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Non che ami particolarmente il Natale, ma tanto ormai fa parte della tradizione. Quale migliore occasione, dunque, per fare ad ognuno un augurio rituale invitando a scegliersi l’immagine che più gli si addice in questa gallery natalizia.
Pochi giorni fa ho scritto un post sulla neve a Bari evidenziandone i disagi, sì, ma esaltando la bellezza di un evento atmosferico che dalle mie parti non si vede quasi mai.
La foto di sopra è stata scattata, giuro, questa mattina ad un isolato da casa mia. Ora, o in quel giardino vagano gli spiriti delle Feste della Donna passate oppure c’è qualcosa che non va. Secondo me, in qualche modo, c’entrano pure Berlusconi e i rifiuti di Napoli… che poi vedere le mimose con le luci del Natale in ogni dove e i pagliacci vestiti di rosso con barba finta che imperversano per le città, un po’, fa riflettere sul senso della vita, l’universo e tutto quanto.
Il problema degli incidenti dovuto all’alta velocità è diffuso ormai in tutti i paesi. Le forze dell’ordine sono, chiaramente, un ottimo deterrente ma, di certo, non si può mettere un poliziotto ad ogni incrocio; questo devono aver pensato i sindaci di alcune città della Repubblica Ceca, che, per ovviare alla cronica carenza di poliziotti, hanno deciso di mettere, nei punti più critici, dei cartonati in scala 1:1 che raffigurano poliziotte in minigonna con tanto di paletta in mano.
Effettivamente, nei punti in cui sono piazzati i singolari dissuasori, pare, che gli incidenti siano diminuiti in maniera drastica e, almeno a detta dei sindaci, la riduzione della velocità pare essere motivata con l’effetto deterrente della divisa e non certo a causa delle gambe dei “manichini”. Ma se è così perché poliziotte in minigonna invece di nerboruti poliziotti armati di paletta e con manganello (MANGANELLO) in vista?
Una cosa è certa se lo si fa in italia, sarà proprio il caso di rispolverare le vecchie foto di Edwige Fenech nei panni di avvenente e conturbante poliziotta… o magari così gli incidenti aumenteranno?
L’anno scorso, di questi tempi, davo la ferale notizia della chiusura degli stabilimenti Borsci e di conseguenza della fine di un liquore, il famoso elisir San Marzano, che io ho sempre visto in casa da quando son nato e che quindi era, per me, una sorta di certezza; c’è mancato poco che mi aggiudicassi una bottiglia su E-Bay a 48 euro, tanto era lo sconforto. Oggi, mentre ero in giro per il classico shopping natalizio, Monica mi fa notare sugli scaffali la classica e mitica bottiglia di San Marzano. Io strabuzzo gli occhi, tanti sono stati i tentativi di imitazione, anche grafici, in questi mesi; questa volta no, era proprio il San Marzano. La Borsci Industria Liquori S.r.l., scopro ora, qualche mese fa è stata acquisita da un’azienda di Ostuni, la Telcom S.p.A. leader nel settore della trasformazione del materiale termoplastico e di proprietà della famiglia Casale. Nonostante siano ancora in atto una serie di tira e molla sulla proprietà del marchio è ripresa la produzione del mitico elisir San Marzano, dal gusto unico e inconfondibile, creato nel 1840 da Giuseppe Borsci.
Per la cronaca a me il San Marzano non è che piaccia particolarmente, però come ho detto prima per me è una sorta di pilastro :-)