Articoli

Se sono in libreria e vedo il nome di una donna associato al termine vampiro generalmente passo oltre; questa volta non fate questo mio errore.
Cos’è “Porcaccia un vampiro”?
“Porcaccia un vampiro” è sicuramente un romanzo con un “non morto” fra i protagonisti principali; detto questo non ho nessuna definizione di genere perchè è molto più semplice dire cosa NONè “Porcaccia un vampiro”. NON è (ringraziando gli dei di Kobol) un gothic romance come vanno tanto di moda adesso, NON è un romanzo fantasy, NONè science fiction, NONè un romanzo poliziesco, NON è un thriller, NON è una spy story. “Porcaccia un vampiro” racconta una storia, così come l’ha immaginata l’autrice e lo fa con un umorismo del tutto singolare, una storia che racchiude tutto quello che ho detto non essere il romanzo. Si tratta, alla fine, del racconto della vita di un normale studente universitario, in una normale città di provincia, con i normali problemi di tutti i giorni: pochi soldi, niente donne, tanti guai e poche prospettive; un ragazzo che, a un certo punto, si trova catapultato in un universo inverosimile dove accadono cose apparentemente più grandi di lui, cose che lo portano a scoprire se stesso fino a rivelargli una verità sepolta così bene da apparire irreale anche a se stesso. Andrea non è quello che sembra, non è quello che ha cercato di essere. Andrea è un uomo sorprendente e coraggioso di cui anche un immortale vissuto per oltre 400 anni può innamorarsi.

Leggere “Porcaccia un Vampiro” è un dovere per tutti gli amanti del fantasy e delle suggestioni gotiche ispirate dalle leggende, dalle superstizioni sui vampiri e dal romanzo di Stoker ma, come ho detto, non è un romanzo di genere è può essere letto anche dai fruitori di letteratura cosidetta mainstream.

Reperire “Porcaccia un vampiro” in libreria non è molto semplice trattandosi del primo romanzo di un’autrice semi-sconosciuta, Giusy De Nicolo, pubblicato da una piccolissima casa editrice (Mammaeditori) , ad ogni modo si può acquistare on-line su IBS e ne vale la pena.

Giusy De Nicolo, che adesso sta realizzando Sweet Dream, un romanzo a puntate pubblicato online sul suo blog,  ha anche realizzato un godibilissimo book trailer di “Porcaccia un Vampiro”, invito tutti a guardarlo e a lasciare un commento solidale a Luca, il marito di Giusy, protagonista del video.

Oggi è stata una giornata a dir poco fiacca, una domenica abbastanza deprimente oserei dire, fra le altre cose mi sono pure incazzato, tutto sommato, senza motivo, per questioni di mera viabilità stradale, direi che non c’è motivo più idiota per perdere le staffe. Beh, giornata di merda dunque fino a oggi pomeriggio quando vi è stata una svolta imprevista.
Qualche anno fa nasceva Facebook, esclusivamente per favorire gli incontri fra vecchi compagni di scuola, poi è diventato quello che è diventato, un covo di idioti e bimbiminkia, qualcuno direbbe, altri lo chiamano social network ma alla fine siamo quasi nel campo dei sinonimi. Ad ogni modo anche io (come tutti?) sono iscritto a Facebook che oggi ha assolto egregiamente al suo compito primigenio. Ho ritrovato una compagna di scuola di quando frequentavo la prima elementare a Taranto, dopo più di trent’anni (il fatto che siano passati trent’anni, invero, non sarebbe un buon motivo per essere felici). Insomma io e Giusy all’epoca eravamo inseparabili anche se a dividerci ci ha pensato un semplice trasferimento dei miei che si decisero di andare a vivere nel paese più brutto della provincia di Bari (Cellamare per la cronaca), all’epoca ci scambiammo dei libri(forse era il destino) ma non ci siamo mai più visti ne sentiti. Beh alla fine di questa giornata sono contento, come non potrei visto che lei scrive anche di vampiri!

[OK, piccolissimo cambiamento della veste grafica del sito. Il motivo principale è che dal 2004 al 2010 la grandezza media dei monitor è decisamente cambiata e che a me pubblicare ogni tanto qualche foto o immagine carina ad una risoluzione decente non dispiace affatto. Così mentre il piccolo rompiscatole non mi da tregua ho cambiato quelle tre-quatro righe di codice che servivano per ottenere layout leggermente diverso (se nel 2004 avessi inserito i commenti ci avrei messo meno tempo). In realtà andrebbe riscritto tutto magari importandolo in una delle moderne piattaforme CMS o di blogging, ma non ne ho ne tempo ne voglia, poi la verità è che mi piace così.

In realtà questo è un post di test, solo per provare se tutto funziona ancora e come viene la pubblicazione di immagini.

