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Ha suscitato molto clamore la scelta dell’Ente Fiera del Levante di Bari che ha deciso di fare una sorta di lotteria per assegnare parte dei  posti di lavoro nella prossima campionaria di settembre. Razionalmente la scelta non mi sembra sbagliata, per fare la hostess in Fiera non è che ci vogliano chissà quali particolari attitudini o competenze e affidare ad una ditta specializzata la selezione per assumere gente per una settimana sarebbe costato molto di più di un generatore di numeri casuali.

Tuttavia questa lotteria per una settimana di lavoro fa davvero pensare; quando andavo a scuola, ricordo, che a lavorare in fiera, sia negli stand che come hostess/steward, ci andavamo noi ragazzini per guadgnarci centomilalire; era un po’ come andare in campagna a fare l'”acinino”(*) d’estate. A questa “lotteria” hanno partecipato 9.286 persone per soli 299 posti di lavoro per una settimana: la situazione è drammatica!

Ora è vero che di questi 9.286 persone 9.000 e passa sono persone senza arte né parte che alle prime avvisaglie di una crisi rimangono disoccupate (**) però è anche vero che non è che perché il mondo sia popolato da stupidi questi non debbano avere il diritto a sopravvivere. Ciò  porta dritto dritto alla discussione di attualità in questi giorni: abolire o ridimensionare l’art.18 dello statuto dei lavoratori per consentire alle aziende maggiore libertà di licenziamento a favore di una maggiore stabilizzazione dei precari e di un rilancio dell’economia.

Per quanto mi sforzi non vedo il nesso fra libertà di licenziamento e rilancio dell’economia a meno che i nostri grandi capitani d’industria non pensino di rilanciare le loro fottute aziende riducendo il costo del lavoro. Il fatto è che i 9.000 scarsamente competenti di cui sopra hanno bisogno di tutele; non esiste che alle prime avvisaglie si possa licenziare salvo poi utilizzare manodopera interinale, a progetto o peggio in nero, NON deve essere permesso, non in un mercato del lavoro dove le aziende hanno dimostrato di non avere la minima considerazione dei lavoratori, non dove gli imprenditori pensano che la quota parte di tasse e contributi pensionistici versata dal datore di lavoro allo stato sia un furto e non una parte della retribuzione del lavoratore. La scusa che le aziende non assumono perché devono “sposare il lavoratore” non regge manco per il cazzo, le aziende non assumono perché il fottutissimo Biagi (che dio l’abbia in gloria) in un governo di centrosinistra e  tutti i governi che si sono succeduti hanno elaborato una serie di norme per permettere di eludere i diritti acquisiti dai lavoratori, per creare lavoratori di serie A e di serie B, per portare ad una guerra fra poveri.

La soluzione, per quanto mi riguarda, è molto semplice: l’art.18 deve essere esteso a tutte le aziende e non devono essere permesse forme di lavoro subordinato mascherate con contratti fantasiosi; se hai bisogno di un lavoratore per un certo periodo lo assumi a Tempo Determinato, come si è sempre fatto, con tutte le tutele del caso. Se non riesci a sostenere il costo del lavoro (che comunque rimane basso rispetto a paesi come la Germania o la Francia) o fai da solo (visto che sei tanto bravo) o fallisci e ti levi dal cazzo perché la tua fetta di mercato sarà coperta da qualcuno più capace e sopratutto da imprese più grandi e meglio organizzate (sì, la PMI non è una risorsa è un problema).

(*) Ho quasi nostalgia dell'”acinino”: un’attività che si svolge sotto le vigne in campagna, più o meno nel mese di giugno quando, manualmente, si ripuliscono i grappoli di uva ancora acerba degli acini troppo piccoli o ammaccati per ottenere alla fine un grappolo con acini grandi e uniformi, bello da esporre nelle cassette della frutta e da vendere al mercato. E’ un lavoro faticosissimo sia perché, quando ero ragazzo io, i vigneti erano realizzati per farci passare sotto gente alta al massimo 1.65 e sia perché bisogna tenere per tutto il tempo le braccia all’altezza delle spalle o più in alto.

