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Latte girotondo
Heidi, Dodò, Winnie Poo
pannolino, grembiulino, biscotto
Faccio io!
domani asilo
ascensore
gazza dove sei? Stai facendo la nanna?
tortoraaaa
uccellino piccolo piccolooooooooo
albero di Natale
pappa sugo, prosciutto, mozzarella, pollo
yogurt, crackers, fetta al latte
Edo, Gabriele
colorare torta
colorare palla
schede
plastilina
Sonia, Enza, Pina, Antonella
Pina pulisce polvere, detersivi
No pipì asilo
pioggia, sole, nuvole, tutto bagnato!
computer papà
Topolino colori
Lalla agnello
succo
gelato
caramella gialla
giro mamma papà carrello
scarpe
NO a LIDL
Faccio io!
Accende Pierpa macchina papà
semaforo
camion
Auchan
io Pierpa vede giornale
bicicletta
palla
è rotto mare: bimbo monello!
Manny aggiusta
no piselli, che schifo!
olio nonno Piero
cucchiaio giallo
Faccio io!
frutta: ciliegie asilo
finisci ingoia
attento cadi
prima la pappa poi la caramella
divano
amore di mamma, amore di papà
letto nanna mamma
Dumbo
Stella stellina …

Nuova fotocamera e nuovo filmato di Pierpaolo che suona il pianoforte rapito dallo spirito della musica

Quando ero bambino, come tutti a Natale ricevevo dei regali. Macchinine, astronavi, robot… certo oggi, probabilmente i bimbi ricevono molti più doni dal buffo panzone instancabile sponsor della Coca Cola, e questo sarebbe un post serio se adesso mi mettessi a fare tutta una disamina critica sull’eccesso di consumismo che porta i bambini di oggi ad essere sommersi da più balocchi di quelli con cui possano giocare ma siccome ci sono dei momenti che me ne frego della politica, della gente che muore ogni giorno e degli stravizi dell’occidente mi limiterò a fare una riflessione sugli imballaggi, si proprio così: sugli imballaggi. Quando io ero bambino e ricevevo un regalo non dovevo fare altro che strappare la carta, aprire la scatola, togliere, eventualmente, la copertura di polistirolo e cominciare a giocare. Oggi no; oggi servono, forbici, tronchesine e talvolta anche un cacciavite. Si perchè i giocattoli sono immobilizzati nella scatola con fil di ferro e fermi di plastica sul retro e sul fondo del cartone. Chiunque ha un figlio piccolo sa di cosa parlo; è quasi impossibile per un adulto riuscire a tirar fuori il giocattolo a mani nude, figurarsi per un bambino. Ho provato a darmi una spiegazione di questo nuovo trend dei giocattolai e l’unica cosa che mi è venuta in mente è di dare la colpa ai centri commerciali. I giocattoli con questi nuovi imballaggi, infatti, non sono più chiusi in una scatola di cartone sigillata ma, pur saldamente fissati al proprio contenitore, sono accessibili dall’esterno pronti per una demo. Nel centro commerciale così montagne di giocattoli fanno bella mostra delle loro straordinarie capacità ai bimbi che li includeranno nelle loro letterine al pagliaccio bianco-rosso con la barba o nelle loro dolci preghiere al nascituro Gesù bambino. Che a ben pensarci, poi, questa storia della demo rovina pure la sorpresa. Essendo io assiduo frequentatore di ipermercati, avendone uno praticamente sotto casa, Pierpaolo si è ripassato tutto l’assortimento di giocattoli del grande magazzino almeno 10 volte; chiaro che quando poi li ha ricevuti in dono… nessuna magia, li conosceva già.

Non amo particolarmente il Natale, quest’anno però, sarà l’entusiasmo del bimbo, sento di più l’atmosfera natalizia. Oggi è la festa dell’Immacolata, tradizionalmente, dalle mie parti, si mangiano, panzerotti(*) e si mettono su il presepe e l’albero di Natale. Sinceramente la ricostruzione della natività di Gesù Cristo non mi ha mai detto molto a parte i bei ricordi d’infanzia quando mio padre era meno pigro di quanto lo sia diventato invecchiando e insieme si passavano interi pomeriggi a costruire casette e montagne; l’albero di Natale invece… L’albero di Natale mi piace, è pacchiano quanto basta, è un simbolo laico, volendo pagano, di quella che è sempre stata da ben più di 2000 anni una festa commerciale, è legato al Natale certo ma quanto lo può essere il Babbo Natale della Coca Cola, simboleggia la festa, la piazza e l’allegria, poi a me, lo sanno tutti, piacciono tanto le lucine.

Quindi anche quest’anno presepe e albero di Natale, anche se in verità sono già su da 10 giorni, sai com’è visto la fatica e il casino del mettere in piedi gli addobi natalizi che almeno durino il più possibile, e poi mi sono uniformato ai tempi della grande distribuzione ;-)

(*) Il panzerotto è un prodotto tipicamente pugliese e quando non si specifica è fritto. Il panzerotto non è un calzone e nemmeno una pizza chiusa che sono cose diverse. Purtroppo al di fuori della Puglia vengono spacciate per panzerotti un’infinità di cose ma generalmente sono delle immani porcherie che somigliano al panzerotto esattamente come un Sofficino Findus. Il panzerotto viene fatto con una pasta simile a quella del pane e della pizza che viene farcita con pomodoro, mozzarella e parmigiano e viene fritta nell’olio bollente(tanto olio). Qualunque altro ripieno è da considerarsi blasfemo e comunque porta come risultato finale a qualcosa che non ha nulla a che fare col panzerotto.