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Torniamo al tema di qualche giorno fa, fare il favore al conoscente che ha un problema al PC, a pagamento si intende(argh!). Normalmente la mia risposta è: “io faccio un altro lavoro, vai da un tecnico perchè non sei certamente disposto a pagare quello che potrei chiederti”. Naturalmente ciò non vale per gli amici e qualche volta ci scappa l’intervento. Mi chiama mia sorella per chiedermi se sul suo portatile fosse possibile togliere Vista per mettere Xp (ultiamente va giustamente di moda); voleva solo un consiglio, l’avrebbe fatto qualcun altro… Date le mie scarsissime doti di chiaroveggenza la mia risposta non poteva essere che “boh, penso di si portami il ferro e vediamo” e lei “ma me lo hai consigliato tu dovresti saperlo” e io “Ah beh… fottiti a portarmelo che almeno mi devi dire cosa vuoi salvare, ah è inutile che li cerchi tanto lo so che hai perso i dischi originali”
Ora la cosa più rognosa da fare ultimamente è togliere Vista per mettere Xp su un portatile. Innanzi tutto bisogna cercare i driver delle diecimila periferiche integrate nel laptop, OK Asus li mette a disposizione ma bisogna scaricarli singolarmente; poi vanno salvati i vari giga di dati che sono sul portatile e che il proprietario non sa di avere, ok collego Vista alla mia rete e salvo i dati sotto la guida di mia sorella. Bene cominciamo, dentro il disco di Xp, riavviamo, parte l’installazione e… schermata blu della morte… ma come in fase di installazione… Giù tutti i santi e su tutti i demoni sarà un cazzo di problema hardware. Ricerca su Google e salta fuori che… l’installer di Xp non riconosce i dischi SATA II(fin qui…) e invece di non far vedere i dischi si pianta in una schermata blu. Meglio così ma (porca di Eva)… tocca creare un apposito disco di installazione comprendente i driver e visto che ci sono il SP3. Bene l’installazione va. Terminata l’installazione si passa all’attivazione tramite downgrade chiamando Microsoft. OK ho finito ora installiamo tutti i driver (uno alla volta), antivirus, cazzatine varie, ripristino dati salvati… sono andate via più di quattro ore fra una cosa e l’altra. Bene io non conosco nessuno(privato) disposto a pagare più di 200 euro per installare Xp sul suo portatile e quindi… preferisco farlo gratis se devo altrimenti che se lo faccia da se visto che è così semplice.

PS. BREVE TUTORIAL

Visto che ci ho perso una mezz’oretta se dovesse capitare a qualcun altro ecco come risolvere il problema.
L’errore è nel riconoscimento dei dischi SATA che porta l’installer di XP a bloccarsi in una schermata blu restituendo un errore relativo al file pci.sys.
Per risolvere:
– scaricare e installare Nlite(freeware);
– scaricare i driver SATA da qui;
– copiare il disco di Xp in una cartella sull’hd;
– integrare tutto con Nlite;
– masterizzare.

