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Ne abbiamo viste tante di Barbie dal 1959, quando la bambola più famosa del mondo fu commercializzata, ad oggi. Peggio che nei film degli anni ’70 con Edwige Fenech abbiamo avuto la Barbie dottoressa, la Barbie soldatessa, la Barbie paracadutista, la Barbie professoressa e chi più ne ha più ne metta, però, no, la Barbie chiattona proprio non si può vedere.

 

Barbie prima e dopo la curaL’ americano Nickolay Lamm ha riprodotto, infatti, il giocattolo di punta della Mattel utilizzando le misure e le proporzioni di una diciannovenne media americana secondo i dati forniti dal CDC (istituto Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie), i risultati come potete vedere nella foto  sono aberranti, viene fuori una bambola con le tette piccole, i fianchi larghi, il culo grosso, la pancetta, alta come un puffo e con dei piedi enormi, sembra un hobbit, in effetti, ma questo fa tanto bene alla psiche delle bambine che altrimenti crescerebbero sopraffate da un modello irragiungibile di oca bionda come la Barbie, sì come no…

 

E’ inutile, non cambia mai nulla, soltanto restando in Italia, negli anni ’70-’80 i giornali erano pieni di notizie di bambini lanciatisi dal balcone al grido di Jeeg Robot D’Acciaio, fu scomodato il Parlamento per mettere al bando Atlas UFO Robot che trasformava i bambini in temibili piloti di mecha guerrieri pronti a scatenare guerre integalattiche, gli anni ’90 sono stati il teatro della più grossa operazione di censura agli anime e oggi si scopre[1] che le bambine muoiono denutrite per colpa dell’anoressia causata dall’inutile tentativo di conformarsi alla Barbie principessa e quindi è ora di un bel restyling alla Barbie per renderla un modello più facile da imitare[2].

 

E’ sempre facile dare la colpa a qualcun altro, troppo comodo delegare ad altri l’educazione dei propri figli e addossare al sistema le responsabilità della propria incapacità e delle proprie scelte sbagliate, come se una ragazzina anoressica lo diventa perché gioca con le Barbie o guarda pessimi programmi televisivi, che poi, a proposito di Tv, non capisco come mai nessuno si lamenta dei pessimi programmi per bambini trasmessi oggi sui canali via cavo e satellitari, ma questo sarà oggetto di un altro post. Intanto vi lascio con il simpaticissimo video di “Barbie Girl” singolo del ’97 del gruppo pop scandinavo Aqua.

 

[1] in verità già nel ’97 la Barbie fu rimodellata per andare in contro alle esigenze dei folli protettori dell’infanzia

[2] che poi a prescindere dal problema della Barbie, quello di abbassare gli standard per facilitarne il raggiungimento al mucchio di caproni che affolla il pianeta, quello dell’omologazione verso il basso, insomma, è un altro grosso problema di questi anni

 

Giovane agricoltoraNel week end si è diffusa la notizia bufala che l’Unione Europea avrebbe proposto un regolamento per imporre l’utilizzo di sementi certificate nella coltivazione di tutti i terreni vietando, di fatto, gli orti domestici, mettendo fuori legge le varietà tradizionali di colture e trasformando in atto criminale lo scambio di semi.

 

Ora, con pochi click, trattandosi di atti pubblici, è possibile arrivare qui, leggersi la “Proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alla messa a disposizione sul mercato di materiale riproduttivo” per scoprire che la legge riguarda solo le grandi aziende agricole a tutela dei consumatori e della salute pubblica confermando l’obbligo di iscrizione al registro ufficiale comunitario delle varietà di sementi.

 

Probabilmente la registrazioni delle sementi è un’esagerazione, se ne potrebbe discutere se me ne fregasse qualcosa, ed è anche possibile che vada a vantaggio della Monsanto o chi per lei, ma da qui a dire che non posso scambiare i semi dei pomodori col mio vicino di orto ce ne passa.

 

Il problema, però,  è un altro. Questo genere di bufale si stanno diffondendo sempre più velocemente e i credenti le accolgono facendo atto di fede al punto che anche quando, come in questo caso, si cerca di spiegare, con tutti i riferimenti, che trattasi di cazzata c’è sempre quello che  risponde «Sì, però…»

 

Sì però un cazzo! Hai detto una stronzata, punto! E’ del tutto inutile andare contro l’evidenza o inventare balle ma niente da fare: sembra di parlare con un integralista islamico: le multinazionali, i vaccini, le scie chimiche, il signoraggio e bla bla bla.

Fino a pochi anni fa mi sarei limitato a ridere di questi cretini  ma oggi, mi rendo conto, si stanno organizzando. L’ex-consulente del M5S alla Sanità è da anni assertore dei danni dei vaccini, dell’urinoterapia e della cura del cancro col bicarbonato, immaginate per un attimo un tipo del genere Ministro della Sanità.

