Warehouse13Esistono oggetti in grado di assorbire il potere scatenato da alcuni eventi e le peculiarità di uomini e donne che hanno fatto la storia, oggetti in grado di catalizzare  forze sconosciute infrangendo, spesso, le leggi della fisica, oggetti che agli occhi dei più potrebbero apparire dotati di caratteristiche soprannaturali. Di questi oggetti, questi “artefatti“, spesso pericolosi, il mondo è pieno, ma da millenni, per salvaguardare l’umanità da se stessa e dalla smania d potere che il controllo degli artefatti potrebbe generare, vigilano i reggenti un gruppo di persone con l’obiettivo di supervisionare la raccolta, l’archiviazione e la custodia degli artefatti, per impedire che questi possano finire nelle mani sbagliate.

 

Siamo nel 2009 e due agenti dei servizi segreti, Myka Bering(Joanne Kelly) e Peter Lattimer(Eddie McClintock), dopo  aver salvato il Presidente da uno “strano” attentato durante una mostra di opere antiche, vengono trasferiti, loro malgrado, in una struttura governativa segreta  in un angolo sperduto del South Dakota.

 

Quella che sembra una punizione per i due agenti, ben presto, si rivela l’inizio di un’incredibile avventura che li catapulterà in un universo sconosciuto pieno di misteri e di cose strabilianti, Pete e Myka diventeranno gli agenti del  Warehouse 13, il magazzino top secret, gestito dall’agente Arthur “Artie” Nielsen (Saul Rubinek): una struttura gigantesca, la tredicesima della storia, costruita nel 1914 da Thomas Edison, Nikola Tesla e Maurits Cornelis Escherche e custodita dalla misteriosa signora Frederick (interpretata da una colossale CCH Pounder) una  reggente ma anche  parte integrante dello stesso Magazzino, in cui sono radunati  tutti gli artefatti raccolti in giro per il mondo.

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Siamo alla fine degli anni 60, il giovane Eric Meson si trova chiuso in una cella a Madison, una piccola cittadina situata nel nulla, tormentato dall’angoscia  essere colpevole di avere dentro di se un potere terribile e incontrollabile. In lontananza si avverte un elicottero in avvicinamento, rumori di spari e  strani personaggi, vestiti con tute avveniristiche, sembrano giunti per liberarlo…

 

The Goddamn Particle - Volume UnoQuesto è l’inizio di “The Goddamn Particle” nuovo racconto di Angelo “Sommobuta” Cavallaro ambientato nell’universo di “Due Minuti a Mezzanotte” che racconta la storia della nascita di Uranium, uno dei più potenti super della round robin  lanciata da Alessandro Girola. Il racconto, tuttavia, si può tranquillamente  leggere senza sapere assolutamente nulla del progetto 2MM ed è davvero un piccolo capolavoro della letteratura supereroistica, genere, mi rendo conto, quasi del tutto sconosciuto in Italia dove già i comics sono ampiamente bistrattati ma genere che qui, da queste parti, apprezziamo tantissimo.

 

Leggendo “The Goddamn Particle” la sensazione predominante è quella di sfogliare le tavole di un fumetto talmente sono vivide le descrizioni delle varie scene e certamente questo, che dovrebbe essere il primo racconto di una trilogia, potrebbe essere la sceneggiatura di un nuovo eroe di un qualunque grande editore di comics italiano e non.

 

Meravigliose, poi, sono le infinite citazioni,  da Superman a Dottor Who passando, niente meno, per Ramb… ehm Primo Sangue di David Morrell.

 

In poche parole, al costo di un caffè a Napoli, vi aggiudicate un’oretta piacevolissima con un piccola perla di uno scrittore autoprodotto, nemmeno lontanamente paragonabile alle tante schifezze sfornate quotidianamente da Case Editrici grandi e piccole.

 

Vi lascio dunque con il link al solito Kindle Store dove potrete acquistare”The Goddamn Particle – Volume 1″ a soli €0,89.

 

 

 

Distopie ImpureQuando si parla di distopìa, in genere,  si intende una società indesiderabile, l’opposto di una società utopica, un mondo dove vivere è un’esperienza spiacevole. Spesso la letteratura distopica è ambientata in un futuro prossimo in cui vengono esasperati alcuni aspetti della società attuale al fine di presentare un avvenire insopportabile quale satira o avvertimento nei confronti di alcuni fenomeni sociali o di costume.

 

Immaginate, ad esempio, un ipotetico futuro dell’italia in cui il M5S raggiunge il 51% degli elettori e il Parlamento viene abolito in funzione di un sistema di votazioni di tipo referendario basato su una consultazione quotidiana on line controllata dalla Casaleggio Associati S.r.l. Il Paese viene, a questo punto, emarginato dal consesso mondiale, le frontiere vengono chiuse e chiunque deve essere allineato con le idee del neo-duce pena la perdita progressiva di ogni diritto residuo. Questo è un classico esempio di distopia, qualcosa di simile si può ritrovare in Vox Populi, un racconto di cui ho già parlato.

 

A voler guardare la letteratura, il romanzo distopico per eccellenza rimane l’insuperabile 1984 di George Orwell che ipotizza un futuro in cui la Terra è divisa in tre grandi potenze totalitarie, sempre in conflitto che utilizzano lo stato di guerra perenne per mantenere un controllo dittatoriale sulla società. 

