Articoli

Ogni tanto mi capita di imbattermi in una nuova piacevole scoperta musicale. Così, cercando su Youtube Jezebel, pezzo del secolo scorso di Edith Piaf, finisco per trovarne una versione live del 2010 di tale Anna Calvi. Ascolto il pezzo incantato dalla voce ruvida e sexy di questa ragazza e alla fine riesco solo a sussurrare fra me “madonna santa”.

Mi faccio un giro in rete, scopro che trattasi di una ragazza inglese di origine italiana e che è stata lanciata, l’anno scorso, dalla BBC, credo grazie a Brian Eno (con una trasmissione simile alla nostra inguardabile X-Factor) e che il suo primo omonimo disco è stato prodotto da Rob Ellis. Certo detta così sembrerebbe un’artista costruita in studio a tavolino,  tuttavia ha una voce che sa essere calda e cupa e nel suo nuovo primo album si ritrova un grosso lavoro sugli arrangiamenti per una cantautrice/chitarrista rock che lascia trasparire cupe contaminazioni blues. Boh magari è solo un caso e finirà come un qualunque fenomeno di Amici di Maria De Filippi, ma io mi sono procurato il suo primo lavoro “Anna Calvi” e ne consiglio a tutti l’ascolto, intanto vi lascio con “Jezebel” che mi ha fatto letteralmente impazzire.

Le cittadine di provincia, negli USA, sorprendono sempre per essere quasi delle città stato con leggi e regolamenti proprie oltre a un sindaco e uno sceriffo che fanno il bello e il cattivo tempo nella città; altro che il federalismo all’acqua di rose Umberto Bossi. In un contesto del genere è facile immaginare che si possa costruire una città controllata dal governo e abitata da soli geni, giusto per vedere cosa viene fuori. Presumibilmente negli anni ’40, dunque, da un’idea di Albert Einstein, nasce nel cuore degli Stati Uniti, Eureka, una cittadina che ruota intorno alla General Dynamics, società controllata dal governo e che si occupa di “impiegare” i talenti dei cittadini di Eureka per rivoluzionarie scoperte scientifiche e militari.

Eureka non è un posto normale, supernove che esplodono, bombe atomiche, viaggi nel tempo, cambiamenti nella gravità sono all’ordine del giorno come sono all’ordine del giorno i guai causati da questi esperimenti e che vedono la città in pericolo di evacuazione praticamente ad ogni episodio della serie; sì perché sto parlando di una serie televisiva dove il protagonista principale è lo sceriffo Jack Carter che è chiamato di volta in volta a sbrogliare la matassa utilizzando un approccio ai problemi scarsamente scientifico ma molte volte risolutivo.

Alle vicende di Eureka sono intrecciate le vicende personali di Carter: i problemi adolescenziali di sua figlia Zoe, l’amore contrastato per la dottoressa Allison Blake, la rivalità con il premio nobel Nathan Stark, l’amicizia con Henry Deacon. In un susseguirsi di colpi di scena con una leggerezza rara nelle serie di sf moderne, ogni episodio di Eureka, anche i meno belli, accompagnano lo spettatore alla fine della storia guidandolo attraverso la realtà alternativa del telefilm che diventa solo strumentale all’economia del racconto.

Un solo rimpianto, nel pilot della serie (bruttino) era presente Greg Germann nei panni del dott. Warren King, poi sostituito nella prima stagione da Nathan Stark; beh Germann (il Richard Fish di Ally McBeal) era adattissimo alla parte dello scienziato schizzato e un po’ stronzo e mi sarebbe piaciuto vederlo nel cast regolare.

 

Certe volte vorrei essere Dexter Morgan, nonostante tutto, avere delle regole, seguire un copione prestabilito, ergersi a giudice e giustiziere, può rendere la vita, per certi versi, più semplice.

Comunque uno dei telefilm più belli degli ultimi anni, forse il più bello del decennio, da non perdere.

Questo è più che altro un test per vedere come funziona un plugin di WordPress per generare le gallerie fotografiche. Direi che come test, non è male :-)

Per chi non sappia chi sia Tricia Helfer, invito alla visione di Battlestar Galactica.