Di questi tempi la science fiction cinematografica è un po’ come la pornografia; come nei film porno la storia è funzionale a mostrare amplessi fra femmine assatanate e maschi superdotati, così nel cinema di fantascienza la storia è un pretesto per mostrare una montagna di effetti speciali in una proiezione 3D.

Vedere un film come Iron Sky, dunque, dove una sceneggiatura ben scritta si accompagna ad una formidabile regia e ad un uso sapiente degli effetti speciali e dove una colonna sonora straordinaria guida lo spettatore verso un finale amaro e in parte inaspettato ridona un po’ di speranza, non solo per una rinascita della sempre più bistrattata cinematografia fantascientifica, ma per un rinnovamento dell’attuale stile hollywoodiano fatto di occhialini usa e getta e di remake, un rinnovamento che viene dal basso di una produzione semi-indipendente per un colossal low-cost.

Chi è rimasto deluso da questo film perché si aspettava una commedia divertente o un’invasione neo-nazista sulla Terra, ma sopratutto chi ha cercato all’interno della pellicola i soliti triti e ritriti stereotipi occidentali associandoli alla fantascienza cinematografica e  lamentandone l’assenza come se avessero dovuto esserci per forza, non ha capito cosa ha visto. Iron Sky non è solo un bellissimo esempio di fantascienza allostorica con elementi dieselpunk ma è  una vera e propria denuncia della strada di decadenza intrapresa da un mondo ormai troppo occidentalizzato. E’ inutile cercare spiegazioni razionali ai dischi volanti nazisti o alle leggi della fisica nella base Svastika, non è hard science fiction, il significato della pellicola va cercato  nella propaganda nazista attualizzata in maniera demagogica per la campagna elettorale presidenziale di una Sarah Palin democratica pronta a scatenare una guerra interplanetaria pur di conquistare la poltrona del suo secondo mandato. La forza di Iron Sky si misura nella rappresentazione dell’ipocrisia delle Nazioni Unite i cui paesi membri vogliono la stessa cosa dei redivivi nazisti, il potere, che oggi si misura col controllo dell’Elio 3.  Il finale, poi, mostra tutta la bravura del regista Timo Vuorensola che dopo aver messo in relazione, per tutto il film, la sua realtà cinematografica con la satira tragicomica del Dottor Stranamore conclude tutto in un grandioso olocausto nucleare.

Iron Sky è un faro nella notte, un film di vera fantascienza che, come nell’età dell’oro, diventa una lente per evidenziare i difetti della società guardandoli da un punto di vista diverso e mostrandoci un mondo dove i buoni e i cattivi si distinguono solo per il colore della divisa.

Un caro saluto a Ray Bradbury, un altro autore che ha condizionato la mia vita e che purtroppo oggi ci ha lasciato se pure all’età di 92 anni.

Genitori di origini svedesi nasce in Illinois e si trasferisce, da adolescente, in California dove si approccia alla fantascienza diventandone un vero innovatore.  Probabilmente verrà ricordato per sempre per The Martian Chronicles, una raccolta di racconti incentrati sulla conquista di Marte e sopratutto per Fahrenheit 451, il suo primo romanzo, pubblicato nel 1953 e ambientato in un futuro distopico dove è reato la lettura e dove i libri devono essere bruciati.

In realtà non si contano i racconti e i romanzi di Bradbury che è stato anche un grandissimo sceneggiatore cinematografico e televisivo dove ha scritto anche alcuni episodi di “Ai Confini della Realtà

R.I.P.

