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La Toei ha annunciato, mediante il suo sito, di essere alla ricerca della replica a grandezza naturale dell’Hover Pilder realizzata  per i concerti di  Mizuki Ichiro, il cantante della sigla di Mazinga, durante  la Robonation Super Live Event nel 1997.

La replica in scala 1:1, dopo l’evento del 1997,  fu regalata ad un fan estratto a sorte mediante una lotteria con la calusola che la Toei  potesse disporne durante eventi e occasioni speciali. La replica  ha le ali mobili, luci decorative e emette fumo; attualmente la Toei ne ha perso le tracce e chiede a chi abbia notizie in merito di inviare una mail promettendo anche  una ricompensa.

Il Pilder sarà usato durante i festeggiamenti del quarantennale della messa in onda del primo episodio di Mazinger Z.

Ma la Toei Animation non gira solo per i parcheggi giappoesi cercando un Pilder in divieto di sosta; è stato  annunciato, infatti, il lancio di un cofanetto Blue-ray contenente tutti i film della saga di Mazinger, verranno dunque finalmente pubblicati in qualità Blueray Mazinger Z Vs. Devilman (Luglio 1973), Mazinger Z Vs.  il Generale Nero (Luglio 1974), Great Mazinger Vs. Getter Robot (Marzo 1975), Great Mazinger Vs. Getter Robot G (Luglio 1975), Gattaiger (La grande battaglia dei dischi spaziali) (Luglio 1975), Great Mazinger Vs. Ufo Robot Grendizer (Marzo 1976) e Getter Robt G vs. Dragosauro (1976) oltre ad un bonus disk con alcuni episodi dei più popolari anime robotici creati da Go Nagai. Il cofanetto costerà  15.750 yen (circa 156 euro,  niente paura, non verranno mai tradotti in italiano ;-) ).

Vi lascio con le uniche immagini che ho trovato del concerto di Mizuki Ichiro del 1997 e della replica del Pilder.


Qualche tempo fa avevo annunciato la nuova serie TV basata su Lupin III lanciata per il 40esimo anniversario della prima messa in onda dell’anime. Oggi parliamo, dunque, proprio di questa  nuova serie: “La donna chiamata Fujiko Mine“.

 

 

Come già il titolo lascia presagire il nuovo anime centra le sue vicende su Fujiko, conturbante co-protagonista di tutte le avventure del  ladro gentiluomo e sogno erotico di più di una generazione di ragazzini. In realtà più che su Fujiko come ladra il nuovo anime si concentra sulla storia della vita della  donna, una storia che si intreccia con quella del ladro più famoso del mondo, con quella di un giovane samurai, con quella di un killer stanco e sfiduciato e con quella di un poliziotto fissato per la cattura di Lupin secondo un copione che sembra essere stato scritto in un altro tempo e in un altro luogo, un po’ come se fosse la sceneggiatura di un film francese adattata alla vita reale.

 

Nella serie scopriamo tanti retroscena sulla vita di Fujiko ma anche su Lupin, Jigen e Goemon e viene fuori un inedito (per la TV) Zenigata lontano dall’incapace ispettore dell’Interpol che molti ricorderanno (tanto diverso da fare sesso con Fujiko nella stanza degli interrogatori) e che diventa, qui, il depositario di sordidi segreti e viene usato come trade d’union per più di un’avvenimento misterioso della vita dei protagonisti.

 

La storia è ambientata,  presumibilmente, all’inizio del dopo-guerra, i riferimenti ai Beatles e a Fidel Castro, per esempio, o il design di automobili, carri armati e aeroplani ci portano nei primi anni cinquanta, ma siamo in una dimensione diversa dalla nostra dove non solo alcuni eventi ma anche la geografia subisce qualche cambiamento.

 

Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko non si sono mai incontrati e sarà proprio la donna a diventare non solo il collante delle storie ma ad intrecciare le vite dei protagonisti. L’ispettore Zenigata  ha qui un aiutante, il vice-ispettore Oscar, che idolatra Zenigata al punto innamorarsene ed essere geloso della stessa Fujiko che, nella stanza degli interrogatori, ha ottenuto da Zenigata quello che lui ha sempre anelato. Oscar è così infatuato del vecchio Zazà che finisce per farsi saltare in aria nel tentativo di compiacerne le aspettative.