Nel 1981 viene licenziato da parte di Bill Gates per la Microsoft MS-DOS, un nuovo sistema operativo richiesto dall’IBM per la sua nuova linea di PC. Il DOS venduto ad una cifra ridicola e duplicabile con una semplicità estrema, in pochi anni è diventato l’unico SO dei PC, cosidetti, IBM-Compatibili,con buona pace della Digital Research con il suo CP/M. Bill Gates è riuscito a rendere standard qualche linea di codice assembler bacato e a farlo evolvere fino a controllare milioni di PC in tutto il mondo. Oggi per questo e per alcuni, la Microsoft è il diavolo.
Milioni di utenti utilizzano Windows XP sulle loro macchine per fare qualsiasi cosa e se pure lo sanno non si pongono il problema e men che meno gli importa di qualche migliaio di nerds brufolosi e smanettoni evangelizzatori di sistemi operativi concorrenti pronti ad alimentare le antiche lotte che vedevano contrapposti lo Spectrum al C64. La cosa più interessante degli ultimi anni però non è tanto il ripetersi della competizione tecnica quanto il contrapporsi di due diverse filosofie e sistemi economici. Da un lato il classico capitalismo fatto di utili e copyright e dall’altro il mondo dell’open source con i suoi meccanismi di condivisione e un modello economico basato sul valore della conoscenza. Se nella prima filosofia si riconosce chiaramente la Microsoft, il demonio, dall’altra parte troviamo i buoni con in mano l’icona di Linux, anzi GNU/Linux, guidati da Richard Stallman pronti a combattere controe il capitale. In questo scontro si inserisce poi un altro attore, Google. Il famoso motore di ricerca da tutti osannato, anche dagli evangelisti dell’open source, che negli anni ha allungato i suoi tentacoli su tutte le attività correlate ad internet detenendo di fatto il monopolio mondiale della pubblicità sul web. Google ha fatto tutto con molta discrezione aquisendo società e fornendo servizi gratuiti, spesso open source e di grande qualità, come la fantastica Gmail. Oggi gli stessi che fino a ieri elogiavano il modello di sviluppo della grande G esaltandone il rapporto benevolo con l’utente cominciano a vederla col fumo negli occhi come il nuovo grande demone contro cui combattere e lo si nots in questi giorni col lancio del nuovo browser di Google, Chrome. Nei giorni scorsi, infatti, Gooogle ha rilasciato a sorpresa e con grande clamore mediatico Chrome un nuovo strumento per la navigazione del web. Posso solo immaginare il significato di quesa mossa di Google, quel che è certo che qesto browser almeno nelle intenzioni è più stabile di tutti gli altri e sicuramente è leggero (lo sto testando in questo momento), più di IE7 e molto più del pachidermico Firefox con i suoi inutili plugin. Di fronte a questo nuovo regalo di Google è cambiata l’accoglienza gli utonti che fino a ieri avrebbero esultato per il nuovo rilascio si sono fatti “furbi” e si sono andati a leggere il contratto di fornitura del software per scoprire tutte le magagne della grande G e metterla alla berlina negli unici posto dove ci sono altri (fra sette e dodici) imbecilli che li ascoltano, sui loro blog o nei forum tematici pensando ancora che si possa personalizzare il diavolo.

P.S. Articolo pubblicato con Chrome che fino ad ora non mi ha dato il minimo problema di compatibilità con nulla e scritto con la tastiera wireless di un vecchio Envision

L’altra settimana ad Auchan c’erano in offerta banchi di memoria da 1Gb a 19,90. I banchi erano DDRII da 533 Mhz; francamente ho smesso di stare dietro all’evoluzione di memorie e processori che tanto più sono potenti e più tempo ci vuole per avviare il notepad. Ad ogni modo preso dal raptus dell’offerta irripetibile ho comprato due Gb di memoria per ampliare i 512Mb al mio IBM comprato usato ad un mercatino dei radioamatori, tornato tutto contento a casa scopro che il mio IBM monta le DDR e che queste sono diverse, anche strutturalmente dalle DDRII. Vabbè mi dico 20 euro è un affare le tengo comunque. Un paio di giorni dopo, mentre archiviavo, nel cestino, gli scontrini che affolano le mie tasche, me ne capita in mano uno di 138 euro, pensa e ripensa… cazzo ho pagato le RAM a prezzo pieno. Ok vado al centro commerciale, passo dal commesso al responsabile che mi mostra sul computer che quel giorno le memorie sono state tutte vendute a 69 euro, guardo lo schermo e le memorie vendute quel giorno sono due: le mie. Convinto il responsabile mi rimborsano la differenza ma mi ritrovo sempre due RAM inutili sul groppone fino a quando, l’altro giorno, vado a pranzo al Carrefour vicino all’ufficio e faccio un giro nell’ipermercato e che ti trovo? Un PC in fuori tutto a 159 euro. E’ un celeron 2.66 con 512Mb, nulla di che, ma può montare le mie DDRII, sto per comprarlo, ci ripenso e mi consolo comprando due SD e una penna USB da 512Mb a 3 euro il pezzo. Torno in ufficio sempre col pensiero rivolto a quel PC, la sera prima di tornare a casa ripasso da Carrefour deciso a prendere il computer ma la commessa mi fa aspettare troppo, ci ripenso, e mi consolo, questa volta, con due pacchi da 32 di barrette kinder che mi servono in ufficio per i momenti bui. Ma niente quel PC in offerta mi alletta ancora così, dopo, fra l’altro, aver scocciato Monica per due giorni con questa storia del lo compro-nonlocompro, decido di andare a prendere questo benedetto computer ed oggi sono il fortunato possessore di un Celeron 2.66, HD da 80 Gb, 2 Gb di RAM, insomma l’ennesimo rottame, questa volta con Vista preinstallato (ci ha messo dieci minuti a riconoscere il mouse, incredibile). Adesso è accesso che mostra bellamente il suo screensaver fighetto, lo tengo così fino a domani mattina e se non ha problemi elimino Vista e ci installo Xp. Ora ho sul groppone, però, una DDRII da 512 Mb avanzata :-)

