Finalmente la scorsa notte ho potuto, silenziomanete, guardare i primi due episodi di questa nuova serie anime: Saint Seiya Ω che, in un certo senso, aggiorna la saga dei Cavalieri dello Zodiaco dopo le ultime avventure di Seya/Pegasus e degli altri cavalieri contro Hades.

Ma vediamo come comincia questa nuova incarnazione dei “Saint Seya” (occhio agli spolier sul primo episodio)

Non ho ancora capito come mai, ma tutti le divinità dell’Olimpo, e anche qualcuna di altre mitologie,  hanno una cosa in comune: vogliono vedere morta Athena. Dopo Asgard, Nettuno,  Eris, Apollo, Lucifero,  Artemide e Ade, dunque, è la volta di Marte a volere la testa di Saori Kido (Lady Isabel), incarnazione della dea Athena.

Marte, che sembra disegnato come un Digimon, arriva sulla Terra con tutte le intenzioni di prendere la vita di Saori, che intanto ha adottato un bambino, il piccolo Koga. A difendere Saori/Athena, come sempre, Seya/Pegasus che indossa per l’occasione le vestigia d’oro del Sagittario e, come accessorio fashion, una fantastica sciarpetta al collo che sembra uscita dalla collezione autunno/inverno di D&G.

Seiya, a botte di Pegasus Ryuseiken (Fulmine di Pegasus), riesce a fermare Mars a costo, però, di perdersi (per ora) in una  dimensione misteriosa. Saori e Kuga sono salvi , anche se il braccio di Athena porta i segni dell’attacco/maledizione di Mars. Athena con Kuga si ritirano, allora, su un’isola dove il ragazzino viene allenato a diventare Saint da Shaina/Tisifone. Proprio quando Kuga comincia a capirci qualcosa di cosmi, cavalieri, mitologia greca ecco che, dopo 13 anni, torna sulla Terra Mars deciso a finire il lavoro interrotto da Seiya. A niente serve la difesa di Shaina/Tisifone e nemmeno l’armatura di Pegasus, che Saori aveva donato a Kuga pochi minuti prima. Kuga, così, nonostante sia riuscito ad espandere il proprio Cosmo e a lanciare un Fulmine di Pegasus degno del vecchio Seiya (che lo segue in spirito nemmeno fosse Obi-Wan Kenobi) deve soccombere di fronte alla potenza del nemico che lo mette KO e si porta via Athena.

Al risveglio Kuga decide di intraprendere la strada per diventare Cavaliere di Bronzo e salvare Saori/Athena e si dirige  alla Palaestra, una specie di accademia per bronze saints alle prime armi.

Il primo episodio Saint Seiya Ω è stato trasmesso il 1 aprile su TV Asahi seguendo l’annuncio, della Toei Animation, del 6 febbraio relativo a un nuovo anime sui Cavalieri dello Zodiaco non basato, questa volta,  su alcun manga ma con una storia realizzata appositamente per la televisione.

E’ un po’ presto per esprimere un giudizio sulla serie che, per ora, mi sembra più che altro una grossa operazione di marketing della Toei. Ad ogni modo trovo il chara-design stile Casshern Sins, realizzato da Yoshihiko Umakoshi, molto azzeccato per questo tipo di animazione e ho apprezzato molto l’assenza di armature rosa; molto meno appropriata, invece, mi sembra la scelta di sostituire lo scrigno delle vestigia da cavaliere con dei cristalli incastonati in bracciali, anelli, ciondoli, come se i Cavalieri dello Zodiaco fossero un reboot di Sailor Moon.

Di seguito la sigla inziale, riedizione della sigla originale eseguita dai eseguita dai Make-Up e Shoko Nakagawa.

Io sono sempre stato del parere che per combattere il problema della sovrappopolazione si debba ricorrere all’eliminazione volontaria dell’individuo, un po’ come si da col Carrousel nella Fuga di Loganl’unico problema è che man mano che invecchio fisso il cristallo rosso lampeggiante sempre più avanti: per adesso è fermo a cinquantacinque anni :-)

Il fatto è che finché queste cose le dico io  cazzeggiando fra cinismo, ironia e qualche verità, la cosa non turba più di tanto l’ordine naturale delle cose; del resto se uno ci riflette un secondo fa presto a trarre le conclusioni che se le risorse del pianeta sono scarsamente sufficienti per una popolazione di 7 miliardi di individui, che vive mediamente 70 anni, diventano gravemente insufficienti se l’età media si alza a 75 e che una possibile soluzione potrebbe essere il controllo delle nascite e (per quanto amorale) dei decessi.

