Leggevo oggi della polemica tutta padana nei confronti di Luca Zaia ex-ministro dell’agricoltura (no il ministero non è stato abolito) e oggi Presidente della Regione Veneto che, udite udite, sarebbe andato a mangiare dal cinese per capodanno. Luca Zaia, proprio lui il leghista famoso per aver combattuto strenuamente (e inutilmente) contro la commistione della cultura tradizionale agroalimentare (padana) e i prodotti etnici provenienti dagli sporchi immigrati indo-arabo-negro-cinesi comunisti e musulmani ce lo ritroviamo a mangiare involtini primavera ad un self service asiatico da 15 euro al buffet.
Certo lui è libero di andare a mangiare un po’ dove gli pare e in alcuni ristoranti cinesi si mangia anche discretamente bene, però la notizia fa tanto ridere, ancor di più se si vanno a leggere i commenti dai suoi sostenitori di partito (beh almeno di quelli che sanno scrivere) che si trasformano in contorsionisti dialettici quando cercano di giustificare, in ogni modo, il comportamento anti-padano del loro prode.
Per restare in tema “Paese del Drago”, oggi pomeriggio sono stato proprio in un negozio cinese di quelli che vende chincaglieria importata a prezzi non (ancora) del tutto italiani. Quando entro in certi posti devo stare attento ad andarci coi soldi contati; sono infatti capace di uscirne con tante di quelle cazzate a led da illuminare una festa di paese e con tutta una serie di gadget USB dal dubbio gusto e dalla scarsa utilità. Questa volta mi sono limitato ad una scatola di fusibili per la macchina ed un gomitolo di spago racchiuso in un fantastico contenitore per tagliarlo. E proprio qui viene il bello… osservando bene questo mio “oggetto del desiderio” leggo MADE IN ITALY!!?! Diavolo, non leggevo quella scritta, su un manufatto umano, da almeno dieci anni, non so probabilmente anche la dicitura è un tarocco cinese, un po’ come il logo CE sui giocattoli che per alcuni è una certificazione europea mentre per altri vuol dire China Export, certo che ritrovare il made in Italy in uno store asiatico mi ha fatto ridere più di Zaia che mangia gli spaghetti di soia.
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