Lo Sceriffo Lobo (The Misadventures of Sheriff Loboviene trasmesso per la prima volta nel 1979 sulla NBC; creata da Glen A. Larson e Richard Christian Matheson e con le bellissime musiche di Stu Philips,la serie, nasce come spin-off della famosissima serie “Truck Driver“. La commedia TV ha avuto un discreto successo televisivo sia negli
Stati Uniti che nel resto del mondo (venduta in un unico pacchetto insieme a Truck Driver) tanto da vedere nel cast guest star del calibro di Dean Martin.

Finalmente il “corrotto” sceriffo Elroy P. Lobo, dopo aver inseguito inutilmente per molti episodi B.J. e Birra, ha  una serie tutta sua dove compiere le sue “malefatte” indisturbato.

LA STORIA


Siamo nella contea di Orly, in Georgia, e lo sceriffo Lobo è chiamato ad amministrare la giustizia nel tempo libero che gli rimane dopo aver tentato di gestire i suoi loschi traffici.

Lobo, in realtà,  non è un “cattivo” è un arraffone, certo, un piccolo truffatore, si comporta in un certo senso come il più famoso Boss-Hogg di Hazzard ma è anche scaltro e parecchio intelligente ed ha un senso della giustizia “tutto suo” che tuttavia gli permette di aiutare i deboli e riparare alle ingiustizie.

Lo sceriffo Lobo è affiancato nelle sue avventure da due vice-sceriffi. L’agente Perkins, che con i suoi siparietti comici, per molti versi è il vero protagonista della serie, e l’agente Birdie, tanto anello e affascinante quanto onesto e ingenuo, del tutto ignaro dei traffici illeciti del suo capo. Fra la goffagine di Perkins e la correttezza di Birdie le malefatte di Lobo si tradurranno, quasi sempre, in un buco nell’acqua.

Nella seconda stagione la serie si trasferisce ad Atlanta: il governatore della Georgia, in visita nella contea di Orly, rimane favorevolmente impressionato dal “buon operato” dello scerifffo Lobo e vuole lui e i suoi vice in una nuova speciale task force  contro il crimine ad Atlanta.

Lo spostamento della location della serie non giova, tuttavia, agli ascolti e “Lobo” viene chiusa, nel 1981, alla fine della seconda stagione dopo appena 37 episodi.

IL CAST

Sceriffo Elroy P. Lobo – Claude Akins
Agente Birdwell ‘Birdie’ Hawkins – Brian Kerwin
Agente Perkins – Mills Watson
Rose Lobo Perkins – Cydney Crampton (prima stagione)
Margaret Ellen – Janet Lynn Curtis (prima stagione)
Capitano J.C. Carson – Nicolas Coster (seconda stagione)
Sergente Hildy Jones – Nell Carter (seconda stagione)
Peaches – Amy Botwinick (seconda stagione)

Stupenda la sigla inziale  “The Ballad of Sheriff Lobo” cantata da Frankie Laine e scritta dallo stesso Glen A. Larson.

Una nuova gallery per celebrare un’altra bellezza televisiva. E’ la volta di Yvonne Strahovski, attrice di origine polaccanata a Sidney il 30 luglio del 1982 è universalmente nota per aver interpretato la parte di Sarah Walker nel telefilm Chuck, la serie tv che vede Chuck, un giovane geek che lavora in una catena di elettronica, alle prese con episodi di spionaggio ed intrighi internazionali.

 

Yvonne è famosa fra gli appassionati di videogames perché via di Miranda Lawson di  Mass Effect 2 che la ritrae se pure in versione bruna e a cui ha prestato la voce (nella gallery ci sono alcune foto).

 

Yvonne si è anche classificata , nel 2010, al primo posto nella lista delle cento donne più sexy della TV di BuddyTV

 

In questi giorni le associazioni dei genitori francesi hanno dichiarato guerra ai “compiti a casa”, le attività di doposcuola degli studenti che richiedono ore e ore di lavoro ripetitivo per applicare le quattro nozioni in croce sciorinate a scuola da insegnanti il più delle volte inetti e svogliati.

E’ di ieri la dichiarazione del  Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (finalmente si può scrivere con lettere maiuscole), Francesco Profumo, che suona quasi come un pesce d’aprile

Oggi i ragazzi ricevono molti stimoli anche dall’ambiente extrascolastico, e quindi deve cambiare la struttura dei compiti e delle lezioni », ha chiarito Francesco Profumo durante una visita a due istituti di Ancona. «Se oggi si dà una versione di greco o latino, mi racconta mia moglie che è insegnante, quasi sempre la traduzione si trova su internet. C’è anche un sito specializzato, basta inserire tre parole… Insomma, dobbiamo essere più “smart” dei ragazzi». Più furbi. È necessario, dice Profumo, che gli studenti inseguano noi, e non che noi, gli adulti, inseguiamo loro.

