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Si dice che in America tutto è Ricco tutto è nuovo,
puoi salire In teleferica
su un grattacielo e farti un uovo,
io cerco il rock’n’Roll al bar e nei metrò,
cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
In fondo è bello però , è il mio Paese e io ci sto
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Da qualche tempo, da quando ho un figlio in pratica, ho sempre più voglia di andarmene a vivere in un posto dove civiltà non sia solo un lemma del dizionario.
Fino ad ora il problema non si è mai posto realmente, sono cresciuto qui, mi sono adattato a vivere qui e in fondo si sta bene, c’è il sole, il mare, si mangia bene insomma… in fondo è bello però, è il mio paese ed io ci sto… ma con un figlio…
Qui tutto, la società, la politica, l’economia, tutto è in mano ai furbi, o meglio qui tutti si credono più furbi degli altri e sono pronti a prevaricare i vicini per trarne vantaggio o solo per il gusto. Lo vedi per strada nel traffico gente che non dovrebbe guidare nemmeno una bicicletta in un parcheggio ti taglia la strada senza nemmeno sapere perchè e il codice della strada è solo un optional non compreso nell’allestimento dell’ultimo SUV; ma la strada è solo lo specchio del modo di ragionare di questa gentaglia. I piccoli imprenditori del cazzo assumono gente e la pagano il meno possibile utilizzando strumenti creati a posta per loro da gente come loro… almeno una volta si pagava in nero e non c’era questa “ipocrisia legale”. Quello che è peggio, però è che io stesso alcune volte, durante i miei rari esami di coscienza, mi fermo a riflettere sulla giornata passata e mi capita di rendermi conto di essermi comportato come loro, come un perfetto stronzo a volte anche senza motivo, ma ancora peggio mi rendo conto di averlo fatto in maniera del tutto inconsapevole e questo vuol dire solo che questo schifo in cui vivo è anche contagioso e allora fanculo, non so se mi va di far crescere mio figlio in questa melma.
Ora il problema è capire fin dove si estende il “qui” dove la civiltà è un concetto astratto letto nel manuale di educazione civica alle scuole medie… e purtroppo temo che tutto il “Bel Paese” sia ormai frellato(cit.) come risultato finale di una storia e un modo di vivere che non poteva portare ad altro… cosa rimane… boh vedremo cosa mi(ci) riserva il futuro.

Nuovo album di Vinicio Capossela e primo concerto del 2006. Converto magnifico peccato che si gusti peggio da seduti anche se i posti erano praticamente in prima fila.

Che dire, ‘Ovunque Proteggi’ lascia impressionati per la ricercatezza dei suoni anche se probabilmente non è all’altezza di ‘Canzoni a Manovella’ ma il concerto è stato il più bello dei tre che ho visto di Capossela. Era in gran forma e le coreografie dei vari pezzi veramente eccezionali come anche i travestimenti. Magnifico il minotauro e bellissimo il teatro d’ombre. Capossela ha suonato tutti i pezzi del nuovo album anche se ha usato ‘Al colosseo’ per presentare la band (e ha fatto bene, secondo me è il pezzo meno bello dell’album), poi al solito, ‘Maraja’, ‘Con una rosa’, ‘il ballo di San vito’,’Camera a sud’. Pubblico tiepido ma credo sia colpa del target da teatro; al concerto di Bisceglie dell’anno scorso era fin troppo caldo…

…no così tanto per dire…

Mi alzo al mattino con una nuova Illusione,
prendo il 109 per la Rivoluzione,
e sono soddisfatto Un poco saggio un poco matto
Penso che fra vent’anni finiranno i miei affanni
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
in fondo è bella però è la mia età e io ci sto

Si dice che in America tutto è Ricco tutto è nuovo,
puoi salire In teleferica
su un grattacielo e farti un uovo,
io cerco il rock’n’Roll al bar e nei metrò,
cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
In fondo è bello però, è il mio Paese e io ci sto

