Lunedi 10 dicembre al museo della storia dei Computer di Mountain View in California si festeggeranno i 25 anni della macchina che ha portato quell’oggetto alieno che era il computer nelle case delle famiglie aprendo le porte alla diffusione dei personal computer dagli anni ’90 fino ad oggi.
Il 10 dicembre 1982 veniva presentato il Commodore 64!!!
Oggi quell’ammasso di circuiti in uno chassis beige farebbe ridere, in quanto a capacità di calcolo e immagazzinamento, un qualunque cellulare di fascia entry level ma negli anni ’80 i suoi 64 kbyte di memoria, joystick, Datasette, Commodore 1541, stapanti ad aghi con interfaccia Centronics ne facevano una delle macchine più potenti e versatili presenti sul mercato. La possibilità di usare cartucce di espansione, far girare i primi fogli di calcolo e i primi word processor aggiunta agli innumerevoli titoli di videogames dalle musiche ipnotiche e mai dimenticate rendeva il C=64 il sogno nemmeno tanto proibito di tutti i ragazzi degli anni ’80 e i suoi costi, tutto sommato abbordabili, hanno contribuito alla diffusione della macchina in tutto il mondo con 17 milioni di pezzi venduti. Oggi nei mercatini di retrocomputing c’e’ una compravendita di C=64 da paura ed è possibile acqusitarne uno “nudo” a una cinquantina di euro e se convinco la mia 1/2 a tenerlo in salotto come pezzo di arte moderna non è detto che non ne ricompri uno. Beh che altro dire ieri sera mi sono regalato una Playstation 2 visto che i prezzi sono scesi a livelli accettabili e l’offerta di giochi è effettivamente vasta (per ora lascio la PS3 o il Wii a chi ha bisogno di un Nokia N95 per telefonare a mamma e dire di buttare la pasta) e spero di trovare finalmente un gioco che mi prenda almeno la metà del vecchio Aztec Challenge per C=64.
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