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Non amo particolarmente il Natale, quest’anno però, sarà l’entusiasmo del bimbo, sento di più l’atmosfera natalizia. Oggi è la festa dell’Immacolata, tradizionalmente, dalle mie parti, si mangiano, panzerotti(*) e si mettono su il presepe e l’albero di Natale. Sinceramente la ricostruzione della natività di Gesù Cristo non mi ha mai detto molto a parte i bei ricordi d’infanzia quando mio padre era meno pigro di quanto lo sia diventato invecchiando e insieme si passavano interi pomeriggi a costruire casette e montagne; l’albero di Natale invece… L’albero di Natale mi piace, è pacchiano quanto basta, è un simbolo laico, volendo pagano, di quella che è sempre stata da ben più di 2000 anni una festa commerciale, è legato al Natale certo ma quanto lo può essere il Babbo Natale della Coca Cola, simboleggia la festa, la piazza e l’allegria, poi a me, lo sanno tutti, piacciono tanto le lucine.

Quindi anche quest’anno presepe e albero di Natale, anche se in verità sono già su da 10 giorni, sai com’è visto la fatica e il casino del mettere in piedi gli addobi natalizi che almeno durino il più possibile, e poi mi sono uniformato ai tempi della grande distribuzione ;-)

(*) Il panzerotto è un prodotto tipicamente pugliese e quando non si specifica è fritto. Il panzerotto non è un calzone e nemmeno una pizza chiusa che sono cose diverse. Purtroppo al di fuori della Puglia vengono spacciate per panzerotti un’infinità di cose ma generalmente sono delle immani porcherie che somigliano al panzerotto esattamente come un Sofficino Findus. Il panzerotto viene fatto con una pasta simile a quella del pane e della pizza che viene farcita con pomodoro, mozzarella e parmigiano e viene fritta nell’olio bollente(tanto olio). Qualunque altro ripieno è da considerarsi blasfemo e comunque porta come risultato finale a qualcosa che non ha nulla a che fare col panzerotto.

Mi piacciono le pandemie annunciate, politici e giornalisti danno sempre il meglio di se e sono sempre un occasione per parlare d’altro. Dopo vitelli e polli e’ la volta dei maiali dopo l’aviara e la mucca pazza, dunque, si parte con la suina o Nuova Influenza o H1N1 che dir si voglia. A darmi l’annuncio, la solita TV in un TG che pigramente elencava le nostre solite sciagure quotidiane, mi giro e ascolto di questa nuova ondata pazzia collettiva. La giornalista diceva che un ceppo di una malattia letale per i suini e’ mutato trasmettendosi all’uomo e mietendo vittime piu’ del terremoto dell’Abruzzo, a Città del Messico, pero’… li’ per li’ mi sono pure un po’, spaventato, la giornalista aveva talmente la faccia da maiala che pensavo fosse gia’ affetta da qualcosa e che volesse trasmettermelo attraverso l’antenna del digitale terrestre; poi ho pensato che, tutto sommato, non e’ che ci siano state tutte queste vittime in Abruzzo e che la maial…ehm…giornalista, magari, non avesse nulla, o almeno nulla che si potesse trasmettere via etere, ma che e’ solo una delle possibili candidate del PDL al parlamento europeo. A proposito di PDL, naturalmente, non poteva mancare un intervento del nostro “papi” nazionale che in una delle sue migliori performance si e’ intrattenuto all’assemblea nazionale della coldiretti mangiando mortadella in pubblico per dimostrare la non tossicita’ del prodotto nostrano. Eppure ero convinto che per lui il Mortadella fosse come la kriptonite per il giovane Clark Kent…

… riprendo questo intervento dopo una vacanza di tre giorni e…

… dopo essere stato in Umbria, aver mangiato tonnellate di salami e prosciutti alla faccia della H1N1 torno qui e leggo che la Nuova Influenza tutto sommato e’ sotto controllo, abbiamo un caso di guarigione pure in italia (chi l’avrebbe mai detto?!?!), che non ci sono piu’ veline, letteronze e scimmiottine candidate all’europarlamento e che la fisrt lady de noialtri ha chiesto il divorzio causa goccia(?!?) che ha fatto traboccare l’augusto vaso, mah non si può star via tre giori eh!

Non ho mai amato il kebab (mi ci mettono sempre l’agnello) ma mi tocca andare nel peggiore locale arabo di periferia che riesco a trovare dalle mie parti a mangiare un kebab con pane arabo e mi tocca pure farlo la sera del 25 aprile per ricordare la Liberazione. Sono comunista? Ma va la… non è possibile fare un’ordinanza che vieta di mangiare un cono gelato artigianale passeggiando per strada… e tutto questo, dopo ordinanze dello stesso tenore di Lucca, Brescia e Forli’, per impedire il proliferare delle “kebaberie”. Come se non bastasse, poi, l’ordinanza prevede che non e’ possibile somministrare nei locali “artigianali” bevande se non autoprodotte, come dire che non posso più mangiare un cazzo di trancio di pizza con una Coca Cola. OK l’ordinanza l’han fatta, per ora, in Lombardia e c’e’ da dire che fra una pizza lombarda e un gelato milanese effettivamente preferisco il kebab, ma ovviamente non è questo il punto e poi siamo in banana republic (non c’entrano niente Dalla e De Gregori), non vorrei che si finisse non poter mangiare un buon gelato sul porto di Monopoli.

A parte che il burro francese è, generalmente, qualitativamente, migliore del burro italiano; considerato che non esistono quasi burri italiani salati e quelli che ci sono fanno schifo. Tenendo conto che i francesi per ragioni climatiche e culturali usano il burro in varie composizioni gastronomiche e dunque hanno una tradizione gastronomica in merito, mi chiedo: ma come si può con tutti i problemi che affliggono il nostro paese, da Sanremo, ai dittatori argentini (ROTFL), dai testamenti biologici, ai black out al Grande Fratello, dicevo, come si può fare una battaglia politica per istituire un sistema alimentare autarchico nei bar del parlamento ed abolire le beurre francaise dalle tartine che allietano il palato dei nostri rappresentanti fra una commissione e una votazione?