Mi dicono alla radio statti calmo statti buono
non esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo
ma io con la mia guerra voglio andare ancora avanti,
e costi quel che costi la vincerò non ci son santi
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
ma in fondo è bella però è la mia guerra e io ci sto

cerco una donna che sia la meglio
che mi sorrida al mio risveglio
e che sia bella come il sole d’agosto
intelligente si sa
ma in fondo è bella però è la mia donna e io ci sto

Il Matrimonio
pensieri, Rocco e Capossela

Pomeriggio di un sabato… ascoltavo Capossela e cazzeggiavo su internet pigramente alla ricerca di non so bene cosa, squilla il cellulare e già penso \”chi cazzo è?\”, no perchè ultimamente mai che squilli per portare buone notizie, prima o poi dovro cambiarlo… ma dicevo squilla l’oggetto infernale e diligentemente io rispondo. E’ Rocco, bene, mi fa piacere sentire Rocco, lui è sempre di buon umore, come faccia non lo so però almeno ti risolleva la giornata. Parliamo del più e del meno case, compromessi, arredamento, rogito, poi mi fa – io ti avevo chiamato anche per chiederti una cosa… – e io penso che sta già per coinvolgermi in qualcuna di quelle sue follie che lo rendono tanto simpatico ma che alla fine rimangono sempre delle stronzate e, quel che è peggio, penso che non saprò dirgli di no. Dopo un po’, mi fa, mi mandi una tua foto, naturalmente io gli dico di no, ma sia lui che io sappiamo che non lo dico seriamente; naturalmente gli chiedo a che gli serva (sembra un copione già scritto) e lui – sto facendo un sito internet per il mio matrimonio e devo mettere la tua scheda nella sezione testimoni -. Ora a parte il fatto che io, comunque vada mi dissocio; mi dissocio dal matrimonio, dal sito internet e sopratutto dai testimoni al punto che se me lo chiederanno io dirò che non c’ero e che se anche ci fossi stato non avrei notato certamente nulla, dicevo a parte il fatto che mi dissocio, questa chiacchierata ha scatenato una serie di riflessioni.

Pare che nei prossimi mesi anche io dovrei sposarmi o almeno dovrò decidermi a decidere di farlo e non posso fare a meno, a questo punto, di chiedermi perché uno dovrebbe sposarsi. Alcuni direbbero, ma se non lo sai vuol dire che non devi sposarti, eh già li sento i benpensanti. La risposta, in realtà, è banale quanto scontata, uno si sposa per suggellare un’unione di fronte alla società (fore l’ho letto in un testo di educazione civica…) o comunque si sposa per suggellare un’unione davanti a dio (…o era il catechismo), il problema è che io non mi sto chiedendo perchè ci si sposa ma perchè ci si sposa; eh si, ci sono \”sposa\” e \”sposa\”. Il matrimonio non è, infatti, solo quella cosa che due persone decidono di formalizzare la propria unione (che già sarebbe una gran palla) ma anche e sopratutto quella serie di azioni sconce e atteggiamenti stupidi che cominciano salendo su un’auto di lusso presa a nolo e terminano con la consegna delle \”bomboniere\” che perdendo la loro connotazione originaria (qualunque essa sia stata) sono diventati degli oggetti di tale cattivo gusto da rendere il giorno del matrimonio davvero indimenticabile.

Si ritorna, dunque, alla domanda originaria, perchè una persona mediamete sana di mente dovrebbe sposarsi? Qui le risposte si sprecano. Si decide di sottoporsi a cotale umiliazione in parte per tradizione, una sorta di iniziazione di carattere tribale ma sopratutto lo si fa per i parenti, la mamma in particolare che vuole vederti \”sistemato/a\” e poi comunque i matrimoni sono in calo, c’é sempre più d’uno che \”per fortuna o purtroppo ci tiene alla faccia…\”