Oggi però a fare un’affermazione, certo meno forte, ma abbastanza in linea col concetto di ottimizzazione delle risorse espresso sopra e sicuramente con un impatto decisamente più dirompente sulle politiche sociali ed economiche del pianeta rispetto ai miei vaniloqui, è niente meno che il Fondo Monetario Internazionale secondo il quale sarebbe necessario porre maggiore “attenzione all’invecchiamento della popolazione e ai rischi addizionali della longevità”  (*) 

Il concetto espresso dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria globale”,  sostanzialmente, è che l’allungamento della durata della vita media, che  stando alle stime nel 2050 si allungherà di 3 anni rispetto ad oggi, comporterà un incremento del costo sociale per sostenere l’invecchiamento della popolazione calcolato nel 50% in più rispetto all’attuale causando una situazione insostenibile e da scongiurare in tempo utile preparando subito opportune contromisure.

E’ ovvio che l’FMI non parla di emulare le soluzioni di Logan’s Run, praticando l’eutanasia forzata, ma auspica una profonda riforma del welfare sia nel senso di un aumento età pensionabile e sia nel senso di una riduzione delle prestazioni previdenziali e sanitarie erogabili a carico degli stati.

Insomma, a quanto pare, l’universo si sta mettendo di traverso e il mio sogno di andare in pensione, come mio padre, a 53 anni e di godermi il meritato riposo leggendo le migliaia di libri che già ho in arretrato mentre una badante russa di 25 anni mi prepara la cena e il bagno caldo, è destinato a sfumare; mi toccherà lavorare per sempre o almeno fino a quando, per risparmiare, il medico della ASL mi prescriverà, contro l’influenza suina, del viagra scaduto e verrò stroncato da un infarto senza nemmeno avere una badante a cui badare. Sicuri che non sia meglio il Carrousel?

 

(*) sembra quasi detta dall’ex presidente dell’FMI Dominique Strauss-Kahn durante una selezione per stagiste

Scusate questa non potevo non pubblicarla.

Mi manca un solo episodio per finire di gustarmi  la quinta, meravigliosa,  stagione (del nuovo corso) di Doctor Who e mi sono imbattuto in questo filmato, realizzato per il party di chiusura della quarta stagione (che segna un cambiamento epocale nella storia del Dottore con l’arrivo di Matt Smith al posto di David Tennant a interpretare il signore del tempo). Sulle note di  The Ballad Of Barry e Freda di Victoria Hood, David Tennant, John Barrowman e Catherine Tate interpretano magistralmente  questa meravigliosa e autoironica presa per il culo alla serie, a se stessi e al produttore e sceneggiatore  Russell T. Davies (Tennant)  e alla responsabile di BBC Wales Julie Gardner (Tate).  Non riesco a smettere di ridere da quando ho visto questo video (sottotitolato in italiano)

E’ uscito il 16 marzo nelle sale americane e arriverà il 15 giugno anche da noi “21 Jump Street” l’adattamento cinematografico,  diretto da Phil Lord e Chris Miller, dell’omonimo telefilm creato alla fine degli anni ’80 da Stephen J. Cannell, che  fece decollare la carriera artistica di Johnny Depp. Il film prende spunto dalla serie tv e narra le vicende di due giovani  e imbranati agenti di polizia Jenko (Channing Tatum) e Schmidt (Jonah Hill)  destinati alla nuova squadra speciale “21 Jump Street” ricostituita dopo la chiusura del programma alla fine degli anni ’80. I ragazzi vengono  inviati sotto copertura in un college con l’obiettivo di sgominare un traffico di droga.

Nel film recita, in un cameo, anche Johnny Depp indossando nuovamente i panni di Tom Hanson, il poliziotto che aveva interpretato nel 1987 nella serie TV.

LA SERIE

La serie TV, andata in onda sulla Fox  dal 12 aprile 1987 e arrivata in Italia nel 1989, inizialmente col titolo “I quattro della scuola di polizia”, si differenzia dal solito cliché del poliziesco, anche di quelli creati dallo stesso Stephen J. Cannel a partire da “Adam 12″ fino a “Riptide”, e cerca di affrontare la tematica in maniera più realistica, sulla falsa riga di “Hill Street, Giorno e Notte”. 

LA STORIA

“21 Jump Street” è ambientato in un distretto di polizia, al 21 Jump Street di Los Angeles (anche se la serie è stata girata a Vancouver, in Canada), dove una squadra speciale di poliziotti, molto giovani, alle dipendenze del Capitano Fuller, viene infiltrata nelle scuole e nei college per risolvere quei casi  che non avrebbero potuto essere affrontati con i classici metodi investigativi.

