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Re:Model o New Getter o Shin Getter, comunque si voglia chiamare questa nuova incarnazione del Getter Robot, realizzata dal compianto Ken Ishikawa, in 13 episodi nel 2004, anche se meno nota, è qualitativamente anche più interessante di Shin Getter:The Last Day.

Le atmosfere sono certamente meno cupe, ma la storia scorre decisamente più fluida anche se forse si dilunga un po’ troppo all’inizio per concludersi poi in maniera eccessivamente frettolosa.

Re:Model

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Oggi parliamo di un nuovo progetto che si pone l’obiettivo di far rivivere, in live action, grazie alla computer graphic, i più famosi robottoni nagaiani degli anni ’70 realizzando un piccolo fan-movie con protagonisti i Mazinger e Grendizer (Atlas UFO Robot).

Ankoku Grendizer Fan Movie

Da anni i fans si chiedono cosa è successo dopo il ritorno sulla stella Fleed di Duke Fleed (Actarus) e Maria Grace, da anni i fans chiedono di rivedere i propri robottoni preferiti in live action sul grande schermo.

 

A dire il vero di fan fiction che raccontano la vita dei nostri eroi dopo la sconfitta di Re Vega ce ne sono tantissime, come ci sono vari tentativi, più o meno amatoriali, di realizzare dei live action con i robottoni in computer graphic; anche in Italia c’era un progetto, arenato da anni, The UFO, che si proponeva di realizzare un film su Grendizer ma che ha generato per ora solo un trailer, per la verità molto godibile.

 

A cimentarsi oggi nella meritevole impresa di realizzare un fan-film sui mecha di Go Nagai, con risultati, a giudicare dal materiale in circolazione, a dir poco sorprendenti  è  Daniele Spadoni con cui ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere circa il suo nuovo progetto: Ankoku Grendizer.

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GodaizerRiprendo una segnalazione dell’altro giorno su Plutonia Experiment per parlare di un progetto (che mi era sfuggito) del 2011 made in Singapore ad opera di Hillary Yeo, animatore e docente part-time al Lasalle College of the Arts di Singapore che ha realizzato un corto di circa 18 minuti in computer graphic  che ci riporta dritto dritto alle atmosfere dei robottoni nagaiani degli ani ’70-’80.

La storia, oggettivamente, non è particolarmente originale. Godaizer è un robot gigante realizzato per combattere la minaccia rappresentata dai classici mostri “alieni” che cercano di invadere la Terra. Sconfitto il pericolo alieno, però. mantenere in attività Godaizer ha, evidentemente, un costo insostenibile, così il mecha viene disassemblato e conservato in un deposito gestito da un anziano signore e suo nipote, figlio del primo pilota di Godaizer.

La minaccia dei mostri alieni, però, non era stata totalmente debellata, l’esercito, infatti,  ne aveva conservato un esemplare in stato di animazione sospesa. Durante un esperimento, ovviamente, il mostro si risveglia incazzato più che mai e seriamente intenzionato a riprendere la sua missione di conquista del pianeta. Nulla può fare il sistema di difesa terrestre con la sua aviazione e i suoi mecha da combattimento per arrestare la furia devastante del gigantesco alieno.

A questo punto Ah Peh, il gestore del magazzino, decide di riassemblare Godaizer, l’unica arma in grado di mettere fine alla minaccia aliena, e di affidarlo al nipote che negli anni si era addestrato proprio a quello scopo. Il robot gigante si lancia contro il mostro e dopo un feroce combattimento fatto di rocket punch, punte acuminate e mazzate da fabbri riesce ad avere la meglio sul redivivo mostro gigante.

