Abbiamo parlato della magnifica pellicola di fantascienza Iron Sky, ma non vogliamo soffermarci qualche secondo su Julia Dietze l’attrice che, che nel film, interpreta l‘esperta di cultura terrestre Renate Richter?
Era una domanda retorica. Julia nasce a Marsiglia nel 1981 da padre tedesco e madre francese (e già questo…). Muove i suoi primi passi nel cinema nel 2001 con Fickende Fische di Almut Getto, seguito da altri film tedeschi e alcune apparizioni in TV fino al ruolo di protagonista in Mädchen Nr. 1, diretto da Stefan Holtz.
Il suo lavoro più importante tuttavia è del 2012 proprio nella produzione indipendente finlandese Iron Sky diretta da Timo Vuorensola. Bene, qualche secondo è passato ora godetevi lo spettacolo.
Di questi tempi la science fiction cinematografica è un po’ come la pornografia; come nei film porno la storia è funzionale a mostrare amplessi fra femmine assatanate e maschi superdotati, così nel cinema di fantascienza la storia è un pretesto per mostrare una montagna di effetti speciali in una proiezione 3D.
Vedere un film come Iron Sky, dunque, dove una sceneggiatura ben scritta si accompagna ad una formidabile regia e ad un uso sapiente degli effetti speciali e dove una colonna sonora straordinaria guida lo spettatore verso un finale amaro e in parte inaspettato ridona un po’ di speranza, non solo per una rinascita della sempre più bistrattata cinematografia fantascientifica, ma per un rinnovamento dell’attuale stile hollywoodiano fatto di occhialini usa e getta e di remake, un rinnovamento che viene dal basso di una produzione semi-indipendente per un colossal low-cost.
Chi è rimasto deluso da questo film perché si aspettava una commedia divertente o un’invasione neo-nazista sulla Terra, ma sopratutto chi ha cercato all’interno della pellicola i soliti triti e ritriti stereotipi occidentali associandoli alla fantascienza cinematografica e lamentandone l’assenza come se avessero dovuto esserci per forza, non ha capito cosa ha visto. Iron Sky non è solo un bellissimo esempio di fantascienza allostorica con elementi dieselpunk ma è una vera e propria denuncia della strada di decadenza intrapresa da un mondo ormai troppo occidentalizzato. E’ inutile cercare spiegazioni razionali ai dischi volanti nazisti o alle leggi della fisica nella base Svastika, non è hard science fiction, il significato della pellicola va cercato nella propaganda nazista attualizzata in maniera demagogica per la campagna elettorale presidenziale di una Sarah Palin democratica pronta a scatenare una guerra interplanetaria pur di conquistare la poltrona del suo secondo mandato. La forza di Iron Sky si misura nella rappresentazione dell’ipocrisia delle Nazioni Unite i cui paesi membri vogliono la stessa cosa dei redivivi nazisti, il potere, che oggi si misura col controllo dell’Elio 3. Il finale, poi, mostra tutta la bravura del regista Timo Vuorensola che dopo aver messo in relazione, per tutto il film, la sua realtà cinematografica con la satira tragicomica del Dottor Stranamore conclude tutto in un grandioso olocausto nucleare.
Iron Sky è un faro nella notte, un film di vera fantascienza che, come nell’età dell’oro, diventa una lente per evidenziare i difetti della società guardandoli da un punto di vista diverso e mostrandoci un mondo dove i buoni e i cattivi si distinguono solo per il colore della divisa.
Continuiamo a parlare di The Avengers, il film cult del 2012.
Indiscussa protagonista femminile della pellicola è Natasha Romanoff/Vedova Nera. Il personaggio di Vedova Nera si presenta nell’universo cinematografico Marvel già in Iron Man 2, dove si infiltra nella società di Tony Stark come, Natalie Rushman, la misteriosa aiutante di Petter Pott, collaboratrice di Stark che assume il ruolo di amministratore della società nel periodo in cui Tony è alla ricerca un rimedio per non morire avvelenato dal palladio del reattore Arc, il congegno impiantato nel suo petto e che permette al suo cuore di battere. Presto si scopre che Natalie è, appunto Vedova Nera, un’agente dello S.H.I.E.L.D. inviata da Nick Fury per controllare Stark.