 

Per chi ha amato il Lupin trasmesso dalla Fininvest negli anni ’80, devo avvertire che la nuova serie è completamente diversa da quanto visto finora: sangue, sesso e violenza la fanno da padrone così come sono centrali le trame oscure che sembrano guidare la vita dei protagonisti, in un certo senso richiama i primi episodi della prima serie ma sopratutto i primi manga. Dal punto di vista stilistico il tratto è simile proprio a quello della prima serie, per quanto adeguato ai canoni moderni e le musiche di Naruyoshi Kikuchi riportano indietro nel tempo, in particolare la sigla inziale “New Wuthering Heights” trasporta direttamente lo spettatore alle atmosfere del 1971  (almeno finché non arriva tuo figlio, che vuole giocare ad Angry Birds, a ricordarti che sono passati 40 anni).

 

In definitiva questa nuova incarnazione di Lupin III è uno dei migliori anime del 2012 ed è adatto sia a chi ha amato il vecchio Lupin con la giacca verde e sia a chi si avvicina ora al mondo del ladro ispirato all’Arenico Lupin di Leblanc.

 

Vi regalo intanto la nuova Fujiko.

Dopo il successo televisivo planetario di Star Trek e dopo il successo cinematografico della saga di Guerre Stellari di George Lucas, agli Universal Studios progettarono di lanciare una serie di televisiva di fantascienza spaziale utilizzando effetti speciali cinematografici. Viene ingaggiato, quindi, Glen A.Larson che già dagli anni ’60 aveva in mente un plot basato su un comandante e un’astronave condannati alla deriva nello spazio profondo. In breve tempo vede la luce serie tv Battlestar Galactica: siamo nel 1978.

Nonostante le premesse, Battlestar Galactica non ebbe il riscontro di pubblico aspettato e la serie venne cancellata dopo una sola, indimenticabile, stagione di 21 episodi. Le avventure della Battlesta Galactica, nonostante tutto, hanno lasciato il segno nella fantascienza televisiva e sono tuttora celebrate da migliaia di fans sparsi in tutto il mondo.

La serie ebbe inizio  con un episodio pilota della durata di tre ore trasmesso anche nei cinema e intitolato Battlestar Galactica: Saga of Star World (Battaglie nella Galassia). Il pilot, costato 3 milioni di dollari, faceva uso di favolosi effetti speciali e in alcune sale c’era persino un primo, timido, tentativo di approcciare il cinema dinamico utilizzando dei potentissimi altoparlanti che rendevano oltremodo realistico il decollo dei Viper.

LA STORIA

Battlestar Galactica parte da un’idea piuttosto originale rispetto ai classici della fantascienza televisiva e cinematografica degli anni settanta. Non siamo, infatti,  proiettati in un futuro lontano ma gli avvenimenti si svolgono  in una realtà alternativa. La Terra, il nostro pianeta, non è come pensiamo la culla dell’umanità, ma l’uomo ormai da migliaia di anni ha scoperto il volo spaziale a velocità superluminali e ha fondato una specie di Federazione Galattica che riunisce 12 pianeti colonia (Aeriana, Aquaria, Canceria, Caprica, Gemoni, Leo, Libra, Piscon, Sagitara, Scorpio, Taura e Virgon); la Terra, invece, è la tredicesima colonia, ormai dimenticata e relegata allle leggende della Federazione Galattica mentre i terrestri hanno da secoli perso il ricordo dei propri avi spaziali.
Le 12 colonie, nonostante la loro tecnologia, sono minacciate da un terribile nemico i “Robotics Cylons” (Cyloni) creature cibernetiche sopravvisute alla ormai estinta razza di rettili umanoidi che le ha progettate. Questi robots hanno fondato un impero è sono decisi ad annientare il germe della razza umana dalla galassia.

