My two cents sul caso Englaro visto la rilevanza mediatica della storia e le decine di petizioni pro o contro che mi sono arrivate per e-mail e su facebook. Un tempo, nemmeno troppo lontano, in molti casi il medico di fronte all’evidenza dell’impossibilità di fare qualcosa prendeva da parte i familiari del paziente per dire loro, con tono grave, che non c’era più nulla da fare e di portare a casa il congiunto a morire serenamente. Oggi siamo in grado di prolungare la vita all’infinito e non voglio entrare nel merito se sia giusto o sbagliato far sopravvivere qualcuno, indefinitivamente, in stato vegetativo; piuttosto vorrei fare un paio di commenti sulla vicenda per come me ne è arrivata l’eco attraverso i mass media. Da un lato un padre che da quasi vent’anni si trova a vivere nell’attesa che cambi lo stato di una figlia non morta, che vive ogni telefonata con angoscia e forse speranza e che ha voluto coinvolgere le istituzioni in un dibattito su un argomento che coinvolge le coscienze e la morale, in uno stato dove la coscienza è un optional che si paga caro è la morale è imposta dalla TV; forse c’era un modo più semplice, non lo so. Dall’altro lato abbiamo le solite forze politiche di ogni schieramento pronte ad approfittare di qualunque occasione per trarne vantaggio, c’è sempre una campagna elettorale da qualche parte. Così nel brusio dei soliti, fievoli, lamenti di un’opposizione ridicola qui si parla di approntare in due giorni una legge sul testamento biologico(?!?) e di voler modificare la costituzione per favorire uno dei tre poteri dello stato e lo si fa, così, tranquillamente, in una domenica di carnevale, quasi fosse uno scherzo di Pulcinella. Al centro di tutto ciò una vita spezzata da un incidente stradale 17 anni fa, una donna che non sa di essere al “causa” di scontri istituzionali e di profonde crisi di coscienza dei soliti ipocriti e se anche lo sapesse probabilmente avrebbe ben altri problemi da risolvere.
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“Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell´interno, in seguito a comunicazione dell´autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l´interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.” questo citato è l’articolo 50 bis: “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet” del nuovo decreto sicurezza. Il governo non fa segreto che questo provvedimento serva a contrastare gli utilizzi distorti di social network come Facebook, in particolare per i vari episodi di cui si è tanto parlato nelle scorse settimane relativamente ai gruppi pro-Riina, pro-stupro e pro-attività eversive varie; personalmente la censura non mi vede MAI d’accordo ma supponiamo che sia necessario intervenire nel senso definito dalla norma su alcune attività illecite particolarmente odiose. Io non sono particolarmente aggiornato sui miracoli dei router nel 2009 ma proprio non riesco a capire come possano fare gli ISP a discriminare fra gli intricati rapporti di un social network quelli relativi ad attività illecite senza procedere al filtraggio dell’intero sito. Si può, forse, bloccare, l’url di un gruppo, ma anche li…boh
In questo periodo i media in tutti i modi cercano di far passare l’idea che l’italia stia vivendo una profonda crisi economica; tutto sommato è anche vero ma non più di due o tre anni fa, il fatto è che questo paese si basa su un economia non in grado di competere a livello internazionale ne con le grandi multinazionali ne con la produzione a basso costo dei paesi emergenti, ma questa è una cosa che ho detto e ridetto. La cosa interessante è che in questo periodo di percezione di “crisi” le attività di ristorazione più “popolari” dovrebbero farne le spese, quindi pizzerie, ristoranti, bracerie dovrebbero essere semivuote cosa che non è, anzi… tutto ciò per dire che ieri sera decidiamo io e Monica di andare a mangiare in una braceria e per non allontanarci troppo decidiamo di restare nel paesello dove ci tocca vivere causa costi delle case. Andiamo alla solita braceria, tutto prenotato, va bene andiamo ad un’altra braceria sempre qui a Casamassima, – Buona sera, ci sono posti liberi? – risposta -Quanti siete?- ora essendo due persone a questa domanda tu ti illudi che ci siano posti e alla mia risposta -Due più un bambino- mi sento dire che non c’erano posti, ed è la seconda volta che mi capita sempre qui a Casamassima. – Gli domando, scusa che domandi a fare, se ti rispondevo 20, i posti sarebbero usciti? – al che il tipo biascica una serie di scuse, mi giro e me ne vado mandandolo affanculo. In pratica questi stronzi di ristoratori di questo paesino dimenticato da dio non accettano due persone perchè poi non avrebber posto magari per una tavolata di diciotto, beh problemi loro, sono andato a mangiare dell’ottima carne in un paese vicino, Sammichele, in un posto con un’ottima accoglienza e migliore qualità, e ,ovviamente, ci tornerò… come, ciaramente, non tornerò più in quel locale che mi impegnerò a sconsigliare ad amici e parenti.
