Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno
L’11 novembre 1918, con la resa della Germania, l’Italia fu fra i vincitori della Grande Guerra. Il paese vive un’ondata di ottimismo e il futuro dell’Italia rurale e contadina sembrerebbe essere un po’ più roseo, sembrerebbe…
L’industria italiana che aveva avuto una crescita esponenziale nel periodo del conflitto, per via delle commesse belliche, non riesce a riconvertirsi alla produzione civile e i reduci della I Guerra Mondiale a cui, implicitamente, era stato promesso un nuovo mondo scintillante di ricchezza, non riescono ad accettare di dover tornare ad arare i campi del vecchio genitore.
In questa nuova realtà socio-politico nasce il movimento futurista in grado di stimolare l’intero sistema culturale e artistico europeo e in cui le giuste istanze della società nata dalle ceneri della guerra e del nuovo contesto politico-economico e sopratutto tecnologico cominciano a confluire.
Nel contempo nascono nuovi personaggi “carismatici” e, oltre a Gabriele D’Annunzio, abbiamo il giovane socialista Benito Mussolini che fonda un nuovo Movimento popolare, quello delle Camicie Nere con un “Vaffa “Me ne Frego” ricamato sulla bandiera; un Movimento nato con l’obiettivo di fare del Parlamento “ il bivacco per i miei manipoli” frase questa che, credo, abbia qualcosa a che fare con le scatolette di tonno.
Ovviamente in un contesto come quello dell’Italia dell’inizio del XX secolo, il Movimento delle Camicie Nere riempiva le piazze facendo breccia nel cuore dei giovani incapaci italioti che, già allora, credevano che i loro problemi fossero causati sempre da qualcun altro, dalla cattiva gestione, dai politicanti locali…. Mussolini non aveva ancora un programma preciso, in realtà non ce l’ha mai avuto, l’idea delle Camicie Nere era semplicemente di scardinare il sistema, combattere la vecchia politica, arginare il pericolo proveniente dalla Russia con la sua rivoluzione politico-sociale del 1917 che aveva visto i socialisti occupare le fabbriche d’armi per dare una nuova speranza agli operai.
Così nel 1921, il Movimento, costituitosi in un Partito riuscì a fare eleggere alcuni deputati e l’anno successivo potremo finalmente assistere alla vergognosa “Marcia su Roma” e alla conseguente proclamazione di Mussolini quale Presidente del Consiglio a causa dell’insipienza del Re, com’è andata a finire spero non debba essere io a raccontarvelo ma vi invito a riflettere.
Purtroppo temo invece che andrebbe raccontato il disastro a cui andammo incontro. Qui la gente ha dei ricordi distorti di quel periodo…
Per ora meglio parlare di come è iniziato tutto, visto che una matita copiativa non la si nega a nessuno
Il Futurismo nacque nel 1909 ben prima della guerra, e col fascismo ebbe molto poco a che fare, almeno fino al 1923. All’epoca Mussolini tanto giovane non era visto che aveva 35 anni. Le camice nere non riempivano nessuna piazza, visto che erano squadre paramilitari da una decina di membri ciascuna che giravano per le campagne a mazziare socialisti, comunisti, popolari ecc. Le adutane oceaniche in piazza vennero dopo il 1925 quando il fascismo divenne regime a tutti gli effetti.
Se l’obiettivo era quello di fare Grillo = Mussolini mi spiace ma hai cannato alla grande, e te lo dice uno che ha enormemente sui coglioni sia l’uno che l’altro.
Il futurismo senza la Grande Guerra e le relative rivoluzioni politico-sociali-tecnologiche non avrebbe avuto alcun risvolto ne’ culturale ne’ socio-politico, inoltre il futurismo ha un radicale mutamento dopo il 1918.
Una persona a 35 anni è MOLTO giovane
Non è un caso che parlo di Movimento delle Camicie Nere
Mussolini faceva il pieno nelle piazze ben prima della sua ascesa al potere, ovviamente.
L’obiettivo di questo post non è paragonare Grillo a Mussolini ma far riflettere su quanto sia pericolosa una matita copiativa nelle mani sbagliate.