 

A questo punto non è più possibile limitarsi a ridere in faccia a chi si lascia affascinare dalle teorie del complotto[1] al punto di farle assurgere a nuova fede laica è necessario sbugiardarli, denigrarli, ridicolizzarli; è inutile anche cercare di spiegare loro la verità, vorrebbe dire abbassarsi al loro livello di ragionamento e rischiare di finire invischiati in una serie di antipatici non sense.

Il mio invito, comunque, rimane sempre lo stesso, se quando leggete una cosa su Facebook o in generale su internet e vi viene il dubbio che ciò che leggete è troppo strano per essere vero, probabilmente è proprio così e in ogni caso Google è vostro amico, se invece non avete mai dubbi probabilmente avete votato M5S.

 

Ciò detto, ma quanti di tutti questi amanti degli orti domestici hanno mai preso in mano una zappa o hanno mai provato a raccogliere i pomodori?

 

 

[1] a me piacciono le teorie del complotto che portano a futuri distopici e ad interessanti ucronie, ma da qui a credere a qualunque cazzata ce ne passa.

«Lei ci disprezza», replicò Natalie, senza voltarsi. «Non capirà mai quanto bene abbiamo cercato di fare per il paese.»

«Le strade per l’inferno sono lastricate di buone intenzioni….

 

Copertina di Vox PopuliVox Populi è un breve racconto fantapolitico di Alessandro Girola che prende spunto dall’attuale situazione italiana per disegnare una possibile futura Terza Repubblica. Il nuovo ordine  nasce dalle ceneri dei partiti tradizionali per essere governato dal partito unico del Network eattraverso una  falsa democrazia diretta.

 

Siamo in un’Italia che sta vivendo una fase acuta di povertà in attesa della rinascita profetizzata dall’ideologo del Movimento Jacopo Ferraris;  il guru e i suoi seguaci sono riusciti a scardinare la politica antica, sostituendo le figure di governo tradizionali con un ex attore farlocco prima e un Primo Cittadino fantoccio poi, eletti attraverso la democrazia diretta di un Network pilotato dalla propaganda di partito e addomesticato da una violenta forma di censura.

 

Vox Populi ci mostra i rischi di un movimento populista che riesca ad assumere il potere all’interno di un sistema dominato da un’immensa quantità di informazioni; informazioni che possono, però, essere usate, strumentalizzate e indirizzate per ottenere un controllo quasi assoluto all’interno di una realtà virtuale totalmente distaccata da quella materiale della gente che vive di stenti in una società distopica che  ha assurto a verità quella rivelata dall’identità elettronica dall’avatar controllabile nel Network.

 

In questi giorni si è nuovamente riaperto il dibattito sul controllo di internet e in generale sulle piattaforme telematiche anche grazie alle affermazioni del Presidente della Camera a seguito di alcune vicende che l’hanno coinvolta personalmente.

Io sono su internet da prima del Web, l’ho vista crescere, cambiare, trasformarsi e sono sempre stato contrario a qualunque forma di controllo, ma quando penso al proliferare di teorie complottiste, dai poveracci che credono davvero alle cazzate sulle scie chimiche, agli ignoranti che sbavano dietro alle sciocchezze sul signoraggio, quando mi rendo conto che per giorni Laura Boldrini è stata oggetto di un meme denigratorio che la vedeva completamente nuda passeggiare in spiaggia solo perché qualche imbecille ha fatto circolare una foto a caso presa da un sito di nudisti, comincio a chiedermi a quali rischi si possa andare in contro.

 

Se la gente è disposta a credere qualunque cosa parli alla pancia, se le persone non sono disposte ad accostarsi ad uno strumento libero in maniera critica, se mancano gli strumenti intellettuali per riuscire a distinguere il vero dal verosimile, se ormai l’umanità ha deciso di gettare il cervello all’ammasso, probabilmente è vero che le leggi attuali sono inadeguate. Se un insulto, infatti, può essere punito anche se avviene per via telematica, una cazzata verosimile che in real life ci metterebbe una vita a diffondersi nel magico mondo dei Social Network diventa, in pochi minuti, un meme virale capace di diffondersi per sempre. E’ proprio questo che ha capito bene Jacopo Ferraris e che ha decretato il successo della Terza Repubblica del Network. E’ questo che ha portato l’Italia di Vox Populi ad un futuro di fame e di emarginazione.

 

Non vi svelerò altro sul racconto ma vi invito a scaricarlo gratuitamente dal sito dell’autore in formato Mobi ed ePub[1], ma sopratutto vi invito a leggerlo e a diffonderlo, non si sa mai che qualcuno in più cominci ad osservare la realtà con spirito critico.