Il corto come ho detto è interamente realizzato in CGI; è interessante notare come nell’intero film non vi sia traccia di dialoghi ma come tutto venga spiegato dalle stupende espressioni facciali dei personaggi modellate dalla computer grafica e con l’utilizzo sapiente di una magnifica colonna sonora. Nonostante questo Godaizer, già dal nome del robot gigante, riesce a richiamare le atmosfere degli anime degli anni’70 con i robottoni di Go Nagai che almeno due generazioni ricordano con amore e nostalgia, ciò anche  grazie anche alla classica storyboard dell’epoca dove è chiaro chi siano i buoni, i cattivi e dove il bene sconfigge il male, sempre.

Aspettando, dunque, Pacfic Rim che ci promette di portare sul grande schermo la vera essenza dei robot giganti degli anni settanta è possibile godersi Godaizer visitando il sito del progetto, dove fra l’altro è possibile guardare il corto.

Il 2012 che si chiude, per quanto riguarda il cinema fantastico/fantascientifico, ci ha lasciato con alcuni autentici capolavori; come non ricordare The Avengers,  Dark Knight Rises o il sorprendente Iron Sky che hanno reso questo 2012 un po’ meno peggio di come sarebbe altrimenti stato.

Da questo punto di vista, però, anche il 2013 che ci aspetta promette tutt’altro che male. Nei prossimi post, probabilmente, parlerò di alcune delle pellicole più attese (dal mio punto di vista) per l’anno a venire, film come World War Z, Iron Man 3, Man of Steel e Star Trek 2; oggi però voglio scrivere di quello che è, in assoluto, il film che tutti i fan di Go Nagai attendono da 20 anni: Pacific Rim.

Per capire di che si tratta, riporto traducendo più o meno liberamente, la sinossi del sito ufficiale.

 

Quando una legione di mostruose creature chiamate haiju emerge dagli oceani, inizia una guerra che coinvolge milioni di vite e consuma le risorse dell’umanità per gli anni a venire. Per combattere i giganteschi Kaiju, viene sviluppata una nuova arma: dei robot giganti, chiamati jaegers, controllati simultaneamente da due piloti connessi alla macchina mediante un ponte neuronale. Anche i jeager, però, sembrano impotenti di fronte alla ferocia dei kaiju.  Di fronte all’inevitabile sconfitta le forze di difesa non hanno che un ultima chance, rivolgersi a un ex pilota caduto in disgrazia  (Charlie Hunman) e una recluta senza esperienza (Rinko Kikuchi) ai quali viene affidato un leggendario quanto obsoleto Jaeger, una reliquia del passato. Insieme i due eroi male assortiti saranno l’ultimo baluardo  dell’umanità per scongiurare l’imminente apocalisse.

Eh sì, misteriosa razza aliena asserragliata sul fondo dell’oceano (Pacifico) che lancia contro l’umanità dei giganteschi mostri, questa cosa l’ho già sentita… ah già sono le tematiche classiche degli anime robotici anni ’70, robottoni alti cento metri, pilotati dall’interno, contro mostri alieni Godzilla-style: il desiderio nascosto di qualunque bambino che passava i pomeriggi ad aspettare Goldrake in TV, una vera e propria trasposizione live action dei sogni di una generazione.
No, non ha niente a che vedere con i Transformers e men che meno con Evangelion ( i cui fan appena sentono parlare di connessione neuronale si immaginano la plugsuit di Asuka e sono in preda ad orgasmi multipli). Non ci sono seghe mentali qui, qui ci sono solo robottoni, supereroi, tante tante mazzate ed evidentemente una dose da cavallo di fan service che non può che farci un gran bene.
La regia di Pacific Rim è stata affidata dalla Warner Bros a Guillermo del Toro che abbiamo conosciuto, per esempio, in Hell Boy e che è una garanzia di successo per quanto riguarda la creazione di un universo alternativo e credibile. La sceneggiatura è di Travis Beacham, mentre  il direttore della fotografia è il premio Oscar Guillermo Navarro. Tutto ciò contribuisce alla mia personale speranza di poter assistere ad un vero e proprio capolavoro e magari alla nascita del capostipite di un nuovo genere che, chissà, un giorno porti sul grande schermo la saga di Mazinger :-)
Intanto vi lascio col trailer in italiano.