Guardare indietro per cercare di andare avanti. Gli italiani sono sempre stati attratti dalle facili promesse di rivalsa sociale, da coloro che prospettano la rivoluzione ma senza troppo sbattimento. Quello che segue è il programma/manifesto del Movimento dei Fasci Italiani di Combattimento[1] ufficialmente pubblicato su Il Popolo d’Italia il 6 giugno 1919.
Oggettivamente questo programma, che come altri più attuali propone risposte semplici a problemi complessi, a prima vista appare del tutto condivisibile; francamente se fosse attuabile io lo voterei anche adesso. Ovviamente le cose poi sono andate diversamente, com’era inevitabile, ma come vedete i bimbi nella culla sono tutti belli.
Buona lettura ed occhio a come usate la matita copiativa.
[1] Per i precisini: che lo si chiami Movimento dei Fasci Italiani di Combattimento o Movimento delle Camicie Nere la parola chiave, l’hashtag come si dice nell’e-democracy è #movimento, un’oggetto politico preludio della formazione di un partito.
Italiani! Ecco il programma di un movimento genuinamente italiano. Rivoluzionario perché antidogmatico; fortemente innovatore antipregiudiziaiolo.
Per questo NOI VOGLIAMO
Per il problema politico
a) suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.
b) Il minimo di età per gli elettori abbassato a 18 anni; quello per i deputati abbassato a 25 anni.
c) L’abolizione del Senato.
d) La convocazione di una assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell’industria, dei trasporti, dell’igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.
f) L’elezione popolare di una magistratura indipendente dal potere esecutivo.
Per il Problema Sociale:
NOI VOGLIAMO
a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.
b) Minimi di paga.
c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria
d) L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici.
e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.
f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.
Per il Problema Militare:
NOI VOGLIAMO
a) L’istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione a compito esclusivamente difensivo e il disarmo generale.
b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.
c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana nel mondo.
Per il problema finanziario:
NOI VOGLIAMO
a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia forma di vera ESPROPRIAZIONE PARZIALE di tutte le ricchezze.
b) Il sequestro (confisca) di tutti i beni delle congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.
c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell’85% per cento dei profitti di guerra.
d) La gestione cooperativa della produzione agricola e la concessione della terra ai contadini.