 

E’ proprio nell’ambito del filone distopico della letteratura che si pone il nuovo concorso di scrittura lanciato da Alessandro Girola, Distopie Impure” che prevede dei premi per i migliori racconti distopici, contenenti o meno elementi fantastici,  individuati da una giuria selezionata. I migliori lavori verranno inoltre raccolti in un e-book, impaginato professionalmente,  che sarà venduto su Kindle Store di Amazon e il cui ricavato servirà a finanziare il prossimo premio letterario previsto per il 2014.

 

Distopie Impure” è la continuazione ideale del concorso “Ucronie Impure” indetto sempre da Alessandro nel 2010 e di cui avevo parlato in questo post e terminerà il 31 gennaio 2014.  Per chiunque fosse interessato, a questo link è possibile trovare il bando di concorso e le modalità di partecipazione.

 

Io rimango in attesa di poter leggere l’antologia di racconti sperando che la loro qualità sia solo un terzo dei quelli di “Ucronie Impure”.

 

 

mcMarie-Claude Bourbonnais nasce a Sainte-Anne-de-la-Pocatière, nel Quebec, il 15 ottobre 1979 e inizia a lavorare come stilista e costumista prima di intraprendere la carriera di modella, posando nel 2009 per il calendario Dream Team sponsorizzato dalla Quebec RadioX, di cui poi è stata spesso ospite, e dalla birra Molson Expert. Sempre nel 2008 MC posa per la campagna pubblicitaria di “New York Fries” una catena di fast food canadese. La carriera di Marie-Claude continua con i suoi servizi fotografici per diversi magazine fra cui People e Toronto Sun. Successivamente ha anche posato per Polymorphe la più importante marca di abbigliamento in latex nel mondo, fino al 2010 quando fonda una sua agenzia.

 

A rendere famosa MC Bourbonnais in tutto il mondo sono stati i suoi meravigliosi cosplay, da Frost di Mortal Combat, per il PlayStation Official Magazine, a Susan Storm dei Fantastici 4 passando per Vampirella e Yoko di Gurren Lagann… no, in effetti quella è la seconda cosa che l’ha resa famosa dopo la le sue misure di cm 96,5 – 63 – 92,5 per una splendida bionda dagli occhi verdi di 1,70m per 57kg  ;-P

 

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Quantum Leap, conosciuto in Italia col titolo In viaggio nel Tempo è   una serie televisiva a sfondo fantascientifico del 1989, prodotta in cinque stagioni  dalla  NBC e creata da Donald P. Bellisario. La serie rivisita il classico concetto di viaggio temporale basato su un artefatto tecnologico in grado di trasportare un essere umano avanti e indietro nel tempo, facendo uso dell’originale espediente  del salto apparentemente casuale della coscienza nell’arco temporale della vita del crononauta, utilizzando questo pretesto per sviluppare delle trame non necessariamente legate alla SF e ponendo spesso lo  spettatore di fronte a divertenti paradossi.

 

Quantum LeapQuantum Leap narra le vicende del Dottor Samuel Beckett (un giovane Scott Bakula) la cui coscienza  salta indietro nel tempo, fino al giorno della sua nascita,  entrando nel corpo di una persona vivente all’epoca del salto con lo scopo di “sistemare le cose”, di ripristinare cioè il corso della storia secondo una linea prestabilita da un’Entità Superiore che a tutti gli effetti possiamo considerare Dio.

 

Questa peculiare abilità del Dottor Beckett non nasce per caso ma è il risultato di  un esperimento per tentare il viaggio nel tempo che Beckett, fisico quantistico(oltre che medico, esperto di arti marziali e tante altre cose) stava portando avanti, prima del taglio ai finanziamenti,  grazie al supporto di un acceleratore di particelle e di un super computer, Ziggy, progettato per essere in grado di determinare le coordinate spazio-temporali con cui effettuare il salto.

 

 

Nei suoi viaggi Sam è accompagnato dall’ammiraglio Albert “Al” Calavicci (Dean Stockwell), che dovrebbe fare gli interessi dei militari nell’ambito del progetto Quantum Leap e che, attraverso la Camera delle Immagini,  può manifestarsi accanto a Sam esclusivamente in una forma olografica visibile solo allo scienziato (oltre che ad animali e bambini piccoli).

 

Il telefilm ripercorre, passando per la vita di Sam Backett,  gran parte degli avvenimenti più importanti del dopoguerra, dall’abbattimento dell’U2 fino all’assassinio di Kennedy e il povero Sam si trova a saltare spesso nel corpo di donne, di bambini o in quello di persone affetti da vari problemi psico-motori fino a saltare nel suo stesso corpo da piccolo;  la coscienza della persona sostituita, invece,  viene trasferita nel futuro, nel corpo dello scienziato in isolamento nella “Sala d’Attesa”  in una  base militare segreta. Durante i suoi salti Sam finirà anche  per scontrarsi con le sua nemesi malvagie,  Alia e Zoey, viaggiatrici nel tempo, come lui, ma governate da un’Entità malvagia, una sorta di Satana.

 

Il telefilm nonostante alcune ingenuità di fondo rimane tutt’ora abbastanza godibile e se non l’avete visto vi invito a recuperarlo.