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Questo post prende spunto da una discussione classica da macchinetta del caffè (odio il caffè delle macchinette, prendo quasi sempre il the ma fa decentemente schifo anche quello) anche se in realtà si stava chiacchierando in
mezzo ad un corridoio. Colleghi più o meno coetanei (dieci anni più, dieci anni meno…) con differenti background
culturali, col problemi simili e differenti soluzioni. Gente fortunata, scampata all’etichetta di “bamboccione” di padoaschioppana definizione, che per meriti o per colpi di culo se la passa discretamente bene, meglio della maggior parte dei propri amici ma certamente peggio dei propri genitori. Si parlava di regali di Natale e non so bene come siamo arrivati a discutere del fatto che possa essere giusto o meno “approfittare” degli aiuti, prestiti o regali della famiglia per mettere su casa e una vita “autonoma”. In un paese normale la mia opinione in merito sarebbe chiara e incontrovertibile, volendo, per certi versi, anche un po’ estremista, diciamo qualcosa del tipo: -muovi il culo e datti da fare, coglione!- ed è questa più o meno la posizione tenuta in quella discussione; tornando a casa nel traffico dovuto agli inetti da shopping natalizio, però, ripensandoci bene mi sono reso conto che quel che resta di questo sciagurato paese ha ormai passato il segno nella gestione del cosidetto welfare. La scarsamente lungimirante politica economica di questa povera Italia continua a privilegiare evasori ed elusori creando sempre nuove scappatoie e nuovi strumenti per far galleggiare le piccole aziende che campano di espedienti da barboni senza investire ne in ricerca ne tantomeno sui dipendenti, che secondo le ultime creative invenzioni contrattuali ormai, nella maggior parte dei casi, non possono nemmeno più essere chiamati così.
Il risultato: precarietà e stipendi ridicolmente bassi tali da non permettere l’autonomia economica se non dividendo le spese con un’altra persona e la famiglia come unico sostegno “sociale” basandosi sulle pensioni dei propri genitori.
La soluzione: E se proprio non trovi niente da fare non fare la vittima se ti devi sacrificare perchè in nome del progresso della nazione in fondo in fondo puoi sempre emigrare…

GucciniOggi pomeriggio complice la neve dei giorni scorsi, zero gradi di temperatura e un auto che sul ghiaccio risponde come una barca a vela (reminder per il prossimo anno comprare gomme termiche per la Stilo) stanco di stare a casa decido da buon borghese di andare al centro commerciale più vicino. io non vado mai in nessun centro commerciale di domenica, mai, ma oggi ho pensato… che diavolo nevica… solo io e mia moglie siamo così pazzi da mettere il naso fuori di casa. Mi sbagliavo! Ma di brutto. Il posto pullulava di persone di ogni tipo e natura e io non amo molto la folla, quando c’è troppa gente mi viene un senso come di claustrofobia comincio ad avvertire strani odori e poi mi sento toccato da mani aliene… insomma la folla mi fa lo stesso effetto che fa agli amanti di Padre Pio l’essere al suo cospetto in quel di San Giovanni Rotondo, solo che io credo molto poco ai miracoli e odio sentirmi toccare da sconosciuti specie se uomini. Ma ormai ci siamo…. mi viene quasi una voglia di prendere qualcosa al bar, ma guardo la coda e ci rinuncio volentieri… facciamo un giro nell’ipermercato, Monica e il pupo vanno a vedere per qualche regalo di natale ai parenti io faccio un veloce giro al reparto elettronica, molto veloce, non sia mai che vedo qualcosa che decido di dover avere a tutti i costi, che so un mouse a led multicolori che si accendono tipo albero di natale nel bel mezzo della notte… poi passo ai libri… i soliti tascabili economici di Ken Follet e Stephen King… la solita top ten dei libri più venduti e poi i soliti libri messi li per attirare l’attenzione, guardo… Oh il vecchio Dan Brown… Bruno Vespa… Beppe Grillo… Francesco Guccini… Mike Buongiorno… ehm torno indietro, si Guccini, quel Guccini che ha allietato la mia giovinezza con canzoni tristi e disperate(effettivamente SEMBRA un controsenso), quello che ha narrato tematiche politiche e sentimentali, quello che stavo ascoltando in macchina cinque minuti prima era proprio li fra Beppe Grillo e Mike Buongiorno con un DVD allegato ad un libro, non ho indagato oltre, ho recuperato moglie e bimbo e me ne sono tornato a casa per leggere l’Ansa per sapere se Berlusconi e Veltroni hanno finalmente raggiunto un accordo sulla legge elettorale.

Mio nonno raccontava cose mirabolanti degli italiani ai tempi della guerra e della resistenza partigiana. Il cibo razionato, i rastrellamenti, le fughe in mezzo alle montagne (mah i miei stavano in Puglia ma tant’è), la fame nera… certo che o mio nonno raccontava cazzate o gli italiani devono essere cambiati… e molto.
Ieri ci ho messo un’ora e mezza per arrivare a lavoro e quel che peggio oggi ci ho messo altrettanto per ritornare a casa tutto ciò per colpa di pesanti rallentamenti stradali imposti dagli autotrasportatori in sciopero. Ora per me questo è un piccolo disagio, una perdita di tempo, certo li per li avrei voluto stirare qualcuno dei simpatici manifestanti, ma a pensarci bene, qui seduto sul mio divano, col bambino che dorme e non frigna, tutto sommato hanno ragione e non fanno altro che scioperare; il problema reale e che per qualche rallentamento e uno sciopero che ad oggi dura da due giorni l’intero paese è in preda a disastri da post-bomba. Ortofrutta introvabile, il latte non arriva più ai supermercati e già da stasera gran parte dei distributori di benzina erano chiusi per esaurimento scorte e nei pochi aperti c’erano chilometri di auto incolonnate. Se lo sciopero continua ancora qualche giorno si fermeranno i mezzi pubblici e chiuderanno gran parte delle fabbriche per mancanza di approvvigionamenti e pezzi di ricambio.
Nota(1) per eventuali stati canaglia per annientare l’Italia basta forare le gomme ai TIR.
Nota(2) oggi ho capito cosa pensava Go Nagai quando bloccato nel traffico s’inventò il prototipo ideale di Mazinga Z

