Articoli

Ieri ci ha lasciato un altro mito della mia adolescenza anni ’80. Bubba Smith ( vero nome Charles Aaron Smith)  è stato trovato morto nella sua casa di Los Angels, presumibilmente per cause naturali all’età di 66 anni. Dopo la sua esperienza nel footbal americano alla fine degli anni ’60 che gli è valsa anche un Super Bowl nel 1971 come difensore nei Baltimora Colts, Bubba Smith diventa una star del cinema cult, interpretando il poliziotto gigante buono (era alto più di due metri) nella meravigliosa saga parodistica Scuola di Polizia e ha recitato nel mitico “Balle Spaziali” di Mel Brooks. Innumerevoli sono state le sue apparizioni nelle serie degli anni ’80, da Wonder Woman a Tuono Blu, da McGyver a 8 sotto un tetto.

R.I.P.

 

“First, here at the Kennedy Space Center where every shuttle mission and so many other historic human space flights have originated, we’ll showcase my old friend, Atlantis” Charles Bolden, NASA Administrator

La NASA l’aveva annunciato da tempo, dopo 30 anni dal quel 12 aprile 1981 del primo lancio del Columbia e dopo 135 missioni si conclude l’era dello Space Shuttle, la navetta spaziale americana ideata per essere lanciata come un missile e tornare sulla Terra atterrando come un aeroplano. Oggi alle 11.29 (ora locale) dal Kennedy Space Center è partita l’ultima missione, la centotrentacinquesima, dello Space Shuttle con l’ultimo volo nello spazio della navetta Atlantis, che al suo ritorno verrà esposta per la gioia dei turisti, proprio nel museo dello spazio del Kennedy Space Center.

Lo Space Shuttle, mi ha accompagnato per tutta la vita, pur con la sua linea goffa, pur essendo enormemente costoso e, tutto sommato, nemmeno tanto versatile, lo Shuttle ha sempre rappresentato per me un’idea, la possibilità di sfuggire realmente, non solo nei romanzi di fantascienza, alla gravità, di volare nello spazio, di pensare che in fondo la Terra, l’umanità non sono poi così importanti, che in qualche modo è offerta all’uomo una strada da percorrere totalmente diversa da quella raccontata dalle religioni.

Oggi davvero si chiude un’era, purtroppo la meschinità umana ha decretato la fine del sogno di poter un giorno lasciare questo sasso o almeno l’ha rimandato per un po’. Gli USA hanno, di fatto, sospeso qualunque programma di colonizzazione dello spazio rinviando tutto a momenti migliori o delegando consorzi internazionali e ditte private. Oggi è un giorno triste.

Bye bye Atlantis, buon volo!

Il Wrestling ha segnato un’epoca della televisione italiana. Prima diffuso sulle TV private con gli incontri dei lottatori giapponesi e successivamente dalle reti Fininvest, con i match della World Wrestling Federation,  commentati dalla voce di Dan Peterson, questo sport/spettacolo è stato un appuntamento fisso per tutti i ragazzini degli anni ’80.

Il Wrestling è un grande circo mediatico/sportivo che vive di icone, di personaggi: Hulk Hogan, Andrè The Giant, The Underteker, fino al più recente John Cena; uno di questi divi della lotta è stato Macho Man Randy Savage.

La storia di Macho Man Randy Savage, nel Wrestling, è stata caratterizzata, oltre che dai suoi sgargianti costumi, da una lunga serie di faide con tanti incontri e scontri con l’amico/rivale Hulk Hogan e persino con un matrimonio sul ring con Miss Elizabeth, vera prima diva della WWF.

Randy Savage, più volte campione del mondo della WWF, ci lascia, purtroppo, all’età di 59 anni per le ferite riportate a seguito di un incidente stradale a Tampa, in Florida, dovuto, pare, alle conseguenze di un infarto mentre era alla guida.

R.I.P.

E’ partita oggi alle 8:56 dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in direzione Stazione Spaziale Internazionale, l’ultima missione dello Shuttle Endeavour. Rimane un ultimo lancio degli Space Shuttle, quello dell’Atlantis programmato per giugno.

La missione STS-134 porterà sulla IIS l’Express Logistics Carrier (ELC) e l’Alpha magnetic Spectrometer, apparati progettati, con la collaborazione italiana, per lo studio dei raggi cosmici, della materia oscura e dell’anti-materia. A bordo dello Shuttle anche il nostro connazionale, Roberto Vittori, che si porterà dietro una bandiera italiana per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

I lanci degli shuttle hanno accompagnato la mia vita, pensare che fra poco tutte le navette saranno  in pensione, chiuse nei musei aerospaziali e ripresi dalle fotocamere dei turisti, mi intristisce non poco.

La foto (cliccabile) non rappresenta l’Endeavour ma volutamente il Columbia alla sua prima missione, STS-1.

Buon viaggio.