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meteorite-terra-russiaUno dei temi più abusati dei disaster movie è l’arrivo di un meteorite in rotta di collisione con la Terra, da “Deep Impact“,  al recente “Melancholia” passando per “Armageddon“, fin dagli anni ’50 la minaccia che un capriccio del cosmo annulli, come un colpo di spugna su una lavagna, la vita sulla Terra insieme a centinaia di anni di progresso e civiltà incombe nella letteratura, nel cinema e in TV. Quando, ieri, la minaccia si è palesata, ripresa da cellulari, telecamere di sorveglianza[1] e web cam, sui PC e sui teleschermi di tutto il mondo, quasi sembrava di essere in uno di quei b-movie dove arrivano le notizie dell’apocalisse dai televisori esposti nella vetrina di un negozio mentre ti aspetti, da un momento all’altro, che toccherà anche a te.

meteoritetutto ciò per dire che non fai in tempo a parlare di un asteroide che passa a 28.000 km dalla Terra che ti ritrovi un sasso di qualche metro (per una cinquantina di tonnellate) decide di disintegrarsi nei cieli della regione del Chelyabinsk a relativamente poca distanza da Mosca colpendo con la sua onda d’urto e, probabilmente, qualche detrito, ben sei cittdine, per un numero di feriti superiore alle mille unità.

Il meteorite, in base alle osservazioni dei video amatoriali, si sarebbe disintegrato a qualche decina di chilometri di altezza in nove diverse esplosioni anche se, stando a fonti dell’esercito russo,  nel vicino lago ghiacciato di Chebarkul sarebbe stato rinvenuto un cratere di 6 metri di diametro, attorno al quale giacciono piccoli pezzi di roccia nera di 0,5-1 centimetri.

 

Russia-meteoriteAdesso della scia del meteorite sono rimaste solo le polemiche a partire dallo stesso Putin che ha criticato il sistema esistente di monitoraggio «non del tutto efficace» non essendo in grado di creare un sistema di allerta per la popolazione ed effettivamente l’agenzia spaziale Roscosmos ha dovuto riconoscere che i loro apparecchi non hanno registrato nulla. E’ anche vero  che se avessero avvisato la popolazione forse sarebbe stato peggio…

 

Però i più divertenti, come al solito, sono i complottisti a partire dal redivivo leader dei liberal democratici russi Vladimir Zhirinovsky,secondo il quale non si è trattato di un meteorite ma «di un test di armi americane». Ma internet è, ovviamente, piena di fessi che ipotizzano una qualche variante al sistema Haarp per provocare la caduta di meteore.

Naturalmente, poi, era inevitabile associare 2012 DA14 che è passata ieri sera nel suo punto più vicino alla Terra (per questo giro) con la “pioggia di meteoriti” nonostante tutti gli scienziati continuino ad affermare che si tratta di due fenomeni distinti.

Infine ci sono quelli che hanno visto troppi film e  sono convinti che avremmo la tecnologia per distruggere gli asteroidi prima che entrino nell’atmosfera terrestre; cialtroni se un oggetto come 2012 DA14, che non è neppure grandissimo, decide di cadervi in testa, scavate un buco profondo in cui ficcarvi dentro e cominciate a pregare, non vi servirà a nulla ma vi terrà impegnati.

 

[1] la cosa che più mi ha sconvolto ieri è che le assicurazioni in Russia obblighino i contraenti ad installare a bordo delle auto dei sistemi di videosorveglianza. Non che io sia particolarmente favorevole al concetto di privacy, almeno come lo intende la maggior parte degli italiani,  ma questo delle telecamere dal lato passeggero mi sembra davvero eccessivo.

IDL TIFF fileA quanto pare il cosmo è pieno di sorprese, sembra che zitto zitto, un asteroide di più di 50 metri di diametro passerà accanto al nostro pianeta poco dopo San Valentino, il 15 febbraio.

 

La cosa che lascia riflettere è che questo asteroide era totalmente sconosciuto fino al 22 febbraio 2012 quando è stato avvistato per la prima volta in Spagna dall’osservatorio di La Sagra, vicino a Granada, nell’ambito di un programma di ricerca sovvenzionato dall’ESA.

Di questo asteroide, ad oggi non si conosce nulla, dalle misurazioni indirette pare abbia un diametro fra i 50 e gli 80 metri,  una massa di 130.000 tonnellate e composizione sconosciuta. L’unica cosa certa è che, secondo i calcoli dell’ESA, non dovrebbe avvicinarsi a più di 28.000 km dal pianeta Terra.

 

Per dare un’idea delle distanze, il valore medio in km che separa la Terra dalla Luna è di  384.403 mentre, per dire, la ISS si trova a soli 400km dalla Terra e i satelliti geostazionari (quelli televisivi ad esempio) si trovano ad una distanza media di 36.000 km.