L’EPISODIO PILOTA

Gli avvenimenti trattati in Battlestar Galactica iniziano con la conferenza di pace fra umani e cyloni che avrebbe dovuto porre fine alle secolari guerre fra le due razze.
Gli umani si recano alla conferenza schierando l’intera flotta di astronavi da battaglia(Atlantia, Acropolis, Columbia, Galactica, Pacifica e Triton), ma l’offerta di pace cylona si dimostra essere una terribile trappola ordita con la complicità di un traditore umano, Count Baltar. Le navi da battaglia umane vengono attaccate e distrutte da un’immensa flotta di astronavi cylone e le 12 colonie, indifese, vengono rase al suolo. Solo una nave riesce a scampare alla tragedia, la Battlestar Galactica agli ordini del Comandante Adama.

La Battlestar Galactica riunisce, così, una flotta di 220 navi da trasporto e decide di fuggire alla ricerca della mitica tredicesima colonia, la Terra nella speranza di ricevere aiuto. Secondo la mitologia degli umani delle colonie, la Terra, infatti, dovrebbe essere un pianeta avanzatissimo e la sua teconologia superiore avrebbe potuto finalmente eliminare la minaccia cylone dalla galassia.

IL SERIAL TV

La serie di telefilm, trasmessa da ABC, fra il 1978 e il 1979,  riprende la trama del pilot con la narrazione delle vicende dei pochi umani che, scampati all’eccidio, vagano nello spazio alla disperata ricerca della colonia perduta inseguiti dai cyloni  intenzionati a mettere la parola fine alla storia della razza umana.
Nei vari episodi gli umani ingaggiano molte battaglie con i cyloni tentando di difendere la flotta, guidata dal Galactica, con i Vipers, caccia spaziali avanzatissimi e armati di potentissimi laser. Nella serie vengono raccontate, in particolare, le avventure della squadriglia Orange comandata dal capitano Apollo, figlio del comandante del Galactica, Adama, e composta fra gli altri dal tenente Starbuck (Scorpion), dal tenente Boomer, da Athena, sorella di Apollo e dal tenente Sheba. Le vicende, poi, si intrecciano con quelle famigliari di Apollo e del suo figlio adottivo Boxey.
Come ho detto, la serie TV non riuscì ad attirare l’attenzione del pubblico; le trame si rivelano un po’ troppo ripetitive, il carattere dei protagonisti, Apollo e Scorpion è troppo definito in un cliche e persino gli effetti speciali, punto di forza della serie, a lungo andare risultano noiosi; Battlestar Galactica, così, verrà cancellato dopo la prima stagione.

CURIOSITA’

– Le astronavi di Battlestar Galactica sono, nella forma e nella configurazione, molto simili a quelle rappresentate nella trilogia di Guerre Stellari. Per questo e altri motivi ci fu una causa per plagio intentata dalla casa di produzione di George Lucas contro la Universal. Il giudice, comunque, ritenne che non ci fossero somiglianze sufficienti ad avvalorare l’ipotesi di plagio.
– All’interno della serie si usa un differente sistema di misura del tempo. Volendolo approssimare al sistema utilizzato sulla Terra avremo:
1 “micron”= 1 secondo;
1 “centon” = 1 minuto;
1 “centar” = 1 ora;
1 “secton” = 1 settimana;
1 “sectar” = 1 mese;
1 “yahren” = 1 anno.
– Dirk Benedict, l’interprete del tenente Scorpion in Galactica, interpreta anche Templeton “Faceman” Peck (Sberla) nella serie A-Team. In un episodio di A-Team, ambientato ad Hollywood, Sberla incrocia una comparsa che indossa il costume da cylone gurdandola con espressione interrogativa. Questa scena è anche ripresa nella sigla iniziale del telefilm.
– Il personaggio del traditore Baltar avrebbe dovuto morire decapitato alla fine della puntata pilota. Glen A.Larson decise però di salvarlo e riutilizzarlo nella serie; così Larson rigirò personalmente come regista la scena del pilot(ormai in fase di distribuzione), fermando la spada quando Baltar giurò ai cyloni di aiutarli ad annientare gli umani scampati al massacro.
– Il telefilm ha vinto 1 Emmy nel 1979 per i costumi di Jean-Pierre Dorléac .