Per la cronaca ho mangiato un carpaccio sublime, un sacco di spiedini e della pancetta piccante arrostita strepitosa oltre che ottimi sottoli, anche il dolce non era male e mi sono portato a casa anche due spiedini avanzati…
Francesco Guccini ci fa sapere dell’importanza di X-Factor per il mercato discografico italiano. Purtroppo la crisi delle case discografiche comporta che non ci siano più soldi da investire sull’immagine dell’artista e solo attraverso i talent show c’è la possibilità di scoprire nuovi talenti. Mah, Guccini da un certo punto di vista ha pure ragione, un tempo, fino agli anni 90 diciamo, l’immagine dell’artista veniva studiata a tavolino per essere introdotta nel contesto socio-culturale del momento, niente di diverso dunque da quello che fanno questo genere di reality. Lo stesso Guccini era un’icona di un certo modo di pensare degli anni ’60 e non è detto che ci si sia trovato per caso inserito in quel contesto. Qual’è il problema dunque? Il problema è che io sono snob e non guardo i reality, il fatto che Guccini guardi X-Factor, invece potrebbe avere valenza di snobismo al contrario o più probabilmente, come accade anche per i miei genitori, superata una certa età non si riesce più a salvarsi dall’assimiliazione della TV. Tuttavia non sono completamente d’accordo con Guccini e per un motivo molto semplice… con tutta la buona volonta non ce lo vedo Vinicio Capossella che viene lanciato da un reality show, e che qualcuno provi a contestualizzare Capossela se ci riesce :-).
Una categoria di persone che non sopporto sono quelli che usano termini “alla moda”.
Allora tu senti autentici coglioni che straparlano di web 2.0 come se fosse una cosa reale o come se ci fosse mai stata una versione 1.0 o una versione beta; sembra la famosa barzelletta dell’aggiornamento da Fidanzata 1.0 a Moglie 2.0…
In questo momento va molto di moda Facebook, un cosidetto social network (altro termine del cazzo) apoteosi del web 2.0. Ma che cos’è Facebook? Certamente una buona idea, che sicuramente poteva essere realizzata meglio, ma comunque niente di innovativo e che finirà nell’oblio, a fare compagnia a Second Life, superata da un’altra nuova idea, buona e modaiola. Facebook ha, sostanzialmente, istituzionalizzato il cazzeggio, fra amici reali o virtuali, ha reso informazione quel rumore che riempie di Off Topic forum e newsgroup.
Il world wide web ha trasformato internet da un luogo virtuale molto elitario e tematico con pochi contenuti ma elevaissima qualità in una cloaca dove qualunque coglione può arrogarsi il diritto di scrivere cazzate, un po’ come la televisione e se penso alla diffusione della banda larga mi vengono i brividi… E’ sempre più difficile trovare informazioni senza imbattersi in errori grossolani; in compenso è tutto più user friendly e sopratutto rivolto all’utente che non è capace nemmeno di “quotare” una mail come cristo comanda. Oggi abbiamo i blog, Feed RSS, Wikipedia, Flickr, Picasa, Youtube, Facebook, Myspace, Linkedin, Google è in grado di discriminare i volti ma manca un motore di ricerca capace di filtrare le cazzate, manca un filtro per far scomparire i coglioni dalla rete. Sono un nostalgico, voglio tornare indietro. Per carità, anche io uso Facebook, Linkedin, Picasa, sto scrivendo in un blog (senza troppi fronzoli a dire il vero) ma per me questi sono solo strumenti che non hanno effetti sui contenuti (sarebbero state cazzate anche su un sito fatto con Frontpage), sono il mezzo non il fine.