“Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell´interno, in seguito a comunicazione dell´autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l´interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.” questo citato è l’articolo 50 bis: “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet” del nuovo decreto sicurezza. Il governo non fa segreto che questo provvedimento serva a contrastare gli utilizzi distorti di social network come Facebook, in particolare per i vari episodi di cui si è tanto parlato nelle scorse settimane relativamente ai gruppi pro-Riina, pro-stupro e pro-attività eversive varie; personalmente la censura non mi vede MAI d’accordo ma supponiamo che sia necessario intervenire nel senso definito dalla norma su alcune attività illecite particolarmente odiose. Io non sono particolarmente aggiornato sui miracoli dei router nel 2009 ma proprio non riesco a capire come possano fare gli ISP a discriminare fra gli intricati rapporti di un social network quelli relativi ad attività illecite senza procedere al filtraggio dell’intero sito. Si può, forse, bloccare, l’url di un gruppo, ma anche li…boh
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