Il ministro apre dunque uno spiraglio all’abolizione dei compiti a casa e parla, sobriamente, di ripensare alla struttura dei compiti e delle lezioni, senza dare diktat inapplicabili o, com’è stato fin’ora, tirar fuori idee balzane partorite dalla fantasia di qualcuno che ha, evidentemente, affrontato la scuola sedendo sui banchi di dietro.

Il modello insegnante che recita la lezione imparata a memoria e studente che deve imparare a memoria la stessa lezione per l‘interrogazione o il compito in classe era ed è anacronistico.  Il migliore punto di vista contrario alle ipotesi del ministro, quello di Giorgio Israel, sul Messaggero, parla dell’ineluttabilità dei compiti a casa, fondamentali per prepararsi a quei sacrifici che saranno necessari al discente per divenire parte integrante della società attiva, specie in questo periodo di austerity.

Sacrificio.

In effetti di questo si tratta. Ricordo fin troppo bene i pomeriggi passati a casa, dopo 5 ore a scuola, a fare i compiti: nessuna attività creativa, nessuna libertà di approfondimento, solo l’applicazione pedissequa delle nozioni malamente esposte durante le scialbe lezioni e certo non perché i miei insegnanti fossero particolarmente incompetenti ma perché proprio il sistema di insegnamento si reggeva e si regge su un modello errato, quello che non lascia libero lo studente di scegliere cosa e, sopratutto, come imparare. Le rare volte che un compito da svolgere era vagamente interessante, quei casi in cui ci si discostava dall’applicazione di nozioni da imparare a memoria, quando avevo la possibilità di far funzionare il cervello, ricordo di aver studiato sempre con piacere, altro che sacrificio, sarà per questo che mi sono sempre piaciute più le scienze delle materie umanistiche.

Lo studio non è sacrificio

Non deve esserlo. Lo studio deve tornare ad essere quello che è sempre stato per dare realmente frutti, un’attività da fare liberamente seguendo la propria indole e le proprie propensioni, per il nozionismo c’è Google. Del resto, parliamoci chiaramente, se uno per lo studio non c’è tagliato, può anche stare in piedi fino a mezzanotte, tediando l’intera famiglia, per cercare di mandare a memoria l’enciclopedia Treccani (o Wikipedia per gli amanti della libera informazione) e pensare di cavarsela al compito in classe, ma rimarrà sostanzialmente un cretino; un cretino che, per di più, non avrà avuto il tempo per studiare veramente.

 

Lupin III (ルパン三世 Rupan Sansei) nasce nel 1967 da un’idea del mangaka giapponese Monkey Punch, che si ispira, per il suo personaggio, ai romanzi del ladro gentiluomo Arsène Lupin di Maurice Leblanc.

Dal 24 ottobre 1971, dopo il pilot trasmesso nel 1969, va in onda la prima serie di Lupin III (la versione con la giacca verde) in 23 episodi e per la regia di Masaaki Osumi, Hayao Miyazaki e Isao Takahata. La serie ha spopolato in tutto il mondo, anche in Italia dove è stata trasmessa la prima volta sulle TV locali nel 1979 (prima delle versioni variamente censurate trasmesse da Fininvest/Mediaset a partire dagli anni ’80). L’ultima serie animata di Lupin III risale al 1984.

Per festeggiare il quarantennale dalla messa in onda del primo anime, dal 4 aprile. torna in TV, dopo 27 anni,  Lupin in giacca verde con la nuova serie televisiva, “Lupin the Third – Mine Fujiko to iu onna-” (Lupin the Third – La donna chiamata Fujiko Mine) in 13 episodi per la regia di Yamamoto Sayo e con protagonista principale la meravigliosa, conturbante e sogno erotico di tutti gli adolescenti degli anni ’80, Fujiko Mine. Il sito della trasmissione TV: http://lupin40.com/

 

Lentiggini, efelidi  in generale sono macchie cutanee brune; sono più visibili d’estate per via della maggiore esposizione della pelle al Sole. Da bambino io avevo le lentiggini e, ovviamente, ero preso in giro per questo motivo in realtà ero io che avrei dovuto prendere in giro loro, ma tant’è.

Molti cercano un rimedio alle lentiggini, ma queste non sono un problema, nemmeno estetico, anzi rendono una persona unica, speciale, più bella. Quando vedo una ragazza con le lentiggini non posso fare a meno di pensare alla splendida canzone dell’ultimo album degli Ustmamò: “Secondo Incantesimo“, anche ora ovviamente.

Vi lascio quindi prima con il pezzo degli Ust che potrete ascoltare in sottofondo mentre guardate la galleria piena di bellissime ragazze con tante sexy lentiggini.