( **) Da ragazzo, io andavo discretamente bene a scuola e questo in un certo senso comportava sacrifici, non che studiassi molto, ma il solo fatto di tenere un atteggiamento da “bravo ragazzo” era un sacrificio. Poi sono andato all’università e per vari anni studiare senza avere una lira, andare in giro con una Panda scassata e non vedere la luce fuori dal tunnel era un sacrificio. Per tutti questi anni vedevo miei coetanei mollare tutto per fare un lavoro, come dire… poco gratificante a parte che per il fatto di avere un po’ di soldi in tasca a 18 anni. Oggi vedo queste stesse persone che, nella maggior parte dei casi, poco qualificate, sono fuori da un mercato del lavoro sempre più selettivo o dentro un mercato del lavoro fatto di sfruttatori e precarietà, vedo queste stesse persone andare in giro col loro bel i-Phone, preso a rate, sputare sentenze e invidiare (perché si tratta di pura invidia) parlamentari, consiglieri comunali, dirigenti, impiegati e tutti quelli che, a loro dire, non si “spaccano la schiena”. Mi spiace signori, sarà anche vero che magari ci sono lavoratori privilegiati ma provate a farvi un esame di coscienza e a chiedervi se avreste potuto fare di più. Quando faccio certi ragionamenti mi sento un po’ quello nella foto, però l’invidia mi infastidisce.


Quando il rimedio è peggiore del male…

Ovviamente dopo il clamore suscitato dalle polemiche nazionali e dopo le prese di posizione, anche politiche, il manifesto di Giallo Oro non poteva che essere censurato. Solo che la censura sembra fatta da un’agenzia pubblicitaria migliore di quella che ha realizzato i cartelloni.

Meraviglioso… dovrei avere in giro qualche dente d’oro del mio bisnonno, chissà quanto me lo quotano ;-)

 


Nel post di ieri parlavo delle polemiche suscitate dal manifesto pubblicitario di Giallo Oro che, utilizzando il più scontato degli approcci, quello che vuole l’accostamento di una ragazza seminuda a qualunque prodotto, e aggiungendo il carico da undici della frase umiliante “tu dove glielo metteresti?”, avrà aumentato il fatturato del mese di agosto di almeno il 400%.

Ovviamente il manifesto ha fatto il giro di media fino a scuotere la politica con il Minstro(?) delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che annuncia di aver segnalato lo spot all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria.

Nel frattempo la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha dato il via libera alla legge sul divieto di burqa e niqab, con gran soddisfazione delle stesse persone che vogliono la rimozione dei manifesti definiti sessisti.

Dunque: le donne nude, no umiliano tutto il genere femminile, le donne troppo coperte, no umiliano tutto il genere femminile e  nel nome di “in medio stat virtus” le donne non devono essere ne’ troppo scoperte ne’ troppo coperte, se una donna, quindi, vuole coprirsi il volto o vuole mostrare le tette in giro, non può perché umilierebbe il proprio genere: in medio stat virtus. Eh ma la legge non è contro le donne ma contro chi le umilia in questo modo… certo come no(*). In italia esistono un sacco di leggi, ci sono leggi che regolamentano la “pubblica decenza” e leggi che tutelano dalle violenze delle imposizioni anche di quegli uomini che obbligano la donna a vestire in un certo modo. Tutte queste leggi possono essere utilizzate per proteggere le donne o chiunque altro(**) senza andare a colpire il comportamento dei singoli. Ma no, così è troppo difficile, meglio estirpare “il male” alla radice e mandare le libertà individuali a farsi fottere. E’ come se ai veri fedeli della Chiesa del Mostro di Spaghetti Volante fosse impedito di indossare uno scolapasta in testa per celebrare degnamente il proprio culto.

Nella foto l’emblematica protesta della pornostar Laura Perego che manifesta nuda sotto il burqa per i diritti delle donne davanti all’ambasciata afghana.

