Qualche tempo fa avevo preannunciato l’uscita di Space Battleship Yamato, il live movie di uno degli anime più famosi degli anni ’70, Uchū Senkan Yamato.
Questo anime, il primo di science fiction, realizzato da Leiji Matsumoto fu trasmesso sulla TV Svizzera Italiana nei primi anni ’80 riadattando la versione distribuita sul mercato statunitense con nomi di fantasia made in USA. Così il capitano Jūzō Okita diventa Avatar e Susumu Kodai diventa Derek Wildstar (fra l’altro in italiano pronunciato esattamente come si scrive).
Furono prodotte tre serie La ricerca di Iscandar (26 episodi, 1974), L’Impero della Cometa (26 episodi, 1978) e Le guerre di Polar (25 episodi, 1981) tutte trasmesse nel nostro paese; in seguito furono prodotte cinque pellicole cinematografiche d’animazione e il live movie del 2010 che riprende le vicende della prima serie: la Terra dopo un conflitto col pianeta Gamilas nel 2199 è totalmente devastata dalle radiazioni e solo un dispositivo, offerto dalla regina Starsha del pianeta Iskandar, denominato Cosmo DNA, è in grado di riportare l’atmosfera e il suolo del pianeta alle condizioni originarie. L’unico problema è che il pianeta Iskandar dista dalla Terra qualcosa come 148.000 anni luce e che il nostro pianeta ha solo un anno di vita prima di essere devastato in maniera irrecuperabile. Niente paura, Iskandar fornisce anche i piani per un motore in grado di fornire l’energia sufficiente ad effettuare i balzi interstellari; viene recuperata, così, la nave da battaglia Yamato affondata durante la Seconda Guerra Mondiale e modificata in modo da poter viaggiare nello spazio e diventare una vera e propria astronave, l'”Astronave Argo”. La Argo è equipaggiata da varie batterie di cannoni a raggi oltre che dal cannone a onde moventi un arma micidiale in grado di emettere un potentissimo raggio di energia che si sprigiona da una bocca di fuoco al centro della nave. Per emettere il raggio la Argo deve collegare al cannone il motore interstellare (bella la sequenza animata in cui si vede il motore connesso al cannone) e il consumo di energia è tale che la nave ne resterà priva per un’ora, La nave Argo è equipaggiata inoltre con varie squadriglie di caccia leggeri in grado di combattere nello spazio. La Argo viene affidata ai “Guerrieri delle Stelle” con al comando il capitano Avatar(Ammiraglio Juzo Okita). Altri personaggi sono Derek Wilstar(Sasumu Kodai, che diventa capitano nella 2a serie), Mark Venture (Daisuke Shima), dr. Sane (dr. Sado), Nova (Yuki Mori). Ovviamente il viaggio della Argo non sarà facile e sarà ostacolato dal Leader Supremo Desslock. Tuttavia la nave riuscirà nella sua missione anche se alla fine il capitano Avatar soccomberà e Derek Wilstar prenderà il comando.
Il film del 2010 non è molto diverso dalla trama originale della prima serie. Siamo sempre nel 2199, dal pianeta Iskandar giunge una capsula con i piani per la costruzione di una nave alimentata da un motore ad onde moventi in grado di compiere balzi interstellari. La capsula racchiude in se la promessa di ripulire il mondo dalle radiazioni generate dalle bombe dell’impero di Gamilas, apparso dal nulla 5 anni prima, per attaccare la Terra (si scoprirà in seguito che le bombe sono solo un metodo di Gamilas-formazione del nostro pianeta per adattarlo alle loro forme di vita in fuga dal proprio pianeta morente).
La Terra e ormai alo stremo e Iskandar è l’ultima speranza dell’umanità, ridotta ad elemosinare cibo, fra le macerie e la distruzione. Viene costruita, così, l’astronave Yamato, riprendendo il nome della famosa corazzata della Marina Imperiale Giapponese affondata dagli americani nel 1945, che viene lanciata verso il pianeta Iskandar alle coordinate del messaggio presente nella capsula. Sulla Yamato si arruola, fra i volontari, Sasumu Kodai, più che altro per conoscere il capitano Okita, secondo lui responsabile della morte del fratello durante una battaglia contro i Gamilas su Marte.
La Yamato si fa strada fra salti interstellari e battaglie con i Gamilas, a colpi di cannone a onde moventi, fino al pianeta Iskandar solo per scoprire che Iskandar e Gamilas sono due facce della stessa medaglia, due correnti di pensiero nate in una forma di vita altamente interconnessa su un pianeta morente. Iskandar è disposta ad accettare il proprio destino di morte, Gamilas vuole impossessarsi della Terra e adeguarla alla propria forma di vita. Iskandar darà, dopo una dura battaglia fra i Gamilas e i Terrestri, ai superstiti della Yamato, gli strumenti per salvare la Terra. La Yamato, così, dopo essersi sacrificata insieme al suo capitano Sasumu Kodai(che durante il viaggio aveva preso il posto di Okita malato terminale) nella sua ultima battaglia con Gamilas e con Deslar alle porte della Terra porterà a termine la sua missione di distruggere gli alieni e riportare il nostro pianeta agli antichi fasti.
Beh guardare questo film non è stato facile, dura 130 minuti e per me è difficile stare tranquillo per due ore consecutive. Nonostante, dunque, l’abbia guardato “a puntate”, se non ci si aspetta un capolavoro, il film è godibilissimo e anche gli effetti speciali tutto sommato non sono malaccio; il fatto stesso di poter vedere la Yamato combattere in un film mi ha fatto rimanere tutto il tempo con un sorrisino idiota stampato sulla faccia. Ovviamente non esiste (ancora?) una versione italiana del film.
Il film è stato diretto da Takashi Yamazaki e scritto da Leiji Matsumoto.