Verso la fine degli anni ’80 con la perdita di popolarità della famosa serie Transformers G1 e la cancellazione della prevista serie di OAV basati su Transformers:Zone, la compagnia giapponese Takara, che aveva inventato il franchise a partire da altre due linee di giocattoli dei primi anni ’80, Diaclone e Micro Change, decise di rivolgersi alla Sunrise per proporre un nuovo franchise in grado di rilanciare le serie mecha ormai in declino e le linee di giocattoli correlate.

 

da-garnNascono così le “Brave Series“, 8 serie anime, totalmente slegate fra loro, con 8 diversi protagonisti robotici in grado di trasformarsi o combinarsi con altre macchine. Le serie si concludono nel 1998 col famoso GaoGaiGar e hanno indubbiamente contribuito al ritorno dei super robot giapponesi negli anni ’90.

 

In Italia e in generale fuori dal Giappone le Brave Series, a parte GaoGaiGar, che a differenza delle altre è stata esportata in USA, sono praticamente sconosciute e non sono mai state sottotitolate.

 

In questi giorni The Crows Ita Fansub ha cominciato a produrre i sottotitoli in italiano della terza serie dei Brave: Brave Fighter of Legend Da-Garn prodotta dalla Sunrise e trasmessa in 46 episodi  fra il 1992 e il 1993.

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Oggi si parla di Sons of Anarchy una serie trasmessa in USA da FX e creata e prodotta da Kurt Sutter, il papà di The Shield, che fra le altre cose compare come personaggio ricorrente della serie interpretando Otto Delaney, un personaggio secondario  le cui azioni condizioneranno gran parte dello svolgimento della trama. Il telefilm del 2008 si svolge in sette stagioni (attualmente è stata prodotta la settima e doppiata in italiano la quinta) ed è ambientato nella California del Sud, nella città (immaginaria) di Charming.

 

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birra_tedescaE’ un po’ che non scrivo un post, purtroppo fra casini famigliari, lavoro e poi qualche giorno di vacanza sono sempre più “mobile” e scrivere un post col tablet è, come dire, vagamente scomodo.

 

E’ proprio della mia vacanza che voglio parlare oggi. Fra le altre cose sono stato una settimana in Germania, in Baviera; no non vi parlerò delle bellezze crucche (o magari sì) ma voglio  farvi partecipi di alcune riflessioni, diciamo, di natura economica, che in parte ho già condiviso sui social network. Per carità, sono pensieri molto “terra terra” non supportati da alcuno studio scientifico e decisamente soggettivi basati sulla mia esperienza di una settimana, con la famiglia, in un appartamento ad Augusburg una cittadina a una settantina di chilometri da Monaco di Baviera, quindi non venitevene con un trattato di microeconomia a cercare di dimostrarmi che sono un cretino.

 

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I miei nonni si sono ritrovati, dopo la Grande Guerra, a ricascare nell’incubo ancora più grande della Seconda Guerra Mondiale, arruolati in un esercito con stivali di cartone erano troppo impegnati a sopravvivere per pensare alle cazzate. Anche nel dopo guerra, nonostante il boom economico degli anni ’60 i miei genitori non è che se la passassero poi benissimo, certo stava nascendo un nuovo ceto medio, di cui più o meno facevano parte, ma ancora una volta chi più, chi meno si era tutti impegnati a lavorare, a mettere insieme il pranzo con la cena, per pensare a perdere tempo in puttanate. Oggi invece, nonostante l’evidente crisi economica che attanaglia questo paese e in generale il mondo occidentale, o forse proprio a causa sua, sembra che la gente abbia tutto il tempo e le energie del mondo da sprecare nell’inventarsi cause perse: siamo così invasi da pseudo-ambientalisti, animalisti da strapazzo o complottisti della domenica che imperversano sui social network e, come testimoni di Geova alla mattina presto, sono sempre pronti a fracassarti le gonadi con le loro lotte contro il sistema marcio e corrotto.

Ignorance is a choice

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Trilogia dei CiambellaniSi fa un gran parlare di politici corrotti, di egoismo, di sfruttamento. In un mondo dove le risorse sono estremamente limitate è inevitabile che chi ne detiene il controllo sia colui che ha in mano il potere e il destino di tutti gli altri; è nell’ordine naturale delle cose: un tempo le guerre si facevano fra villaggi per la supremazia sui corsi d’acqua oggi si fanno fra nazioni per il controllo dell’energia e tutto questo si traduce nella ricchezza simboleggiata dalla moneta. L’Euro, il Dollaro, lo Yen, il Rublo, la Sterlina… sono pezzi di carta, simboli in un certo senso,  che valgono tanto quanto maggiore è il potere di chi li possiede.

 

Cosa succederebbe se un giorno arrivasse da lassù qualcuno o qualcosa che con un colpo di bisturi eliminasse dalla società il cancro della politica e dell’economia  e ci donasse risorse illimitate? E’ esattamente questo che si chiede Marco Siena in questa piccola antologia di racconti, la Trilogia dei Ciambellani, dove immagina che in un giorno come tutti gli altri, nel cielo, si apra un grosso buco e vi compaia  un’enorme ciambella per dare inizio alla rivoluzione.

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