(*) A quelli per i quali la legge nasce con lo scopo di tutelare la sicurezza pubblica dagli attentati fatti dalle donne velate consiglio  di rinchiudersi in casa e restare a tremare sotto le coperte oppure, alternativamente, spararsi un colpo in testa e smettere di soffrire.
(**) Per questo stesso motivo sono assolutamente contrario a qualunque legge per “tutelare” i gay. Le leggi contro la violenza ci sono già, se servono aggravanti che si aumentino le pene per tutti (ammesso che ciò abbia senso)

Questa mattina mentre andavo a lavoro con la mia macchinina col pensiero rivolto alla manifestazione dei migranti(*) del CARA di Palese che hanno paralizzato mezza città, mentre andavo a lavoro, dicevo, mi trovo di fronte questo cartellone pubblicitario. Subito nella mia mente si affollano tanti pensieri e il mio cervello, non ancora del tutto sveglio, elabora le seguenti domande:

– Poveracci ma non potevano chiudere almeno la settimana di ferragosto?

– Chi è quel ciospo photoshoppato  in costume da bagno?

– Cosa cazzo vuol dire la pubblicità?

Ho dovuto accostare l’auto e riguardare più volte il manifesto per capire che “dove glielo metteresti?” si riferiva al logo di Giallo Oro SUL corpo della ragazza piuttosto che ad imprecisati particolari anatomici  NEL corpo di lei.

Ad ogni modo complimenti a Giallo Oro, da quello che vedo di questo cartellone ne stanno parlando dappertutto (TV, giornali, internet) e se pure domani, i soliti puritani perbenisti, faranno rimuovere il 6×3 l’obiettivo è stato raggiunto con poca spesa e io mi ricorderò, nel caso dovesse servirmi, che Giallo Oro non chiude a Ferragosto.

(*) non più extracomunitari ma  migranti… se c’è una cosa che non sopporto è questo modo di usare le parole per cercare di cambiare la realtà, sia che ciò venga da destra, sia che venga da sinistra. Chiamateli come cavolo volete ma questa, in gran parte, è povera gente che scappa dalla guerra in cerca di lavoro e libertà e non viene  in italia per essere chiusa in gabbia a pane e acqua. Che poi, almeno, a loro è rimasto il coraggio di ribellarsi.

Ho sempre invidiato chi ha fede in un dio o in qualcosa di sovrannaturale. E’ così bello dare la colpa a qualcosa o a qualcuno per quello che ti succede o che accade nel mondo ed è meraviglioso poter sperare che ci sia un ente divino, sempre nel giusto, che in un modo o nell’altro è lì pronto a toglierti le castagne dal fuoco.
Alla soglia dei quaranta anni e con due figli a carico, così, ho deciso di guardarmi intorno in cerca di qualcosa in cui credere, ma per un motivo o per un altro nelle religioni tradizionali trovo sempre un senso claustrofobico e masochistico di estraniamento dalla realtà, una rincorsa a voler essere diversi, migliori che porta i fedeli ad atteggiamenti che talvolta sfociano nel razzismo fino al becero integralismo.
La mia ricerca però non poteva arenarsi di fronte alle prime difficoltà, ad un certo punto mi sono convinto che deve esserci qualcosa dietro il disegno universale, deve esserci una qualche entità che ha generato l’uomo e la donna con le tette grosse; così durante le notti insonni, perse a badare al piccolo cotechino con le gambe, ho cercato di approfondire i diversi testi sacri e, finalmente, sono approdato alla vera religione, finalmente anche io sono diventato un vero credente della Chiesa del Flyng Spaghetti Monster, un pastafariano.
Non so come abbia fatto a non rendermene conto fin’ora quando è così evidente che l’Universo sia stato creato dall’invisibile e non rilevabile (con le moderne apparecchiature) Mostro Spaghetti Volante, un giorno che era in preda ad una sbronza colossale. Come non dare ragione alla Chiesa del Flyng Spaghetti Monster quando fa osservare che l’aumento del riscaldamento globale è in netta correlazione con la diminuzione del numero dei pirati; guardate la Somalia: un livello di emissioni serra bassissime e le sue acque sono infestate dai pirati che nemmeno i un film di Johnny Depp.
Volete mettere i comandamenti, poi… un giorno, mentre il Pirata Mosey vagava sul Monte Sugo in cerca di una nave pirata, il Mostro Spaghetti Volante gli si palesò e, affinché egli rivelasse al mondo il suo volere, gli consegnò le dieci tavole con i “I’d Really Rather You didn’ts” (“Io preferirei davvero che tu evitassi”)