Il personaggio di Vedova Nera appare come antagonista di Iron Man nell’universo Marvel già nei primi anni ’60 per entrare come guest star in molte serie, da Amazing Spiderman a Daredavil, a fare parte dei Vendicatori e, in più occasioni, ad avere una miniserie tutta sua. Tutto ciò senza mai invecchiare e ripassandosi buona parte dei super-eroi Marvel.
In The Avengers, Vedova Nera è interpretata da Scarlett Johansson.
L’attrice statunitense è nata a New York, il 22 novembre 1984 da Karsten Johansson, un architetto danese figlio del regista e sceneggiatore Ejner Johansson, e Melanie Sloan. Fin da piccola Scarlett sogna di diventare attrice, e nei primi anni ’90 comincia coi primi provini per spot televisivi, fino ad entrare ad otto anni insieme a Ethan Hawke nella pièce teatrale Sofistry.
La carriera della giovane Scarlett è già piena di grandi interpretazioni cinematografiche, da ricordare, oltre ai già citati Iron Man 2 e The Avengers, l’Uomo che Sussurrava ai Cavalli, film con Robert Redford del 1998 che l’ha definitivamente lanciata nell’olimpo delle dive di Hollywood, e il bellissimo The Island pellicola distopica del 2005 diretta da Micheal Bay.
Ovviamente non può mancare una gallery della meravigliosa Scarlett Johansson.
Dopo la recensione di The Avengersecco qui una galleria di immagini di scena e pubblicitarie (più qualche fan art) del film evento del 2012. In molte si vede il fondale verde utilizzato per le animazioni in computer graphics. Guardate e godetene tutti.
Partiamo da un presupposto: per me andare al cinema è un lusso che difficilmente posso permettermi; con due figli piccoli devo trovare il modo di organizzarmi possibilmente in un giorno in cui sono ragionevolmente sicuro di non dover stare a rispondere a telefono ogni cinque minuti.
Ci sono dei film, però, che devono essere visti subito, senza aspettare DVD, Blueray o MKV di contrabbando e devono essere visti rigorosamente al Cinema e rigorosamente in 2D. Uno di questi film è The Avengers. Così oggi pomeriggio io e Monica, lei casualmente con una maglietta di Superman, mollati i mostriciattoli dai nonni siamo riusciti ad andare al cinema a vedere The Avengers.
Il rischio di un film che vede riuniti Iron Man, Thor, Hulk e Capitan America è che si vada in contro ad una puttanata galattica anche se la regia di Joss Whedon (Buffy, Angel, Firefly…) era una discreta garanzia; devo dire che, effettivamente, il film non delude le aspettative dettate da un mechandise attivo da oltre due anni.
Evito di raccontare la storia per sfuggire agli spoiler ma dico solo che la battaglia a New York fra i vendicatori riuniti insieme contro Loki di Asgard e i chitauri merita da sola il prezzo del biglietto. La sceneggiatura è assolutamente ben congegnata e i personaggi sono ben caratterizzati. Oltre al mitico Tony Stark di Robert Downey Jr. che abbiamo imparato a conoscere ed amare nelle due pellicole dedicate ad Iron Man c’è un Bruce Banner/Hulk impersonato in maniera magistrale da un Mark Ruffalo che per la prima volta riesce a portare sullo schermo una degna interpretazione del gigante verde. Tutti i personaggi, comunque, sono delineati in maniera sublime e sono tutti veri protagonisti della storia, ognuno col suo carattere e i propri drammi. Anche il villain di turno, Loki, è interpretato magistralmente da Tom Hiddleston anche se, francamente, il suo personaggio è un po’ troppo debole, come dice l’Agente Coulson, prima di essere ucciso, è un perdente.
Se non siete ancora convinti ad andare al cinema a vedere The Avengers vi cito una delle scene più memorabili del film:
Loki: ORA BASTA!!! Voi siete inferiori a me! Sono un dio, creatura ottusa! Non subirò angherie da parte…
Hulk prende Loki lo sbatte sul pavimento come fosse un polpo su uno scoglio[1] con un espressione uguale a quello di mio figlio quando gli si impedisce di fare qualcosa
Hulk: Un dio gracile.
[1] citazione comprensibile solo nell’hinterland barese