Mi si è rotto l’hard disk multimediale e dopo solo 24 ore mi sono reso conto di trovarmi di fronte ad una specie di tragedia. Si perchè, quel poco tempo che abbiamo la sera da passare rilassati a guardare la TV prima di cadere insesorabilmente fra le braccia di Morfeo, era immediatamente diventato un incubo, sprofondati nello zapping più cupo alla ricerca di un barlume di speranza nell’immondizia dei palinsesti televisivi. In realtà il Mediacom MyMovie non era propriamente rotto, ma dopo un anno di vita l’alimentatore aveva deciso di tirare le cuoia. Quel Mediacom, però, aveva sempre dato problemi. Molte volte all’avvio non partiva il servizio del telecomando e poi ogni operazione era inesorabilmente leeeeeenta; inoltre all’interno c’è una ventola che fa più rumore di un elicottero, cosa che, tempo fa, mi ha costretto ad aprire il giocattolino e a fermare l’inutile frullino, invalidando così la garanzia. Ad ogni modo chiamo l’assistenza gli spiego il problema dell’alimentatore (esterno) guasto e mi dicono di rivolgermi ad un loro punto vendita. Dopo un po’ di tira e molla fra casa madre e punto vendita, si decidono ad ordinarmi l’alimentatore di ricambio all'”irrisoria” cifra di 24 euro; OK è tanto per un coso cinese che si romperà ancora ma mi dispiace gettar via il disco multimediale, così lo ordino. Ovviamente non posso aspettare i tempi biblici che ci impiegheranno, decido così di comprare un nuovo lettore multimediale. Questa volta però niente hard disk solo un lettore che mi permetta di collegarmi alla rete e leggere i file ovunque essi siano. Beh ho preso il WD TV Live HD e devo dire di esserne abbastanza soddisfatto. In primo luogo, come ho già avuto modo di scrivere, ho già un’ottima esperienza col servizio di assistenza di WD, che proprio per un problema di alimentatori mi ha rispedito il pezzo gratuitamente e senza battere ciglio. In secondo luogo questo oggettino è una piccola meravigia; si connette alla rete locale, legge ogni tipo di formato presente sugli hard disk in HD (OK devo cambiare il TV prima o poi), si connette a Youtube senza alcun problema, è in grado di collegarsi ad un server interno di streaming, è velocissimo e non fa rumore, con un disco esterno USB funziona perfettamente come NAS. Anche lui ha le sue pecche ovviamente. Il servizio SAMBA per collegarsi alla rete ogni tanto(troppo spessO) parte per la tangente e c’è bisogno di un reset fisico dell’apparecchio, ho aggiornato il firmware all’ultima versione ma il difetto è solo lievemente migliorato (prima non vedeva tutte le cartelle condivise) inoltre sarebbe carino se WD abilitasse lo streaming ad altre web radio e ad altri flussi video (non sarebbe male rai.tv). Comunque sia sono parecchio soddisfatto del’acquisto.

Correva l’anno 2001, internet non era ancora, definitivamente, un mass media ma era già piuttosto popolata, non c’erano ancora i Social Network, ma le cose non erano poi tanto diverse da oggi ed anche se la percentuale di bimbiminkia in giro senza badante sul web non era minimamente paragonabile a quella di oggi, c’era già una discreta rappresentanza di imbecilli fascistoidi illiberali. Voglio ricordare oggi la storia di una degli hoax meglio riusciti di tutti i tempi (anche meglio di John Titor) e sopratutto della reazione inconsulta che ha suscitato all’epoca. Parlo di bonsaikitten.com; per chi non ne avesse mai sentito parlare, riassumo in breve, che si trattava di un sito sulla “nobile” arte dei gatti bonsai. Gatti fatti crescere in un contenitore di vetro in modo da deformarli fino a far loro prendere la forma del contenitore, con tanto di foto e spiegazioni varie su come realizzare l'”opera”. La burla, messa in piedi da alcuni studenti del MIT (del resto il gatto nel dodecaedro doveva pur voler dire qualcosa), all’epoca fu smentita abbastanza velocemente anche da fonti autorevolissime (vedi la rivista Wired), del resto le immagini erano inequivocabilmente taroccate, ma la notizia ha continuato a circolare per mesi e a riempire di indignazione newsgroup, forum e finanche i giornali. Che cosa chiedevano tutti? Ovviamente l’oscuramento immediato di bonsaikiten.com e di tutti i siti che, nelle varie lingue, avevano riproposto la stessa burla, questo anche anni dopo che il sito era stato definitivamente chiuso. Il fatto è che dopo quasi dieci anni le cose, sono semplicemente peggiorate, e se prima si chiedeva la chiusura di un sito sull’onda emotiva dell’indignazione popolare oggi si parla addirittura di una legge che consenta la chiusura di blog, siti, gruppi su social network che inneggino a questo o a quello e dopo i fatti accaduti al PdC, che hanno visto nascere gruppi su Facebook santificanti l’assalitore, le cose rischiano di precipitare fin troppo velocemente. Il punto è che pur essendo io d’accordo che la libertà di dire cretinate termina dove inizia l’apologia di reato, deve essere fondamentale ricordare che siamo ancora in uno stato dove la responsabilità penale è personale e dove se qualcuno commette un reato sia nel mondo reale che su un social network può e deve essere perseguito per quel reato e non si deve condannare, o peggio, oscurare il medium (altrimenti si dovrebbe definitivamente oscurare la TV, ma questo è un altro discorso). Non occorre inventare altre fattispecie di reato, non serve pensare a nuove misure per arginare il fenomeno, il codice penale è già li bello e pronto, basta utilizzarlo, se poi quello che da fastidio è che internet amplifichi i discorsi da bar trasformando le cazzate in movimenti politici, beh credo che l’intervento sia da fare nella testa della gente.

P.S.L’immagine è la copertina del CD Psychobilly dei… Bonsai Kitten :-)