  1. Io preferirei davvero che tu evitassi di comportarti come un asino bigotto “più-santo-di te” quando descrivi la mia spaghettosa bontà. Se qualcuno non crede in Me, pace, nessun problema! Dico davvero, non sono mica così vanitoso. E poi non stiamo parlando di loro, quindi non cambiare argomento!
  2. Io preferirei davvero che tu evitassi di usare la Mia esistenza come motivo per opprimere, sottomettere, punire, sventrare, e/o, lo sai, essere meschino con gli altri. Io non richiedo sacrifici, e la purezza è adatta all’acqua potabile, non alle persone.
  3.  Io preferirei davvero che tu evitassi di giudicare le persone per come appaiono, o per come si vestono, o per come camminano, o, comunque, di giocare sporco, va bene? Ah, e ficcati questo nella tua testa dura: donna = persona. Uomo = persona. Tizio noioso = Tizio noioso. Nessuno è meglio di un altro, a meno che non stiamo parlando di moda e, mi spiace, ma ho dato questo dono alle donne e a qualche uomo che capisce la differenza fra magenta e fucsia.
  4. Io preferirei davvero che tu evitassi di assumere comportamenti che offendano te stesso, o il tuo partner consenziente, maggiorenne e mentalmente maturo. Per chiunque avesse qualcosa da obiettare, penso che l’espressione corretta sia “Andate a farvi f******”, a meno che tale espressione non sia ritenuta troppo offensiva. Nel qual caso, per una volta, possono spegnere la TV e andare a farsi una passeggiata, tanto per cambiare.
  5. Io preferirei davvero che tu evitassi di sfidare, a stomaco vuoto, le idee odiose, bigotte e misogine degli altri. Mangia, e solo dopo prenditela con gli s******.
  6. Io preferirei davvero che tu evitassi di erigere chiese/templi/moschee/santuari multimilionari in onore della mia spaghettosa bontà, perché tali soldi potrebbero essere meglio spesi per (fai la tua scelta) sconfiggere la povertà, curare le malattie, vivere in pace, amare con passione, e ridurre il prezzo delle pay-Tv. Posso anche essere un essere onnisciente dai carboidrati complessi, ma apprezzo le cose semplici della vita. Dovrei saperlo, No? Io SONO il Creatore!
  7. Io preferirei davvero che tu evitassi di andare in giro raccontando alla gente che ti ho parlato. Non sei mica così importante. Finiscila! E poi ti ho detto di amare il tuo prossimo, mi capisci o no?
  8. Io preferirei davvero che tu evitassi di fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te se sei uno che apprezza, ehm, cose che fanno largo uso di pelle/lubrificanti/Las Vegas. Se anche l’altra persona le apprezza (purché si rispetti il punto 4), allora dateci dentro, fatevi foto, e, per l’amor di Mike, indossate un preservativo! In tutta onestà, è un pezzo di gomma. Se non avessi voluto che fosse piacevole farlo, avrei aggiunto delle spine, o qualcos’altro.

Come dite? I comandament… ehm i condimenti sono solo 8? Certo, Mosley fece rompere, sbadatamente, le altre due tavole; perchè diavolo credete che gli adepti del FSM siano così licenziosi?!?

Comunque la storia ci racconta che il Pastafarianesimo è nato quando il profeta Bobby Henderson, per protestare contro la decisione del consiglio per l’istruzione del Kansas di insegnare, in alternativa alle teorie evoluzionistiche,  il creazionismo nei corsi di scienze,  parodiò il concetto di disegno intelligente professando la fede in un creatore sovrannaturale molto somigliante a degli spaghetti con le polpette. E’ tutto falso! Il Flyng Spaghetti Monster è il vero creatore; le persone toccate dalla “Sua Spaghettosa Appendice” (His Noodly Appendage)  venerano da millenni il signore pastoso anche se si sono rivelati da pochi anni. Del resto, da sempre, il Flyng Spaghetti Monster tarocca  tutti i risultati delle rilevazioni al carbonio 14.