A un certo punto la scatola di cioccolatini cade dal ripiano e, dai fogli sparsi per terra, nasce “Poesiole”, la prima raccolta di poesie di Monica, a breve seguita da “Seppie Ripiene” e successivamente, nel 2021, con un grande lavoro di approfondimento, sia poetico che personale, da “Il Logorio della Vita Moderna”
Lascio al prof. Daniele Giancane, poeta e scrittore pugliese, con all’attivo oltre 100 pubblicazioni, direttore della più longeva rivista letteraria dell’Italia meridionale, La Vallisa, e colonna portante della ricerca poetica italiana, descrivere la poesia di Monica Messa.
La poesia di Monica Messa si segnala per un suo personalissimo percorso di ricerca, sempre in bilico tra l’individuazione della parola significante e una sorta di sospensione del pensiero. Si vuol dire che quella della Messa non è una poesia lirica (quella che si affida facilmente a paesaggi o a pensieri ‘romantici’) e al tempo stesso non ha la finalità di istruire o indicare itinerari esistenziali. Si risolve più spesso – invece – in una vena ironica (e più ancora autoironica) e in un continuo ‘straniamento’ del verso. Poesia che sorprende il lettore e lo conduce sapientemente in un universo alternativo, tra quotidiano e surrealtà.
In sostanza, però, pur essendo una poesia di ricerca (e raramente di ‘abbandono’), conserva sempre – per merito di un linguaggio trasparente e immediato – una sua straordinaria intelligibilità, una sua (rara) capacità di affascinare il lettore comune (magari a digiuno o quasi di poesia) e il lettore competente.