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Qualche mese fa ho preso due hard disk Western Digital Elements. Sono bellissimi, case in alluminio grigio chiaro, disco WD da 500 Gb e si spengono allo spegnimento del PC; li uso per il backup in RAID di dati, per lo più foto e filmati. Un paio di settimane fa l’alimentatore di uno dei due decide di abbandonarmi, seguito dopo due-tre giorni dall’alimentatore dell’altro. Francamente ridare indietro in garanzia i due dischi zeppi di dati a causa degli alimentatori non mi andava e poi non avevo nemmeno lo scontrino fiscale (come al solito). Così senza rivolgermi al venditore chiamo l’assistenza WD, spiego il problema, evidentemente noto, dico loro i seriali dei prodotti e senza battere ciglio mi hanno inviato a casa due nuovi alimentatori (sempre cinesi ma visivamente più affidabili). Un plauso all’assistenza WD, adesso ho di nuovo accesso ai miei dischi esterni.

P.S. Una piccola precisazione visto che mi è stato richiesto via mail. Il numero da chiamare per l’assistenza WD è lo 00800- 27549338 che è un numero verde internazionale (gratuito quindi). Conviene, per risparmiare tempo, verificare sul sito WD la garanzia ed eventualmente registrare il prodotto con i dati reali del proprietario per risparmiare tempo con l’operatore che comunque risponde in italiano.

Tutt’altro che inatteso l’annuncio di questi giorni di Google di realizzare un suo SO desktop basato sul kernel linux e con un’interfaccia utente derivata da Chrome, in pratica un browser internet per sistema operativo con la possibilità di farci girare web application utilizzando un tiny Pc come può essere un qualunque netbook.
Ricordo anni fa un aricolo su MC (Microcomputer) che profetizzava un ritorno ad un’architettura fatta di terminali e server centrali per le elaborazioni; per me, felice possessore di un Pc basato su Intel 80286, questa era un’idea sconvolgente. Il fatto di non avere “materialmente” nel mio favoloso Hard Disk da 40 Mb (si Megabyte) il software e i dati da trattare mi sembrava fuori da ogni logica eppure a pensarci adesso… francamente a parte, forse, Gmail, ad oggi, tutte le web application che ho visto fanno un po’ cagare, ma ciò non vuol dire che non si possa migliorare, specie con uno sviluppo ad hoc dei sistemi operativi. Qualcuno obietterà:-ma come fai a far girare Autocad in un browser?-. E la risposta è sempre la stessa:-Quanti usano Autocad?-. La gente usa il PC al 90% su Internet: social network, istant messaging, posta elettronica, qualche blog e poco altro; le uniche cose che si fanno off-line è scrivere qualche documento con Word o aggiornare il bilancio famigliare con Excel. In quest’ottica Chrome OS potrebbe trasformare il PC in un vero elettrodomestico, un aggeggio perennemente collegato ad internet attaccato all’LCD di casa con una minitastiera wireless e, al massimo, una stampantina laser.
Lo scenario che ho descritto, tuttavia, avrebbe un forte impatto sul concetto di privacy. Altro che decreto sulle intercettazioni… bisognerà abituarsi all’idea che i nostri documenti, i dati delle nostre navigazioni, la nostra vita, insomma, siano archiviati e distribuiti sui server di società che NON fanno beneficienza e di cui ci si dovrà fidare per forza di cose, bisognerà riconsiderare, definitivamente secondo me, il significato della parola privacy e non è detto che ciò sia necessariamente un male.



Mi chiama mia sorella allarmata perchè tutti i suoi dati sono archiviati su un hard disk esterno che ora “non funziona”. Inutile parlare di backup a mia sorella.. non capirebbe…così le dico:-”OK portami il disco e vediamo”
Ed ecco che ancora una volta un problema informatico di mia sorella diviene spunto per un post che a qualcuno potrebbe tornare utile (vedi qui ).
L’hard disk è un Lacie, la matricola sul retro riporta in piccolo N2870 perchè per il resto è un parallelepipedo nero con il fondo, il frontale e il retro in plastica e la copertura in alluminio verniciato. Solo un foro per il led di funzionamento, per l’ingresso USB e per il cavo di alimentazione.
Attacco il disco a un mio pc ed effettivamente Windows Xp non lo vede minimamente. Decido di recuperare i dati direttamente collegando il disco, eventualmente con qualche software di recover, ma, piccolo problemino, come diavolo lo apro il case esterno che non c’e’ una vite nemmeno a pagarla.
Dopo una vana ricerca su internet e un’ora di tentativi ecco un breve tutorial su come aprire quel cazzo di case. Certo a leggerlo sembra facile, perciò lo scrivo…

1) inserire due piccoli cacciaviti piatti nei due tagli sul fondo in prossimità del retro del disco. I cacciaviti sbloccherano i gancetti di plastica che tengono bloccato il retro (fig 1)
2) tirare il pezzo di plastica corrispondente al retro del disco nella direzione del fondo (fig 2)
3) Una volta sfilato il pezzettino di plastica del retro sfilare la cover in alluminio del case (fig 3)

Il gioco è fatto ma, sarò stupido, c’è voluta un ora e non sono riuscito a non graffiare la plastica.
poco male, comunque, dato che il disco vero e proprio (un Samsung SATA da 500Gb) aveva dei sigilli che ne impedivano la rimozione senza perdere la garanzia, ma i dati valevano più del disco quindi…

Per la cronaca il disco era sano ma è partita l’elettronica dell’interfaccia USB-SATA.

