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Ieri è morto il padre di mio padre, la persona di cui porto il nome, mio nonno. Non posso dire che ci fosse un legame forte fra noi, lui aveva troppi nipoti e io ho sempre avuto poca pazienza, tuttavia anche lui ha contribuito molto alla mia crescita ma sopratutto in lui, nel suo modo di essere, in molti suoi atteggiamenti mi sono sempre rispecchiato, anche e sopratutto in quelli che non mi sono mai piaciuti.

Ad ogni modo devo dire che, senza alcun motivo particolare, ho sempre provato rispetto per quest’uomo e ciò non mi mai capitato per nessun altro.

Oggi sono stato ai suoi funerali, stranamente vestito di tutto punto, e dopo aver ascoltato il sermone di circostanza del prete avrei tanto voluto intervenire, avrei tanto voluto avere la voglia e  il coraggio di alzarmi in piedi e dire: «fermi tutti, devo dire due parole» se l’avessi fatto ecco, più o meno cosa avrei detto:

 Salve io mi chiamo Arcangelo Scattaglia, sì come quel vecchio laggiù stecchito nella bara: sapete quello era mio nonno, ma sì… molti di voi lo sanno già, altri non mi conoscono e mi sembra ora di fare le presentazioni.

E’ inutile girarci intorno o star qui a imbellettare le parole, Arcangelo Scattaglia era uno stronzo, ma era uno stronzo più o meno come ognuno di voi in questa sala. Era una persona che viveva in questa terra e come me, come voi, è stato alla lungo costretto ad adattarsi a questa società schifosa e lui ci è dovuto rimanere per 93 anni.

Gli piaceva mangiar bene, gli piacevano il buon vino e le belle donne, sì era sposato, a suo modo amava la moglie, ma  erano altri tempi, come si dice l’uomo è cacciatore e stronzate del genere… Tutto sommato ha avuto una bella vita anche se non sempre facile e con un’infanzia complicata ma negli anni ’30 non c’era il Telefono Azzurro e non è che ci fosse qualcuno con un infanzia realmente facile.

Aveva la quinta elementare e penso sia stato bocciato anche qualche volta; probabilmente però ha letto più libri della maggior parte di voi qui dentro, i miei primi libri li ho rubati dalla sua soffitta e fa niente per le pagine rosicchiate dai topi, inoltre aveva un’incredibile conoscenza della geografia. Mi ha sempre stupito il fatto che conoscesse posti di cui io ignoravo totalmente l’esistenza. Quando ero bambino, ricordo che si litigava spesso per nozioni di geografia, naturalmente aveva ragione lui e, naturalmente, io non potevo accettarlo.

Arcangelo Scattaglia avrebbe voluto essere il capostipite di una dinastia, circondato da figli, nipoti e bisnipoti di cui essere il patriarca ma, ahilui, avrebbe dovuto nascere alla fine dell’800 perché, purtroppo, figli, nipoti e bisnipoti non sono mai stati d’accordo con questa sua visione della società e questa cosa del patriarcato, diciamo, è andata un po’ a puttane. Lui diceva che se avesse avuto una figlia femmina le cose sarebbero andate diversamente e forse non aveva tutti i torti.

Mio nonno ha conosciuto gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, era Caporale Maggiore del Regio Esercito del Regno d’Italia nel 1940 o giù di lì, certo conoscendolo si sarà imboscato da qualche parte, del resto dalla Campagna in Albania è tornato giusto con un graffietto che probabilmente ha contribuito a salvargli la vita. No, non sto dicendo che fosse un codardo, ma non è mai stato uno che ci credeva e penso che piuttosto che morire per un coglione che straparla da un balcone a palazzo Venezia e per un italia ancora tutta da costruire preferisse tornare al paesello a coltivare i suoi campi e ad allevare polli e conigli.

C’è da dire che dopo la guerra è stato brigadiere nella P.S. e anche lì non se l’è passata per niente male, assegnato in una Questura  a 10km dal suo paese. Io non ho mai avuto, però, il piacere di vederlo in divisa, da che me lo ricordo è sempre stato in pensione e io ho quasi quaranta anni… cazzo se ha sfruttato l’INPDAP, ahahah.

Mio nonno era un cinico, più o meno come me, se questo funerale non fosse stato il suo sarebbe stato contento della morte di un suo coetaneo e di essere lì, sopravvissuto, a gioirne, beh sì per certi aspetti era davvero uno stronzo; una cosa è certa se avesse potuto sentire le cazzate di circostanza che sono state dette oggi, se avesse visto che i suoi nipoti non hanno avuto nemmeno la compiacenza di portare il suo corpo a spalla per 50 metri, se avesse dovuto ascoltare le stonate litanie della processione di consorelle che disordinatamente hanno accompagnato il suo cadavere verso questo posto fatto di rituali e ipocrisia, beh come minimo ci avrebbe rovinato la festa; l’ha fatto tante volte e per molto meno.

Vogliamo parlare della veglia funebre? E’ stato triste sentire alcune cose col corpo ancora caldo, ma ai falsi e ai bigotti ci sono abituato, però pensate come deve essere stare lì, per quanto morto, in mezzo ad una ventina di persone che passano da un silenzio imbarazzato alla recita di insopportabili litanie e ciò per 24 ore! Una vera tortura, che poi ci avessero messo almeno un sottofondo non dico di rock & roll ma almeno di musica classica.

Certo, è vero, mio nonno con l’età era rincoglionito, non che fosse diventato un baciapile e nemmeno un credente a dirla tutta, ma quando vedi la vita accorciarsi è naturale appoggiarsi a qualcuno che ti promette l’eternità in cambio della libertà e forse non si sarebbe mai opposto a preti e consorelle ma sono certo che in cuor suo avrebbe preferito essere accompagnato, nel suo ultimo viaggio, da un esercito di majorette scosciate che… datemi una A, datemi una R, datemi una C… e così via fra pon pon svolazzanti e tette sballonzolanti.

Comunque è morto com’è vissuto, facendo il cazzo che gli pare senza rendere conto a nessuno. E’ morto una domenica mattina a casa sua, nel suo letto senza soffrire e forse senza nemmeno accorgersene.

Buon viaggio ba’ Arca’