Poste e TelegrafoSe c’è una cosa che mi fa impazzire sono le Poste. Dovevo avere sei anni quando chiesi a mio padre il significato di “PT” davanti alla “Posta” del paesucolo dove abitavo, lui mi disse “Poste e Telegrafi” e già allora i telegrafi intesi come tali credo fossero stati dismessi in favore del telex io comunque sapevo vagamente cosa fossero, forse l’avevo visto in un cartone animato. Ho sempre dato per scontato il significato di PT come tante cose di cui sai cosa vuol dire solo perchè te l’hanno detto ma non ti sei mai chiesto se è vero… non che non mi fidi di mio padre più di quanto faccia di Wikipedia ma ho verificato che effettivamente PT sta per Poste e Telegrafi :-)
Dicevo che le Poste mi fanno impazzire… in effetti se fino agli anni ’70-’80 in alcuni posti erano l’unica presenza tangibile dello Stato oggi non so bene cosa siano diventate. Non voglio parlare dei disservizi delle spedizioni (tanto che mi frega per le lettere uso la mail e per i pacchi un corriere quaslsiasi purchè tracciabile) mi interessa il concetto di “Bollettino Postale”… ma dico è mai possibile che uno per pagare qualcosa… si PAGARE non solo deve aggiungere una tassa ma deve sorbirsi ore di coda?!? Come diavolo può essere che ci siano dei pagamenti che posso effettuare solo mediante bollettino postale…nel DUEMILASETTE!!!!Vabbe’ ma non è nemmeno questo il punto focale del discorso; oggi mi reco alle Poste per ritirare due assicurate di cui mi sono ritrovato l’avviso nella buca delle lettere… apriamo una parentesi… odio gli avvisi delle Poste mi dicono di ritirare qualcosa e non c’è scritto il mittente a me la cosa mette ansia… che cazzo ci vuole a mettere il mittente sugli avvisi… dicevo dovevo ritirare queste cose, vado alla chiusura per essere certo che il postino fosse tornato a riportare i plichi e l’impiegato mi dice che non gli sono arrivati e di ripassare domani all’apertura.. al che io ma scusa te le portano di notte?!?? Vabbè evidentemente non aveva granchè voglia… ho perso di nuovo il filo del discorso… ah si… ho scoperto che alle Poste oltre a vendere il CD di Gianni Morandi (?!?) ora vendono pure contratti di telefonia mobile come operatori virtuali. Ora io lavoro in un ente parastatale e l’età media degli impiegati è abbastanza alta, le poste sono lo stesso, come si può pretendere che gli impiegati delle poste, con la resistenza alle novità tecnologiche tipiche del cinquantenne medio, possano mettersi a spiegare qualcosa di telefonia mobole alla clientela? Ovviamente non possono allo stesso modo di quando ho aperto un libretto di risparmio secondo una formula presente sul sito internet di posteitaliane e ci ho messo due settimane… mah ancora una volta rivoglio gli anni ’70.

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Si dice che in America tutto è Ricco tutto è nuovo,
puoi salire In teleferica
su un grattacielo e farti un uovo,
io cerco il rock’n’Roll al bar e nei metrò,
cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
In fondo è bello però , è il mio Paese e io ci sto
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Da qualche tempo, da quando ho un figlio in pratica, ho sempre più voglia di andarmene a vivere in un posto dove civiltà non sia solo un lemma del dizionario.
Fino ad ora il problema non si è mai posto realmente, sono cresciuto qui, mi sono adattato a vivere qui e in fondo si sta bene, c’è il sole, il mare, si mangia bene insomma… in fondo è bello però, è il mio paese ed io ci sto… ma con un figlio…
Qui tutto, la società, la politica, l’economia, tutto è in mano ai furbi, o meglio qui tutti si credono più furbi degli altri e sono pronti a prevaricare i vicini per trarne vantaggio o solo per il gusto. Lo vedi per strada nel traffico gente che non dovrebbe guidare nemmeno una bicicletta in un parcheggio ti taglia la strada senza nemmeno sapere perchè e il codice della strada è solo un optional non compreso nell’allestimento dell’ultimo SUV; ma la strada è solo lo specchio del modo di ragionare di questa gentaglia. I piccoli imprenditori del cazzo assumono gente e la pagano il meno possibile utilizzando strumenti creati a posta per loro da gente come loro… almeno una volta si pagava in nero e non c’era questa “ipocrisia legale”. Quello che è peggio, però è che io stesso alcune volte, durante i miei rari esami di coscienza, mi fermo a riflettere sulla giornata passata e mi capita di rendermi conto di essermi comportato come loro, come un perfetto stronzo a volte anche senza motivo, ma ancora peggio mi rendo conto di averlo fatto in maniera del tutto inconsapevole e questo vuol dire solo che questo schifo in cui vivo è anche contagioso e allora fanculo, non so se mi va di far crescere mio figlio in questa melma.
Ora il problema è capire fin dove si estende il “qui” dove la civiltà è un concetto astratto letto nel manuale di educazione civica alle scuole medie… e purtroppo temo che tutto il “Bel Paese” sia ormai frellato(cit.) come risultato finale di una storia e un modo di vivere che non poteva portare ad altro… cosa rimane… boh vedremo cosa mi(ci) riserva il futuro.