Se c’è una cosa che la fantascienza ci ha insegnato è che non può esistere l’esplorazione spaziale umana senza il prezioso aiuto dei robot. Per anni braccia meccaniche e sistemi di manipolazione remota hanno aiutato gli astronauti nelle loro attività nello spazio, dal riparare satelliti artificiali al metterli in orbita. Ma questi non sono robot, sono solo ausili meccanici. Su una stazione spaziale come la ISS non può non essere presente almeno un androide umanoide pronto ad aiutare quando serve i poveri umani tutt’altro che adatti alla vita nello spazio. Certo non siamo ai livelli di Data in Star Trek TNG e non è ancora pronto un clone del dorato e saccente C3PO, e di questo forse gli astronauti ringraziano, ma nella prossima missione STS-133 (che dovrebbe partire mercoledi) sarà a bordo R2 che non a nulla a che vedere col bidone aspiratutto D2R2 amico del su menzionato C3PO ma che sta per Robonaut 2. R2 è un androide realizzato dalla NASA e da GM, sulla scorta di 10 anni di esperienza col predecessore Robonaut 1, per supportare gli astronauti in tutte le operazioni più pericolose da compiersi nello spazio. E’ dotato di capacità di manipolazione straordinarie ed è in grado di utilizzare tutti gli attrezzi realizzati per un essere umano,quindi è incredibilmente versatile, può essere inoltre montato su un rover per potersi spostare agevolmente in terreni impervi. R2 adesso si trova inscatolato a bordo del Discovery che è sulla rampa di lancio pronto al decollo per la sua ultimo missione nello spazio prima del pensionamento.
Ovviamente la NASA ha realizzato un sito per l’ormai mitico Robonaut 2 dove si possono vedere leggere le sue peculiarità e vedere foto e filmati. Il sito è raggiungibile qui