Siamo in USA dove la sanità, si sa, eccelle per i suoi alti standard qualitativi anche se non tutti possono permettersela. John domenica mattina falciando l’erba del prato inciampa in un sasso e si graffia una mano su un chiodo arruginito lasciato li da un carpentiere portoricano quando ha montato il palco in giardino per l’ultimo giorno del ringraziamento. Così John va al pronto soccorso a farsi medicare e dopo aver controllato i documenti della sua assicurazione gli fanno un’antitetanica ma, proprio quando stanno per dimetterlo, John cade riverso per terra in preda alle convulsioni. Subito ricoverato il povero John, in coma, diventa un paziente per il Dottor House. House dopo aver studiato con i suoi collaboratori la cartella clinica del paziente scopre che l’antitetanica ha provocato un ingrossamento delle ghiandole surrenali a causa di una rarissima allergia, ma una normale cura cortisonica dovrebbe risolvere. Così viene praticata un’iniziezione di cortisone e il paziente immediatamente si riprende ma scopre di essere paralizzato dalla vita in giu’, ancora una volta House inizia un consulto con i suoi collaboratori e dopo una risonanza scopre che una massa certamente tumorale comprime le vertebre lombari causando la paralisi, così l’unica cosa da fare e inziare immediatamente un ciclo di chemio per risolvere il problema. Dopo una settimana John, ormai calvo, sembra riprendersi ma il Dottor House nota una strana chiazza verde sotto l’unghia dell’alluce sinistro e così deduce che il tumore non era un tumore ma una bolla d’aria dovuta ad un ematoma causato da una caduta dalla bicicletta quando aveva sette anni e che se non ridotto porterà alla paralisi permanente entro sette ore. Per risolvere il problema l’unica è una rischiosissima operazione che ha un 50% di rischio di mortalità. Viene chiesto il consenso alla famiglia e si procede immediatamente. L’operazione ha successo e John si rialza subito dopo e viene dimesso in meno di un’ora con una cura a base di aspirina; così mentre il dottor House si allontana zoppicando John maledice tutti i portoricani e i loro maledetti chiodi arrugniti..
Sicuramente Battlestar Galactica è una delle più belle serie tv di sf mai prodotta. Mi riferisco naturalmente alla serie partita nel 2003 come remake della mitica Battlestar Galactica del 1978, di Glen A. Larson, che ha i suoi meriti ma che non è minimamente paragonabile al capolavoro di Ronald Moore. Si comincia con un pilot in due parti e una prima stagione di 13 episodi. La nuova serie ricalca a grandi linee la storia di quella a cui si ispira. Si parte dall’attacco dei cylon che colpisce di sorpresa le 12 colonie, praticamente distruggendo in un solo colpo l’intera umanità. Si salvano poco più di 40.000 persone a bordo dei vascelli più disparati scortati dalla nave da battaglia Galactica, una vecchia astronave destinata a diventare un museo militare e che proprio a casa della obsolescenza delle sue attrezzature informatiche riesce a scampare all’attacco cylon. L’unica speranza dei pochi superstiti, a questo punto, è quella di trovare la Terra, la mitica terdicesima colonia perduta. Per chi conosce la serie del ’78 quello che subito sconvolge sono i personaggi in parte stravolti. Il comandante del Galactica Adama, vive il dramma della perdita di un figlio e del conflitto col suo primogenito, Apollo, capo pilota del Galactica. Il vicecomandante, Tigh, questa volta non è nero ma un bianco ubriacone conclamato. Quello che colpisce di più, naturalmente, è il cambiamento di sesso di Scorpion/Starbuck, stesso carattere, stessa impulsività ma questa volta il personaggio è interpretato da una donna che dopo i primi episodi non fa più rimpiangere il buon Dirk Benedict della vecchia serie. Anche Boomer, il pilota di colore della serie originale è una donna e assume un ruolo molto più centrale, naturalmente appaiono nuovi personaggi come il capo Tyrel, il tenente Helo e sopra tutti il presidente delle colonie Laura Roslin. Rispetto alla serie originale il plot è molto più incentrato fra i rapporti fra i militari del Galactica e i civili delle colonie, appaino i giornalisti e si approfondice moltissimo l’aspetto religioso. Altra sorpresa sono i cyloni, non più semplici ammassi di ferraglia ma organismi semiorganici e in alcuni casi veri e propri cloni di umani che si nascondono nella popolazione sia prima dell’attacco che dopo sul Galactica. Anche Baltar il cattivo per eccellenza della serie originale qui è rappresentaato diversamente con i suoi drammi interiori e il suo senso di colpa per aver contribuito a distruggere l’umanità.