Voi, che avete appena fatto gli esami di maturità e che adesso state cazzeggiando su internet pensando a cosa fare in vacanza, non ci crederete mai, ma, nemmeno 10 anni fa, non c’era eBay, non c’era Amazon, non c’era lo shopping on line e molti acquisti venivano fatti per corrispondenza. Eh sì, negli anni ’70 e fino agli anni ’90 ci si abbonava a Selezione del Reader’s Digest per leggere qualche bel romanzo e in tutte le famiglie italiane c’era, insieme all’Elenco Telefonico della SIP, un catalogo Postal Market.
Postal Market, fin dagli anni ’60, ha importato in italia il modello statunintense di vendita per corrispondenza attraverso catalogo, dando agli italiani la possibilità di acquistare tutta una serie di prodotti difficilmente reperibili nei negozi, specie nei paesini di provincia.
Su Postal Market oltre alle moda con collezioni firmate spesso da grandi stilisti c’era di tutto, dai casalinghi al fai da te, dall’elettronica agli elettrodomestici; spesso si trattava di robaccia di qualità infima, peggio delle peggiori odierne cineserie, ma era tanto bello aspettare la consegna del pacco del postino.
Da non dimenticare, poi, che il catalogo Postal Market, con le sue inimitabili collezioni di biancheria intima femminile, ha avuto l’indiscusso primato di agevolare le attività onanistiche di almeno tre generazioni di adolescenti, ancora una volta rivelandosi un antesignano di Internet.
Negli anni, Postal Market ha avuto alterne vicende societarie; dopo il boom degli anni ’80, la società è stata venduta ai tedeschi e sull’orlo del fallimento rivenduta in italia per essere rilanciata sul web con scarso successo. Oggi ancora una volta ci si appresta ad un nuovo rilancio di quel simbolo, MP, che ha caratterizzato uno scorcio del ventesimo secolo, sperando di vedere arrivare ancora una volta il postino con l’inconfondibile imballo.