Tre termini una motivazione per introdurre l’uniforme scolastica simbolo d’ugualianza per ragazzi e ragazze, che vestiti da pagliacci, nasconderanno pance flosce, piercing e perizomi sotto l’uniforme scolastica. Ma non finisce qui insieme al grembiule, il regio decret…ehm… il disegno di legge ripristina il sette in condotta per combattere il bullismo. Così finalmente quando la ragazzina vorrà mostrare le tette alla cam del cellulare e mandarle via bluetooth ai compagni di classe potrà essere giustamente punita con un bel sette in condotta e una quasi certa bocciatura. Provvedimento che verrà, ovviamente, impugnato dai comprensivi genitori che ricorreranno al TAR per ottenerne la sospensione in quanto la figlia è una vittima della società dei consumi e dei modelli imposti dalla TV.
Non ho mai sopportato il grembiule, nemmeno quando lo dovevo mettere a scuola con quel ridicolo cravattino colorato simbolo della classe, all’epoca non conoscevo la definizione ma la giudicavo già una stronzata fascista (e meno male che il grembiule non era nero) e cercavo ogni occasione per strapparmelo di dosso; quando rivedo le foto delle elementari mi viene la nausea e capisco perchè non sopportavo la scuola e non vedevo l’ora di passare alle medie. Ogni nuovo governo, chissà perchè, fra le prime azioni, deve riformare la scuola con provvedimenti, nella migliore delle ipotesi, totalmente inutili e anche questa volta non si è fatto eccezione; non vedo l’ora, tuttavia, di vedere i nuovi grembiuli glamour dei nostri stilisti… chissà cosa tireranno fuori Dolce e Gabbana.
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