Ciò fa comprendere che il nostro 2012 DA14, così è stato identificato l’asteroide, passerà a una distanza minore di oggetti messi in orbita dall’uomo e, ribadisco, fino a meno di un anno fa di lui non si sapeva niente; per far riflettere sulla pericolosità di questa situazione, se un oggetto di queste dimensioni fosse fatto di ferro e colpisse la Terra creerebbe un cratere del diametro di 1,5km, se impattasse su una città sarebbe una strage.

 

L’asteroide farà il suo passaggio più ravvicinato intorno alle 20:40 italiane del 15 febbraio e potrebbe essere visibile dall’Europa, anche con un buon cannocchiale.

 

Non sarebbe ora di dare il via a un serio progetto di ricerca degli oggetti a potenziale impatto col nostro pianeta, così giusto per stare un po’ più tranquilli?

La corsa allo spazio iniziò dopo il lancio dello Sputnik 1 sovietico, il 4 ottobre 1957. Da allora, fino a metà degli anni ’70, è stato tutto un rincorrersi fra USA e URSS alla ricerca di una supremazia fuori dai confini del pianeta che andò di pari passo solo alla corsa agli armamenti che impensieriva chi dal pianeta non aveva modo di scappare.

Il lancio dello Sputnik provocò timori e dibattiti  negli Stati Uniti che portarono Eisenhower ad approvare la costituzione della NASA, che fu il preludio di quella insuperabile impresa che portò nel 1969 il primo uomo a lasciare la propria impronta sulla Luna. Intanto la supremazia nel campo dell’esplorazione spaziale veniva vissuta, nell’Unione Sovietica, come un importante segno della capacità scientifiche e tecnologiche della nazione.
Per un paese che usciva dalla devastazione di una guerra, fu molto importante credere nei progresso scientifico e nell’avvendo di una nuova era: a ciò contribuì anche un’incredibile collezione di poster di propaganda, dai colori vivaci, ideati per essere di ispirazione, per il popolo sovietico, durante la corsa allo spazio e che oggi sono parte della storia della conquista spaziale

Alcuni poster originali, realizati fra il 1958 e il 1963, sono stati recentemente messi all’asta da Mercer & Middlesex Auctions per un valore variabile fra i 400 e i 1500 dollari.

Nella galleria di seguito alcuni di questi magnifici poster.

 

Dopo Jules Verne e Johannnes Kepler tocca ad un italiano andare a dare una mano agli ospiti della ISS. La scorsa notte, così, dalla solita base spaziale europea di Kourou, nella Guyana Francese, è stato lanciato l’Ariane 5 modificato per trasportare in orbita i moduli  automatizzati ATV (Automated Transfer Vehicle), con a bordo l’ATV-003 “Edoardo Amaldi”

Gli ATV sono delle navi cargo automatizzate dalle dimensioni quasi di due autobus e dal peso di circa 20 tonnellate progettati per sostituire la navetta Progress nelle missioni di rifornimento della Stazione Spaziale ISS. Un ATV è in grado di portare in orbita fino a 9 tonnellate di merce suddivisA in  5500 kg  fra beni alimentari, carichi scientifici e in genere oggetti solidi, fino a 840 kg di acqua potabile, fino a 100 kg di gas (idrogeno, azoto, ossigeno…) e fino a  4700 kg di propellente per i motori di manovra della ISS. L’ATV è un mezzo non riutilizzabile e dopo aver completato il rifornimento della ISS viene sganciato dalla stazione verso un’orbita di rientro bruciando nell’atmosfera insieme ai rifiuti (fino a 6,5 tonnellate) eventualmente caricati a bordo.

Edoardo Amaldi, il cui nome è associato a questo cargo, fu un fisico italiano nato nel 1908, Amaldi  fece parte, insieme a Enrico Fermi,  del gruppo dei “ragazzi di via Panisperna”, gli scienziati che fecero i primi esperimenti sulla fissione dell’atomo culminati nel Nobel per la Fisica attribuito a Fermi nel 1938. Amaldi contribuì inoltre a creare l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e il CERN di Ginevra di cui fu anche presidente.

La missione dell’ATV-003 “Edoardo Amaldi” durerà cinque mesi; per il 2013 è previsto il lancio dell’ATV-004 “Albert Einstein” mentre per il 2014 quello dell ATV-005 “Georges Lemaître”.

Anche a seguito della fine dei viaggi dello Space Shuttle l’ESA sta progettando una versione dell’ATV con equipaggio in grado di lanciare  3 astronauti in orbita bassa terrestre con un razzo Ariane 5. Per completare il progetto si prevede una spesa di circa 2 miliardi di euro.

 

 

Un’immagine “Blue Marble”(*) del nostro pianeta simile alla prima scattata dall’Apollo 17 più di 40 anni fa.

Questa foto è stata realizzata da Suomi NPP,un satellite di osservazione, con lo strumento VIIRS (Visible/Infrared Imager Radiometer Suite) ricomponendo una serie di fotogrammi scattati il 4 gennaio scorso. Il sito della NASA la mette a disposizione a una risoluzione altissima.

(*) Blue Marble sta per “biglia blue” e a guardarla bene, la Terra da lassù…