampalati di Boyakki proprio come allora.
E a proposito di giocattoli e giapponesi, un’altra news dallo spazio(e sono tre in tre giorni). Un progetto giapponese porterà in orbita il primo aereoplanino di carta, non non è uno dei “robot sorpresa della settimana” ma tutto nasce dall’idea di Takuo Toda del Japan Origami Plane Association che ha convinto l’università di Tokyo a sponsorizzare l’iniziativa. Così dalla ISS, adeguatamente trattato, decollera un vero aereoplanino di carta. Scopo della missione studiare “Aerei Spaziali” obiettivo, velatamente dichiarato, stimolare i sogni e la fantasia dei bambini.

La Statua su Marte Da sempre gli alieni nell’immaginario collettivo hanno dimorato su Marte, il pianeta del sistema solare più simile alla Terra se pure inabitabile. Da sempre le missioni spaziali hanno cercato invano vita sul pianeta rosso. Anni fa foto dall’orbita rivelarono la scultura di un faccione gigante poi smentito dalle foto effettuate nelle orbite successive. Oggi le sonde Spirit e Opportunity eredi del Pathfinder che ci aveva appassionato un po’ di anni fa scorazzano liberamente su Marte alla ricerca di forme di vita e proprio da Spirit ci proviene un’immagine che mostrerebbe una statua di donna fra le sabbie marziane. Giochi di ombre, manipolazioni… la foto proviene dal sito della NASA che ovviamente non rilascia commenti, qualunque cosa sia è sempre affascinante pensare alla possibilità di altre forme di vita da qualche parte.]]>

La nuova, vecchia NCC1701 senza A,B,C,D,E... Il successo di Star Trek è sempre stata l’Enterprise. Mai nella storia della fantascienza ad una nave è stato dato un nome più evocativo di quello. L’Enterprise nel corso di oltre trent’anni è stata, per i fan di una serie TV, una specie di icona, ha rappresentato un luogo della mente a cui tornare. Ecco dunque che Deep Space 9 pur essendo la migliore fra le serie Trek non ha avuto l’appeal della serie classica e di Next Generation, mancava l’Enterprise ed ecco il perchè di Voyager prima e di Enterprise poi; ci vuole una nave, un punto fisso e allo stesso tempo in grado di spostarsi fino a dove nessun uomo è mai giunto prima. L’Enterprise, quella classica, rappresenta un luogo immaginario dove esiste una società utopica. Una società, quella creata dal compianto Gene Roddenberry, in cui il bene e il male hanno ruoli ben distinti e definiti e non ci sono zone grigie di confine, e tutto molto semplice, netto, rilassante. Sull’Enterprise non c’è il collega invidioso che vuole fregarti la promozione e se c’è è da tutti inviso e non elogiato per la sua scaltrezza. Kirk è il comandante per le sue capacità e _nessuno_ lo mette in discussione, quello che dice è legge, non perchè incuta timore o paura e nemmeno per il rispetto dovuto ai superiori ma solo perchè ha dimostrato, infinite volte, che quello che dice e fa è giusto e se decide di infrangere la prima direttiva ci sarà un motivo e se dovrà pagare le conseguenze delle sue azioni non cercherà mai di dare la colpa a Uhura.

Rieccoci nuovamente al cinema per un nuovo film, l’undicesimo, ambientato nell’universo della Federazione Unita dei Pianeti… questa volta assisteremo ad un nuovo prequel o meglio ad una nuova storia ambientata prima che il Capitano Kirk diventasse leggenda. Nuovi attori interpreteranno le vecchie conoscenze della serie classica, avremo un nuovo capitano Kirk, Zacary Quinto dhe dopo Sylar di Heroes interpreterà Spock e sopratutto tornerà, con la magia dei moderni effetti speciali, l’Enterprise, quella vera, dalle forme semplici e geniali senza l’NX del prototipo e senza lettere dell’alfabeto dopo il nome; il tutto sotto la direzione di J.J. Abrams che francamente, da Alias a Lost, non mi ha mai entusiasmato più di tanto. Rumors dicono che la serie rispetterà il più possibile i canoni della timeline classica, senza avvenimenti improbabili come per Enterprise. Il fandom è concorde nel dire che Star Trek XI avrà due sole possibilità o rilancerà il merchandise portando magari ad una nuova serie o distruggerà semplicemente quello che rimane dell’universo di Gene Roddenberry. Io credo che il film potrà pure essere mediocre ma che Star Trek non finirà qui.

Dopo la notizia di un imminente possibile attacco al giappone da parte di astronavi aliene ostili (vedi Allarme UFO), evidentemente, il governo giapponese ha incaricato la Japan Science and Technology Agency (JST), di stimare i costi per la costruzione di una forza d’attacco costituita da Mobile Suit da combattimento al suolo prendendo spunto dall’RX-78 Gundam. I risultati, che sono riportati nel sito Science Portal facente capo alla JST sono chiari. E’possibile costruire un mobile suit al costo di soli 730 milioni di dollari escluso l’armamento, molto meno di un bombardiere B2. Il mobile suit sarebbe alto 18 metri e non sarebbe in grado di volare. Il suo sistema principale sarebbe governato da un supercomputer IBM Blue Gene e i materiali di costruzioni non sarebbero la lega di Gunadrium, frutto della fantasia di Tomino, ma una speciale lega di alluminio. Il robot sarebbe spinto da sette motori General Elettric, gli stessi usati negli elicotteri d’assalto Apache e da 30 servo motori da 400 Kw per le varie articolazioni. Uno dei problemi più grossi, secondo lo JST, sarebbe tuttavia il peso del robot che con le sue 43 tonnellate sprofonderebbe ad ogni passo a meno che non si appoggiasse ad una base piramidale. Per ovviare all’inconveniete la JST ha progettato un design con più zampe denominato Hallucigenia 01.