 

[1] Per chi non possiede un eReader, oltre al consiglio di farselo regalare per la prossima festività e scoprire di non poter più vivere senza, lascio il link di un lettore di ePub per Windows

fasci_di_combattimentoGuardare indietro per cercare di andare avanti. Gli italiani sono sempre stati attratti dalle facili promesse di rivalsa sociale, da coloro che prospettano la rivoluzione ma senza troppo sbattimento. Quello che segue è il programma/manifesto del Movimento dei Fasci Italiani di Combattimento[1] ufficialmente pubblicato su Il Popolo d’Italia il 6 giugno 1919.

Oggettivamente questo programma, che come altri più attuali propone risposte semplici a problemi complessi, a prima vista appare del tutto condivisibile;  francamente se fosse attuabile io lo voterei anche adesso. Ovviamente le cose poi sono andate diversamente, com’era inevitabile, ma come vedete i bimbi nella culla sono tutti belli.

Buona lettura ed occhio a come usate la matita copiativa.

 

[1] Per i precisini: che lo si chiami Movimento dei Fasci Italiani di Combattimento o Movimento delle Camicie Nere la parola chiave, l’hashtag come si dice nell’e-democracy è #movimento, un’oggetto politico preludio della formazione di un partito.

 

 

Italiani! Ecco il programma di un movimento genuinamente italiano. Rivoluzionario perché antidogmatico; fortemente innovatore  antipregiudiziaiolo.

 

Per questo NOI VOGLIAMO

Per il problema politico

a) suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.

b) Il minimo di età per gli elettori abbassato a 18 anni; quello per i deputati abbassato a 25 anni.

c) L’abolizione del Senato.

d) La convocazione di una assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.

e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell’industria, dei trasporti, dell’igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.

f) L’elezione popolare di una magistratura indipendente dal potere esecutivo.

 

Per il Problema Sociale:

NOI VOGLIAMO

a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per  tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.

b) Minimi di paga.

c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria

d) L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici.

e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.

f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.

 

 

Per il Problema Militare:

NOI VOGLIAMO

a) L’istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione a compito esclusivamente difensivo e il disarmo generale.

b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.

c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana nel mondo. 

 

Per il problema finanziario:

NOI VOGLIAMO

a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia forma di vera ESPROPRIAZIONE PARZIALE di tutte le ricchezze.

b) Il sequestro (confisca) di tutti i beni delle congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.

c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell’85% per cento dei profitti di guerra.

d) La gestione cooperativa della produzione agricola e la concessione della terra ai contadini.

Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno

 

Mussolini nuotatoreL’11 novembre 1918, con la resa della Germania, l’Italia fu fra i vincitori della Grande Guerra. Il paese vive un’ondata di ottimismo e il futuro dell’Italia rurale e contadina sembrerebbe essere un po’ più roseo, sembrerebbe…

 

L’industria italiana che aveva avuto una crescita esponenziale nel periodo del conflitto, per via delle commesse belliche, non riesce a riconvertirsi alla produzione civile e i reduci della I Guerra Mondiale a cui, implicitamente, era stato promesso un nuovo mondo scintillante di ricchezza, non riescono ad accettare di dover tornare ad arare i campi del vecchio genitore.

 

In questa nuova realtà  socio-politico nasce il movimento futurista in grado di stimolare l’intero sistema culturale e artistico europeo e in cui le giuste istanze della società nata dalle ceneri della guerra e del nuovo contesto politico-economico e sopratutto tecnologico cominciano a confluire.

 

Nel contempo nascono nuovi personaggi “carismatici”  e, oltre a Gabriele D’Annunzio, abbiamo il giovane socialista  Benito Mussolini che fonda un nuovo Movimento popolare, quello delle Camicie Nere con un “Vaffa “Me ne Frego” ricamato sulla bandiera; un Movimento nato con l’obiettivo di fare del Parlamento “ il bivacco per i miei manipoli” frase questa che, credo,  abbia qualcosa a che fare  con le scatolette di tonno.

 

Ovviamente in un contesto come quello dell’Italia dell’inizio del XX secolo, il Movimento delle Camicie Nere riempiva le piazze facendo breccia nel cuore dei giovani incapaci italioti che, già allora,  credevano che i loro problemi fossero causati sempre da qualcun altro, dalla cattiva gestione, dai politicanti locali…. Mussolini non aveva ancora un programma preciso, in realtà non ce l’ha mai avuto, l’idea delle Camicie Nere era semplicemente di scardinare il sistema, combattere la vecchia politica, arginare il pericolo proveniente dalla Russia con la sua rivoluzione politico-sociale del 1917 che aveva visto i socialisti occupare le fabbriche d’armi per dare una nuova speranza agli operai.

 

Così nel 1921, il Movimento, costituitosi in un Partito riuscì a fare eleggere alcuni deputati e l’anno successivo potremo finalmente assistere alla vergognosa “Marcia su Roma” e alla conseguente proclamazione di Mussolini quale Presidente del Consiglio a causa dell’insipienza del Re, com’è andata a finire spero non debba essere io a raccontarvelo ma vi invito a riflettere.