Figlia di un funzionario del Ministero dell’Interno si occupa di politica già dai primissimi anni ’70 con editoriali radiofonici su temi di attualità. Si candida nella “Lista del Sole” nel 1979 senza, tuttavia, ottenere un grosso consenso elettorale. Nel 1985 entra nel Partito Radicale, note le sue battaglie contro l’Energia Nucleare e per i diritti umani. Nel 1987 viene eletta deputato con più di 20.000 preferenze, seconda nel suo partito, solo al fondatore Marco Pannella. Durante la legislatura lavora depositando svariati disegni di legge a favore dei carcerati, contro la violenza, contro l’uso di animali nelle sperimentazioni, a favore della depenalizzazione della droga, contro ogni forma di censura, per l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole. Nel 1992, in vista delle nuove elezioni politiche, fonda un proprio partito che non riscuote tuttavia grosso successo.
Se non si fosse capito sto parlando di Elena Anna Staller, nota e indimenticata ex-pornostar di origine ungherese famosissima negli anni ’70 e ’80. In questi giorni, Cicciolina è tornata alla ribalta perché fra qualche giorno l’ancora bellissima show-woman compirà 60 anni e maturerà il diritto a ricevere il famoso “vitalizio” che spetta a tutti gli ex-parlamentari per un ammontare di circa 3000 euro lorde mensili. Ancora una volta insorgono gli anti-casta pronti a denunciare i privilegi dei politici, che poi se sono contro la “casta” come possono essere contro Cicciolina? Del resto, nel bene o nel male Ilona Staller ha rappresentato un’epoca politica, forse quello del 1987 sarà stato un “voto di protesta”, resta il fatto che fra una pornostar dichiarata in parlamento e quello che si legge su tutti i giornali, anche considerato che Cicciolina quei voti, in un modo o nell’altro se li è conquistati, non mi sembra così drammatico che anche per lei valga quello che vale per un qualunque parlamentare… o no? In fondo c’è qualcuno a cui risulti che Cicciolina abbia corrotto, incassato tangenti, favorito amici o raccomandato un parente?