Alessandro segnala via Twitter l’esistenza di una roba che proprio non conoscevo CHDK. CHDK, Canon Hacker’s Development Kit e’ un software sviluppato per sfruttare direttamente il processore Digic, in varie versioni, presente su tutte le fotocamere compatte Canon. Una volta verificata la versione del firmware (basta copiare un file chiamato ver.req e all’accensione in modalità visualizzazione premere contemporaneamente i tasti FUNC.SET e DISP) e’ sufficiente scaricarsi il software, se presente, per il modello/firmware della fotocamera e installarlo. L’installazione consiste semplicemente nella copia dei due files scaricati nella root della SD e nell’eseguire l’aggiornamento del firmware. In realtà non viene aggiornato un bel nulla, CHDK non e’ un firmware ma solo un software che usa questo escamotage per essere caricato in memoria, al succesivo riavvio della macchina CHDK sara’ sparito e per essere utilizzato dovra’ essere ricaricato. Per la garanzia, beh Canon la dichiara decaduta se vengono usati firmware non originali e anche se CHDK non e’ un firmware puo’ essere utilizzato per gestire la macchina fuori dai range di funzionamento testati da Canon. Quando dico “puo’ essere utilizzato per…” sto parlando di una delle peculiarita’ piu’ interessanti di CHDK, la possibilita’ di utilizzare script(gia’ disponibili a tonnellate) per far fare una serie di cose alla fotocamera. Altre funzionalita’ interessanti sono la possibilita’ di salvare in RAW, cosa preclusa alle compatte generalmente, la possibilità di prolungare i filmati sfruttando tutti i 2 GB della SD e con una compressione migliore, ma solo il fatto di avere un’indicatore decente del consumo della batteria e’ sufficiente per installare il programma. Tutte le informazioni su CHDK da come scaricarlo a come farlo funzionare sono disponibili a partire da qui

Ogni anno e mezzo circa, leggendo i commenti sui vari gruppi di discussione, sui mirabolanti progressi di Linux, mi viene voglia di installare una distribuzione desktop del sistema operativo. In verita’ questa volta mi serviva una macchinetta server casalinga per mettere su INN, pensare a uno streaming audio/video nella rete casalinga e qualche altro servizio domestico; visto che il PC deve rimanere cmq sempre acceso se ci voglio navigare in internet o guardare le foto o un filmato… beh deve saperlo fare. Così mi installo una versione desktop di linux, Kubuntu 8.10 Intrepid Ibex, stambecco intrepido, gia’ il nome mi sembra un nome del cazzo ma tant’e’… la macchina e’ un IBM di recupero ma di tutto rispetto con un Pentium 4 da 2.4Ghz e un giga e spiccioli di memoria. Scarico l’ISO masterizzo, installo, accedo e si blocca. Non c’e’ verso di farlo partire, KDE si pianta dopo il login e la stessa cosa fa Gnome quando tento di installare direttamente Ubuntu. Gia’ la cosa mi fa girare i cosidetti e non poco; comunque, tanto per cambiare, solito giro sui Forum alla ricerca del problema, scopro una probabile incompatibilita’ proprio con quel modello IBM, un altro tizio aveva lo stesso problema, sulla stessa identica macchina, ma nessuna soluzione. OK installo la versione precedente, Kubuntu 8.04 Hardy Heron, airone audace (vabbe’ mi astengo da altri commenti sui nomi). Funziona tutto; tento l’aggiornamento alla 8.10 e… incredibile, nonostante qualche warning all’avvio funziona pure quella anche se non e’ esattamente una scheggia. Solito giro nei forum,per gli errori imprevisti, modifiche manuali ai file di configurazione tutto a posto. Provo a vedere un video e vuole dei codec, OK anche Windows fa così, solo che dopo l’installazione dei codec ancora non funziona… ancora in giro nei forum e solite modifiche manuali ai file di configurazione. Installo Firefox 3, tutto OK ma Java non va, nonostante sia correttamente installato, solito giro nei forum e… basta mi sono rotto i coglioni spengo tutto e vado al parco con Pierpaolo; con Ubuntu o quello che sarà ci rivediamo fra un anno e mezzo sperando che sia abbastanza maturo per un utente desktop e che io non sia definitivamente troppo vecchio.

P.S. Oh non dico che non si siano fatti progressi da quando bisognava risolvere le dipendenze a mano però non va ancora bene per un utente desktop; con OSX ho avuto esperienze completamente diverse invece.