Domenica prossima si voterà  il Referendum per ratificare la “epocale” riforma costituzionale fortemente voluta dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi.

Il Referendum Costituzionale è lo strumento previsto dall’art.138 della Costituzione(stranamente mi pare non sia stato toccato) che prevede la possibilità di richiedere il referendum costituzionale dopo la seconda votazione da parte delle camere di una legge di revisione costituzionale o di una legge costituzionale e qualora non venga raggiunta la maggioranza qualificata in entrambe le camere.

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Personalmente dopo un’approfondita lettura delle modifiche (e tre bicchieri di vino) ho deciso di votare NO. Per questo sono stato tacciato delle peggiori cose, ma va bene, in questo paese dove la politica non è dissimile dal tifo da stadio ci sta… tuttavia una cosa volevo dirla.

Di tutte le motivazioni per le quali avrei dovuto votare SI, ce n’è una che davvero mi infastidisce: il SI per il cambiamento; chi vota NO sarebbe un conservatore che vuole che tutto resti com’è.

Ora, a parte il fatto che io ormai sono abbastanza vecchio per essere eventualmente anche conservatore, trovo che la maggior parte dei problemi di questo paese non derivino dalla Costituzione ma, al contrario, da leggi fatte in contrasto con i suoi principi di base (vedi legge elettorale, non il Porcellum, proprio il concetto di “maggioritario”).

La Costituzione è perfettibile? Certo! Questa riforma la migliora? Dipende da cosa si intende per miglioramento. Se il cambiamento che auspicate riguarda i principi fondamentali dello Stato, se non vi piace la Repubblica Parlamentare, probabilmente è un miglioramento, ma a quel punto si dovrebbe partire dai primi 12 articoli non dal 70.

E basta, per favore, con la storia dei compagni di viaggio, anche io preferisco una bionda con grosse tette a Di Battista e Salvini, ma è un po’ come Blablacar, non sempre, durante il viaggio, la compagnia è piacevole e poi io sono misantropo, per dio…

Campania:De Luca,Caldoro presidente a sua insaputa, turistaDe Luca si vende la Costituzione per un pacco di denari, in buona sostanza ti spiattella in faccia in maniera volgare e arrogante che lui se ne fotte della politica, della Costituzione, di Renzi, ti dice; guarda amico, tu vota come ti dico io e qui arriveranno un mare di soldi che serviranno anche a te.

De Luca è un politico di razza, una brutta razza, quella del peggio della prima repubblica, quella di un populismo all’Achille Lauro che barattava il potere in cambio di prebende e pure, paradossalmente, funzionale in un sistema che ci siamo illusi, per troppo tempo, fosse all’epilogo ma che è ramificato nella struttura politica, sociale, burocratica di questo paese e non può essere estirpato senza uccidere il paziente.

De Luca ha ragione, la rinascita della città di Salerno sta lì a dimostrarlo, lo votano e lui mantiene il consenso dando in cambio agli elettori quello che vogliono e se magari è colluso col malaffare chi se ne fotte, lo fa per il bene del *suo* territorio che è anche il loro.

De Luca non è il solo, è solo il più sfacciato, gli va riconosciuto che lo schifo che rappresenta te lo sbatte in faccia, questo paese da nord a sud (sopratutto a sud) è pieno di tanti piccoli De Luca e, non so voi, io non voglio più permettere di essere rappresentato da un “De Luca” ma l’alternativa la vedo lontanissima.

QUI potete ascoltare i 26 minuti dell’audio in cui De Luca ci spiega tutto questo durante un incontro con 300 sindaci