CAST

Comandanre Adama(Adamo) – Lorne Green
Baltar – John Colicos
Capitano Apollo – Richard Hatch
Tenente Starbuck(Scorpion) – Dirk Benedict
Colonnello Tigh – Terry Carter
Tenente Boomer – Herb Jefferson Jr
Tenente Athena – Maren Jensen
Sheba – Anne Lockhart
Cassiopea – Laurette Spang
Sergente Jolly -Tony Swartz
Boxey – Noah Hathaway

Era il 13 settembre 1999 quando lo scellerato accumulo di scorie nucleari depositate nel “settore 2” sulla faccia nascosta della Luna raggiunge il “punto critico” scatenando una tremenda esplosione nucleare, talmente potente da far uscire il nostro satellite dall’orbita scaraventandolo nello spazio profondo.

 

Alla base lunare Alpha, colonia umana sulla Luna, intanto, non si riescono ad attuare le procedure di evacuazione di emergenza a causa delle tremende accelerazioni causate dalla “fuga” del satellite dall’orbita terrestre; così gli abitanti di Alpha sono costretti a rimanere nelle loro cupole alla deriva nello spazio seguendo il pellegrinaggio della Luna attraverso le galassie e nella speranza di trovare un nuovo pianeta su cui stabilirsi col terrore di poter essere gli unici sopravvissuti della razza umana, dal momento che inimmaginabili sono gli effetti devastanti che l’uscita dall’orbita del suo satellite può aver causato alla Terra.

 

Questa in sintesi la storia di uno dei più bei serial di fantascienza mai andati in onda in italia: “Spazio 1999”.

 

La serie è stata prodotta in due stagioni per un totale di 48 episodi da 52 minuti ed è andata in onda prima in Inghilterra dal 1975 al 1978 sulla rete televisiva ITC e successivamente in italia dal 1976 al 1980 sulla RAI che l’ha co-prodotta.

 

La prima stagione, pur meravigliosa, non si rilevò adatta al pubblico americano che la riteneva troppo noiosa e con troppa poca azione, così gli Gerry Anderson si affidò ad un produttore americano Fred Freiberger per il rilancio della serie. Freiberger pensò di eliminare alcuni dei personaggi di maggior spessore della prima stagione e SENZA SPIEGAZIONE ALCUNA spariscono  Victor Bergman, David Kano(l’esperto di computer della stazione protagonista di uno degli episodi più innovativi dell’intera serie) e il comandante Morrow. Questo insieme all’introduzione della mutaforme Maya avrebbe dovuto dare maggior sprint alla serie. Purtroppo dopo queste modifiche “Spazio 1999” perse gran parte del pathos che la caratterizzava e la serie fu soppressa dopo la seconda stagione.

 

CURIOSITA’

 

Molti hanno immaginato Spazio 1999 come seguito di UFO Shado, precedente produzioen degli Anderson, con la base lunare Alpha come evoluzione di Base Luna e le Aquile  come modelli più recenti degli intercettori. In realtà Spazio 1999 e UFO sono due serie diverse poste su due linee temporali differenti.

 

Prima di produrre “Spazio 1999” , tuttavia, agli Anderson, considerato il successo che UFO aveva avuto negli USA, venne commissionato un seguito ambientato nel 1999 ed era già iniziato lavoro di pre-produzione della nuova serie. L’idea venne presto abbandonata a causa del progressivo calo degli indici d’ascolto di UFO e il lavoro già fatto venne succesivamente riciclato per Spazio 1999.

 

PERSONAGGI

 

Vediamo adesso chi sono gli “eroi” condannati a esplorare lo spazio infinito alla ricerca di un posto nuovo da poter chiamare casa:

 

