Scrivere di musica non è facile, è impossibile utilizzare dei criteri oggettivi per giudicare una fonte di emozioni qual’è l’ascolto di un nuovo disco, dunque è davvero difficile parlare del nuovo disco di Vinicio Capossela uscito in questi giorni. Posso solo dire che, già al primo ascolto, non delude assolutamente, si ritrova un Capossela ormai maturo che fa rivivere, in quella che si può definire una perfetta commistione fra musica e letteratura, attraverso i 19 pezzi di questo doppio album, le atmosfere esotiche dei romanzi di Salgari e Melville. Tecnicamente il disco è praticamente perfetto, si vede che Capossela ha sperimentato molto in questi anni e i risultati non si sono fatti attendere, l’utilizzo dei cori in quasi tutti i pezzi è semplicemente magnifico. Se anche a molti potrà sembrare lontano dai primi dischi e dai brani celebri e festaioli di Vinicio Capossela come “il Ballo di San Vito”, “Maraja”, “Con una Rosa”, in realtà questo “Marinai, Profeti e Balene” è la naturale prosecuzione di “Ovunque Proteggi” ed è evidentemente il culmine di un cammino intrapreso fra teatri, libri e concerti dopo “L’Indispensabile”. Da ascoltare in religioso silenzio.
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