Tutti, più o meno, siamo incappati in un episodio dei Power Rangers, tutti abbiamo riconosciuto il taglio di una produzione giapponese nonostante gli attori non abbiano gli occhi a mandorla e molti sanno, certamente, che Power Rangers non è altro che il nome di un brand legato a varie serie televisive prodotte dalla Saban Entertainment (oggi acquisita dalla Disney) e basate sulle serie giapponesi Super Sentai unendo insieme parti del telefilm originale con nuove produzioni realizzate con attori americani e con trame leggermente differenti per andare in contro ad un pubblico più occidentale.
Oggi parleremo proprio dei Super Sentai, un sottogenere di quello che si definisce Tokusatsu letteralmente “effetti speciali” che è il genere di film e serie tv ad argomento fantascientifico/fantasy, come possono essere i film kaiju tipo Godzilla o come Ultraman e Kamen Raider. I Super Sentai, creati da Shotaro Ishinomori, sono, in pratica, delle squadre di difesa composte tipicamente da cinque elementi, a ognuno dei quali è associato un colore diverso, che lottano per la pace del mondo contro minacce aliene e in generale contro le forze del male, utilizzando o meno, nella loro missione, mecha da combattimento di supporto.
La prima serie definita Super Sentai risale al 1975 e si intitola Himitsu Sentai Goranger e, passando, per esempio, da Kyōryū sentai Juranger, del 1992, da cui è tratta la prima stagione di Mighty Morphin Power Rangers, sono state prodotte oltre 35 serie, trasmesse per lo più sulla rete televisiva TV Asahi.
Ognuna delle serie Super Sentai è autoconclusiva e non fa riferimento alle altre, anche se in molti speciali e film per la TV ci sono vari cross-over. In Kaizoku Sentai Gokaiger, addirittura, la squadra è formata da pirati provenienti da un altro pianeta che vagano alla ricerca del più grande tesoro dell’universo e che giunti sulla Terra si trovano a scontrarsi con i Zanghiak usando delle RangerKeys (pupazzetti a forma di Super Sentai) che gli permettono di assumere le sembianze e i poteri delle trentaquattro squadre di Super Sentai che li hanno preceduti
A questo punto sorge spontanea la domanda: come fare a seguire, nel nostro paese, le serie originali? Beh, in attesa che qualche produttore dotato di coraggio decida che valga la pena importarle in Italia, creando magari fra le centinaia di canali inutili del digitale terrestre un canale dedicato proprio ai Tokusatsu e magari alle gravure idol (altro argomento su cui torneremo presto), è possibile seguire i Super Sentai grazie al lavoro di volontari che si stanno occupando di realizzarne i sottotitoli in italiano come ad esempio The Crow Ita Fansub, un gruppo di ragazzi di cui presto torneremo a parlare ma che, intanto, ricordo, stanno cercando collaboratori per le traduzioni.
Bene vi lascio, dunque, con un piccolo video-tributo alle 35 serie Super Sentai trasmesse negli ultimi 40 anni
segnalo quest’altro gruppo, molto più serio e competente http://www.subranger.goteki.net/
Ciao! Bellissimo articolo, complimenti!
Solo non riesco a capire come mai per vedere i tokusatsu subbati in italiano hai citato i the Crows. A parere mio e di tutti i fan italiani, i loro lavori e le loro traduzioni sono pessimi, non c’è nessuno che li segue e tutti quanti li prendono in giro per il modo assurdo in cui si credono famosissimi e invece fanno lavori privi di qualunque qualità.
Non sarebbe meglio citare e linkare invece gli Italian Sentai Subranger? Loro fanno lavori ottimi e da ben più tempo dei the Crows, credo che per un articolo di questa ottima fattura sia meglio consigliare lavori con cui è possibile, per noi fan, godersi i tokusatsu fatti per bene, piuttosto che citare un gruppo che fa un lavoro mette la quantità prima della qualità e dove è chiaro che nessuno abbia la minima infarinatura della lingua giapponese.
Sentaifan commentato su Ucronìa.it:
Ciao! Bellissimo articolo, complimenti!
Solo non riesco a capire come mai per vedere i tokusatsu subbati in italiano hai citato i the Crows. A parere mio e di tutti i fan italiani, i loro lavori e le loro traduzioni sono pessimi, non c’è nessuno che li segue e tutti quanti li prendono in giro per il modo assurdo in cui si credono famosissimi e invece fanno lavori privi di qualunque qualità.
Non sarebbe meglio citare e linkare invece gli Italian Sentai Subranger? Loro fanno lavori ottimi e da ben più tempo dei the Crows, credo che per un articolo di questa ottima fattura sia meglio consigliare lavori con cui è possibile, per noi fan, godersi i tokusatsu fatti per bene, piuttosto che citare un gruppo che fa un lavoro mette la quantità prima della qualità e dove è chiaro che nessuno abbia la minima infarinatura della lingua giapponese.
Dal momento che i flame mi annoiano terribilmente vi invito ad andare a scazzarvi su Facebook
Nessun flame, era un semplice consiglio all’autrice di questo articolo.
Ottima introduzione, era ora che l’argomento tornasse agli onori della cronaca su portali anche come questi.
…tuttavia non posso che concordare con Sentaifan.
Stiamo parlando di “traduttori” e fansubber, il citare i Crows equivale a far parlare a livello analitico delle varie posizioni del Kamasutra a uno degli alti rappresentanti dell’Opus Dei.
Tolte tutte le argomentazione sopraccitate e il fatto che stiamo parlando di persone che non rispettano minimamente la netiquette (o meglio ne ignorano completamente il significato) e il codice comportamentale del fansubber medio.
In questi casi sono i fatti a decretare il giudizio di o su di una persona
…e da questo punto di vista i nostri pennuti amici hanno toppato su tutta linea se non si decidono a rivedere completamente i loro metodi