Comandante John Koenig (Martin Landau)-nasce a New York nel 1957 e sin da piccolo sogna di viaggiare nello spazio. Diventerà cadetto della NASA nel 1980 e parteciperà a varie missioni spaziali. Nel 1996 viene assegnato per la prima volta alla base lunare Alpha come pilota per la Missione Ultra. Ultra, purtroppo, si rivelò un fallimento e parte della responsabilità fu addossata proprio a Koenig che dovette, suo malgrado, accettare un lungo periodo “a terra”. Nel 1999, quattro giorni prima della tragedia, viene assegnato nuovamente ad Alpha, questa volta come comandante della base, per investigare su un misterioso segnale extraterrestre ricevuto dalle stazioni riceventi della base e preparare la missione sul pianeta Meta. Volendo azzardare un paragone con Star Trek, altra serie culto del periodo, Koenig è l’esatto opposto del capitano Kirk; non è un donnaiolo, ha nervi d’acciaio e riesce sempre  a seguire la via analitica di fronte a qualunque problema senza buttarsi a testa bassa nella mischia come il capitano Kirk.
Koenig ha perso la moglie a causa dell’esplosione di un ordigno nucleare durante la Terza Guerra Mondiale ed ha stretto un legame affettivo con la dorroressa Helena Russel su Alpha.

 

Dottoressa Helena Susan Russel(Barbara Bain)-nata a Chicago il 5 agosto 1960 è l’ufficiale medico capo della base lunare Alpha. La dottoressa Russel, figlia del medico che sconfisse il cancro, è uno dei massimi esperti di medicina spaziale, tanto da essere convocata come consulente durante la costruzione della base lunare Alpha, per rendere gli ambienti meno stressanti per l’equipaggio, per poi esservi assegnata come ufficiale medico capo. Helena è stata sposata con un astronauta Lee Russel disperso duante la missione Astro 7 su Giove del 1996.

 

Prof.Victor Bergman(Barry Morse)-nato a Londra il 27 giugno del 1940 è uno scienziato esperto di fisica e ingegneria, ma è anche un umanista e un filosofo. Bergman ha partecipato alla creazione di Alpha e vi era stato assegnato come consulente scientifico civile. A causa di una grave malattia il suo cuore è stato soppiantato da una sofisticata valvola artificiale che non rivcevendo gli impulsi nervosi con la stessa velocità di un cuore umano non risente dello stress e rende Bergman capace di esaminare le situazioni in maniera più fredda e razionale.

 

Comandante Alan Carter(Nick Tate)-nato in Australia il 19 dicembre 1969 è il capo della sezione ricognizione di Alpha. Diventato pilota della marina australiana entra nel programma spaziale nel 1994 ed è il primo uomo a scendere su Marte. Nel gennaio del 1999 viene assegnato alla base lunare Alpha per pianificare la missione esplorativa sul pianeta Meta. Durante il disastro del 13 settembre Carter é in ricognizione con l’Aquila 1 e pur potendo ritornare sulla Terra decide di far rotta su Alpha, per aiutare i compagni nel piano di evacuazione, rimanendovi intrappolato per sempre.

 

Vice comandante Paul Morrow(Prentis Hancock)-nato a Londra il 29 ottobre 1970 è il vice comandante della base. Morrow ha preso parte alla costruzione della base lunare dopo aver comandato numerose missioni lunari.

 

Ufficiale scientifico Maya(Catherine Schell)-nata nella provincia di Manos sul pianeta Psychon il terzo giorno di Tayad del 6752 secondo il calendario di Psychon (dimostra circa 25 anni terrestri). Lei e suo padre avevano creato Psiche un supercomputer in grado di ridare la vita al pianeta Psychon ma sfortuntamente questa macchina succhia l’energia dei cervelli degli abitanti del pianeta riducendoli a zombi. Gli alfani distruggeranno la macchina scatenando una reazione a catena che porterà alla distruzione del pianeta Psychon. Maya allora si unirà agli alfani come ufficiale scientifico e le sue notevoli conoscienze informatiche unite alle sue innate capacità di calcolo (paragonabili a quelle del computer della base lunare) aiuteranno i profughi della terra nel loro pericoloso viaggio.
Maya inoltre ha dei poteri alieni; éinfatti in grado di mutare la propria struttura molecolare in quella di qualunque altra forma organica. Limiti di questa sua peculiarità biologica sono la durata della trasformazione, limitata ad un ora, e che per poter passare da una forma ad un’altra Maya deve prima tornare ad assumere il suo aspetto originale. Da bambino sono stato innamorato di Maya.

REMAKE

 

E’ di questi giorni la notizia che la HDFilms, già nota per il fallimento V (remake dei Visitors), insieme alla ITV Studios di Paul Buccieri produrrà un remake di Spazio: 1999, intitolato Spazio: 2099.