Ho appena fatto una cosa che rimandavo da tempo per il terrore di dover combattere uno strenuo corpo a corpo con uno o più operatori di call center: ho cambiato il mio contratto ADSL!!! Non ho avuto il coraggio di cambiare operatore, anche se avrei voluto, ma essendo per me internet quasi un bene di primaria necessità (vabbè più o meno) non volevo rimanerne senza a tempo indefinito. Tutto sommato è andata bene, non per la competenza dell’operatore ma perchè devono aver, di molto, semplificato le procedure e a quanto pare non ci saranno interruzioni del servizio o modifiche da effettuare sui parametri di connessione. L’operazione ha ovviamente un costo, certo non è bello dover pagare 30 e passa euro per passare da un’ADSL più lenta che costa il 30% in più ad una veloce il doppio (sempre teoricamente neh!) e meno cara rimanendo con lo stesso operatore; mi aspetterei che certi passaggi fossero proposti in automatico per fidelizzare i clienti (ed eliminare i vecchi piani tariffari); ma siamo in italia e chissà come sia, se mi arriva una proposta telefonica non penso mai che possa essere vantaggiosa, almeno non per me. Speriamo solo che la nuova ADSL non sia più schifosa di quella che ho adesso :-)

Da un paio di giorni sto attraversando una fase di pessimismo, dovrei controllare i bioritmi non lo faccio da quando guardavo “I Ragazzi del Computer” e copiai un floppy disk da 5 e 1/4 sul vecchio drive compatibile C=1571 contenente un programmino per C=64 totalmente in basic per il calcolo dei bioritmi; fino ad allora non sapevo assolutamente cosa diavolo fossero e devo dire che anche dopo non me ne è mai fregato niente. Da dove spuntano i bioritmi, ah la mia fase negativa. Troppo lavoro forse o il mio caratteraccio che me lo fa pesare, più probabilmente, ma oggi pensavo a come si è evoluto il concetto di famiglia nel nostro “bel” paese. Non voglio andare troppo indietro, diciamo ai tempi dei miei genitori c’era un papà che lavorava per mantenere la famiglia, una mamma casalinga e due-tre figli che crescevano sereni a casa accuditi amorevolmente. Poi vennero i divorzi e le famiglie distrutte, parlo di metà anni ’80, poi le famiglie allargate metà anni ’90, oggi? Oggi se si decide di mettere su famiglia difficilmente si sceglie il matrimonio e quando lo si fa è una scelta molto più matura e consapevole perchè, fra l’altro, sempre più spesso arriva in tarda età. Il problema è che tutte le tutele sulla famiglia mal si adattano ai cambiamenti di una società in evoluzione; tutt’altro, le leggi in materia sono fatte per un modello di famiglia, che praticamente non esiste più, che è quello dei miei genitori. Solo che da allora di acqua ne è passata sotto i ponti. Negli anni c’è stata una evoluzione delle opportunità femminili nei campi una volta a totale appannaggio degli uomini ma questa acquisizione di “diritti” è stata colpevolmente trasformata in un ammortizzatore sociale. Oggi vuoi per un accrescersi dei bisogni ma sopratutto per una perdita del potere di acquisto dei salari semplicemente, chi appartiene al modello di famiglia di mio padre si ritrova alla soglia della povertà. Chi è tutelato? Chi i diritti gli ha ormai acquisiti ed ormai è vecchio e spesso rincoglionito; una donna che lavora, per esmpio, non ha alcun aiuto da parte dello stato quando ha un figlio, qualche mese di maternità, un relativamente breve periodo di allattamento e poi? Poi molti ricorrono alla famiglia, mamme, zie, nonne per accudire i pargoli e tornare “serenamente” a lavorare; altri che non hanno questa possibilità o che decidono che i parenti non potranno mai dare nessun tipo di educazione ai propri figli devono rivolgersi agli asili nido. Ma esistono asili nido statali? Esistono asili nido aziendali? Ci sono aiuti sotto forma di sgravi fiscali per pagare la retta di un asilo nido? La risposta a tutte e tre queste domande è sostanzialmente: no. (O meglio quello che c’è è altamente insufficente il che, alla fine, fa lo stesso). Lo ammetto, sono alla ricerca di un nido per il cucciolo per quando la mamma terminerà le ferie, ma la cosa non mi fa affatto piacere. Del resto, a chi il post dovesse sembrare leggermente interessato, ricordo che il sito è mio.
P.S. Non ci credo lo stesso ma nell’immagine il mio bioritmo, calcolato su Yahoo, la curva verde rappresenta il ciclo emotivo (sentimenti emozioni) :-)