Nella maggior parte delle storie, dunque, i giovanissimi poliziotti della squadra speciale  tornano ad essere  studenti e si ritrovano a dover affrontare i classici problemi dei teen-ager alla fine degli anni ‘80: abuso di droghe, suicidi giovanili, omofobia, prostituzione, razzismo, alcolismo. Come nelle serie dell’epoca, gli episodi erano tutti slegati fra di loro e ad ogni puntata termina con un finale moralistico. Nella serie originale, alla prima visione,  dopo ogni episodio veniva trasmesso anche, uno spot inerente il problema trattato con i numeri di telefono di eventuali associazioni coinvolte nel problema e disponibili a prestare il proprio supporto a chi ne avesse necessità.

A causa del calo di ascolti la serie fu soppressa dalla Fox alla quarta stagione. Fu realizzata, comunque, una quinta stagione, trasmessa in syndacation, ma l’assenza di Johnny Depp, che aveva lasciato al termine della quarta per girare “Cry Baby“, diede il colpo di grazia alla serie che si chiuse dopo cinque stagioni e 103 episodi. Negli anni successivi fu anche tratto uno spin-off, “Booker“, passato anche in Italia, con protagonista Richard Grieco  nuovamente nei panni di Danny Booker.

IL CAST

Tom Hanson – Johnny Depp (1987-1990)
Judy Hoffs – Holly Robinson
Harry Ioki – Dustin Nguyen (1987-1990)
Doug Penhall – Peter DeLuise(1987-1990)
Capitano Richard Jenko – Frederic Forest (1987)
Captano Adam Fuller – Steven Williams (1987-1991)
Dennis Booker – Richard Grieco (1988-1989)
Joey Penhall – Micheal DeLuise (1990-1991)
Sal Banducci – Sal Jenco(1987-1990)
Anthony McCann – Micheal Benedetti(1990-1991)

Sì, lo so che ultimamente fra riforma delle pensioni, riforma del mercato del lavoro, introduzione dell’IMU e balzelli vari il Primo Ministro Mario Monti non è certo la persona più popolare in questo paese. A dirla tutta nemmeno a me fa piacere sapere di maturare la pensione a 70 anni o di pagare qualche centinaio d’euro di tassa su un immobile che mi indebita con la banca per altri dieci anni, tuttavia il fatto di avere un Primo Ministro sobrio, stimabile, ironico e competente, il fatto di poter tornare a scrivere Italia con l’iniziale maiuscola, il fatto di poter andare in Francia e prendere per il culo Sarkozy senza sentirmi rispondere “bunga bunga” (che in francese suona pure di schifo) mi risarcisce, almeno parzialmente, di tutti i balzelli e le invenzioni contabili introdotte in questi sei mesi dal Governo Monti.

Ad avvalorare questa mia opinione l’ultimo numero di “Amazing Spider-Man”, il 683 del 4 aprile 2012, che vede fra le guest star dello storico fumetto della Marvel, insieme allo scienziato Stephen Hawking, al presidente americano Barack Obama e alla cancelliera tedesca Angela Merkel, riuniti in un G8 d’emergenza a Roma niente meno che il “nostro” Mario Monti.

Nella storia, Spider-Man e i New Avengers, Thor e Capitan America, si presentano al G8 straordinario di Roma, a Palazzo Senatorio, dove si sta discutendo della proposta del Dottor Octopus di mandare in orbita un network di satelliti artificiali per neutralizzare le cause del riscaldamento globale, “tappando” il buco dell’ozono e salvando così il mondo.

Nella tavola sopra si vede, appunto, il primo ministro italiano Mario Monti seduto insieme agli altri grandi del pianeta. In realtà non ci sarebbe nulla di strano in tutto ciò, dal momento che il disegnatore dell’albo è un italiano. Stefano Caselli, che dal febbraio 2011, insieme a Dan Slott ha realizzato alcuni albi di “The Amazing Spider-Man“, infatti, ha potuto scegliere di disegnare Monti dopo che è stata scartata l’idea originale di inserire nell’albo Mahmud Ahmadinejād; mi piacerebbe chiedergli, a questo punto, cosa avrebbe fatto se l’uscita dell’albo fosse stata programmata per 10 mesi fa… secondo me al posto di Monti avremmo avuto Sarkozy :-)

Monti appare anche in una tavola successiva con lo sguardo attonito mentre Spider-Man prende a cazzotti il Premio Nobel per la Pace Al Gore :-) (cosa buona e giusta a prescindere)