UPDATE

A più di due anni dalla notizia del lancio di una nuova serie, la produzione è ancora ferma e anche sul sito web ufficiale le notizie non paiono incoraggianti.

Io ho sempre sofferto di problemi ai denti, problemi che mi porto dietro sin da bambino e che sono nuovamente acuiti in questi giorni. La cosa singolare è che, non so perché, probabilmente i primi miei incontri col dentista risalgono ai tempi della trasmissione TV di questa serie, associo il mal di denti a “Mork & Mindy” la popolare serie americana degli anni ’70.

 

Mork & Mindy è una sit-com a sfondo fantascientifico, spin-off di un altro capolavoro del piccolo schermo americano, Happy Days, che ha spopolato negli anni ’70 e ’80 anche in Italia e che ha lanciato nell’Olimpo delle star di Hollywood niente meno che Robin Williams.

 

Comicità è fantascienza, sapientemente mescolate da Garry Marshall, fanno di questa serie, trasmessa in quattro stagioni per 92 episodi fra il 1978 e il 1982 dalla ABC, uno dei più belli esempi di commedia fantascientifica di tutti i tempi.

 

LA STORIA

Su Ork si è deciso che è ora di interessarsi al pianeta Terra e di studiare le strane e curiose abitutidini dei suoi abitanti. Orson, una sorta di mega governatore governante galattico, decide dunque di mandare sul pianeta uno dei suoi uomini migliori: Mork.
 
Indossata la sua tuta spaziale rosso arancio e a bordo della sua astroave a forma di uovo, Mork piomba, dunque, nella casa di Mindy McConnell, a Boulder in Colorado, una normale terrestre, con un normale lavoro in un negozio di strumenti musicali,  che si ritrova la vita sconvolta e un alieno in casa.

 

Mork, nato da una provetta, e cresciuto su un pianeta alieno, se pure umanoide, non conosce nulla dell’umanità e rimane immediatamente folgorato dai concetti di amicizia e di affetto che sono soliti instaurare, fra loro, gli umani. Mindy, a sua volta, è incuriosita da questo strano alieno che beve con le dita e parla con le piante e decide, praticamente, di adottarlo e di farlo dormire in soffitta. Il rapporto che legherà Mork & Mindy nel corso della serie evolverà sempre più e la loro  amicizia pian piano si trasformerà in una strana storia di amore; amore una parola di cui Mork stenta persino a comprendere il significato.

 

Nella sit-com non mancano, naturalmente, personaggi di secondo piano che contribuiscono a creare gag comiche e colpi di scena, come il padre di Mindy, Frederick McConnell, che oltre ad occuparsi del negozioè un ottimo musicista e  suona nella banda della città.

 

Al termine di ogni episodio Mork fa un rapporto telepatico al suo capo Orson, che non compare mai e di cui si sente solo la voce, in cui riassume cosa ha scoperto degli umani durante la giornata trascorsa. Durante questi rapporti Mork racconta ad Orson tante sfaccettature dell’umanità, di cui fatichiamo anche a renderci conto e le espone da un punto di vista esterno, alieno, alternativo tale da portare lo spettatore a riflettere su certi comportamenti considerati normali.

 

CURIOSITA’

Pam Dawber and Robin Williams nel 2000

L’idea degli Orkiani, originariamente, era di conquistare e occupare un misero pianeta come la Terra e la prima spedizione di Mork si svolge non a Boulder ma a Milwaukee dove il nostro alieno incontra, sfortunatamente, un umano fuori dal comune: Fonzie.

 

Mork appare, infatti, nel memorabile episodio di Happy Days “Fantascienza anche per Fonzie” dove il suo indice incrocia il famoso pollice di Arthur Fonzarelli in un epico scontro per la salvezza dell’umanità.

 

IL CAST

Mork – Robin Williams
Mindy McConnell – Pam Dawber
Fred McConnell – Conrad Janis (1978-1979, 1980-1982)
Cora Hudson – Elizabeth Kerr (1978-79; 1981-82)
Eugene – Jeffrey Jacquet 1978-1979)
Jean DaVinci – Gina Hecht (1979-1981)