Tommaso Padoa Schioppa ci ha lasciati qualche mese fa, ma il problema dei suoi (*) “bamboccioni” è ben al di là dall’essere risolto. Più volte ho avuto modo di scrivere in merito; sintetizzando il mio pensiero è molto semplice, penso che nella maggior parte dei casi i “bamboccioni” lo siano più per necessità che per possibilità.
Devo ammettere, tuttavia, che il problema dei “bamboccioni” è certamente più sentito in italia che all’estero e certamente più al sud che al nord; certo una delle cause è sicuramente economica però sono sempre più convinto che ci sia anche un risvolto relativo all’educazione e alle aspettative di vita.
In italia in questo momento, sopratutto i più giovani, peccano di scarsa ambizione; vuoi per sfiducia nel sistema socio-economico, vuoi perché sono male-educati dalla TV e dalla famiglia, vuoi perché la precarietà imposta quasi con violenza genera insicurezza: i ragazzi oggi cercano tranquillità. Un focolare domestico, due cuori e una capanna, un rifugio sicuro, questo è ciò che cercano, una chimera sempre più lontana quanto più diventa l’unica ambizione; un’aspettativa che li fa precipitare velocemente in un limbo da cui è difficile scappare.
Non c’è una ricetta semplice per uscire da questa triste impasse, è necessario tantissimo coraggio e sopratutto una buona dose di ambizione; ci vuole la volontà di far fruttare i propri studi, le proprie conoscenze, che sono tante, molte di più di quelle dei nonni e dei genitori. E’ necessario imparare ad approfittare di ogni situazione che possa apportare un miglioramento al proprio bagaglio di conoscenze ma bisogna conservare il coraggio per mollare velocemente, invece, tutte le situazioni che non apportano alcun vantaggio. Non ci sono scorciatoie, cercare di abbreviare il cammino intraprendendo percorsi che possano dare un beneficio iniziale e nessun arricchimento in prospettiva porterà solo a perdersi in un labirinto che non farà altro che allungare la strada. L’obiettivo non può, non deve essere la tranquillità, non a 20 anni e nemmeno a 30, l’obiettivo deve essere quello di continuare a crescere e ad imparare e nel contempo far fruttare il più possibile le proprie conoscenze, non abbandonarsi alla vita comoda da bamboccione ma nemmeno perseguire la via apparentemente facile di abbarbicarsi ad un lavoro squallido, alienante, patetico per riversare le proprie aspettative in una nuova famiglia cercando di convincersi che questa sia la cosa migliore e spesso crollando nella disperazione insieme ad essa o nella migliore delle ipotesi sperando che i propri figli un giorno avranno l’ambizione necessaria per fare quello che è giusto.
(*) «Mandiamo i bamboccioni fuori di casa», sintetizza con estrema brutalità e molta ironia Padoa-Schioppa nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato ad ottobre del 2007.