Ieri sono arrivato a lavoro con un’ora di ritardo per via di uno svincolo chiuso a causa di una macchia d’olio e per la conseguente coda chilometrica che tale blocco ha generato; così mi sono detto: – sarebbe stato bello se quei meravigliosi pannelli a led piazzati sulla statale mi avessero avvisato della chiusura; avrei potuto fare un percorso alternativo ed evitare l’ingorgo –. Invece no, i pannelli sono lì a dare bella mostra di sé proponendo informazioni interessanti quanto un discorso di Beppe Grillo: “La velocità è causa degli incidenti”(non è vero ma ci credono), “Non parlare al cellulare alla guida” (meno male che posso almeno chattare su Facebook), “Non guidare in stato di ebrezza” (oh porca… mi hanno beccato), “Il bucato viene meglio con la Magic Wash Ball, e non si inquina” (no, questo me lo sono inventato); senza parlare delle simpatiche statistiche tipo: “Il 60% degli incidenti è causato dalla velocità”, “Il 30% degli incidenti è causato da distrazione”, “Il 40% degli incidenti è causato dall’alcol”… oh cazzo siamo già al 130%!

Intanto la vita continua, così, questa mattina,  mi rimetto in macchina e memore dell’ingorgo di ieri ero giusto lì che pensavo se fosse il caso di fare un percorso alternativo, certo avrei perso quei dieci minuti in più, ma tutto sommato… ad un certo punto, come un miracolo, il pannello luminoso mi dice “SS.16 chiuso svincolo per Foggia”, quasi commosso cambio strada per aggirare l’ostacolo e prendere un altra uscita, così fra complanari, sottopassi e ponti passo sopra lo svincolo maledetto e… ma cazzo è aperto! Il pannello non era aggiornato!

Non mi resta altro da fare che togliere Radio 24, mettere i Ramones a palla e proseguire per la mia strada riflettendo sull’inutilità dei tabelloni luminosi e sul concetto, tanto in voga,  di spending review. Già vi vedo dare addosso all’impiegato statale  che ha dimenticato di aggiornare il cartello, va così di moda, in realtà, sono pronto a scommettere, non c’è nessuno incaricato di gestire i pannelli ma solo qualche povero cristo di buona volontà che ha imparato come funzionano quelli affari e viene chiamato a intervenire in caso di emergenza da qualche forza di polizia, salvo poi non essere avvisato ad allarme cessato.

Molti progetti, che vedono un cospicuo investimento, come può essere l’installazione di pannelli a messaggio variabile lungo una strada statale, purtroppo, sono finanziati solo per la fornitura e posa in opera, magari con fondi europei, ma non c’è nessun capitolo di spesa per la loro costosa gestione e manutenzione, con l’inevitabile effetto, finito il periodo di garanzia, quando va bene, di avere tanti inutili relitti tecnologici ad infestare strade e città. La verità è che troppo spesso mancano le risorse, all’interno della Pubblica Amministrazione, economiche ma sopratutto umane, per far decollare, realmente i tanti progetti che vengono avviati e che cambierebbero il volto di questo paese se solo fossero adeguatamente seguiti e le cose non potranno fare altro che peggiorare visto che il ricambio generazionale e l’inserimento di nuove forze, considerando i nuovi traguardi pensionistici, avviene e avverrà sempre più col contagocce. Per come la vedo io, l’unica soluzione è di orientare i progetti verso sistemi autoconsistenti o che si appoggino, per reperire i dati, a strutture di terzi o sociali. Nel caso dell’esempio, collegare un social network come Waze a dei pannelli a messaggio variabile, pur con i dovuti sistemi di sicurezza per evitare abusi, potrebbe creare un sistema di messaggistica orientata all’utenza della strada che non avrebbe (quasi) bisogno dell’intervento umano.

Beh, chissà domani quale magnifica, nuova, massima potrò leggere sui miei tabelloni luminosi, andando a lavoro…

 

Come tutti sanno la fiamma olimpica rimane accesa, nel braciere olimpico,  durante lo svolgimento delle Olimpiadi come simbolo dei Giochi, riproponendo gli usi dell’Antica Grecia quando un fuoco veniva tenuto acceso per tutto il periodo di celebrazione delle Olimpiadi antiche.

La fiamma olimpica viene accesa diversi mesi prima della cerimonia di apertura dei Giochi olimpici a Olimpia, in Grecia, dove undici sacerdotesse  accendono il fuoco utilizzando  uno specchio parabolico concavo, che concentra i raggi del Sole.

La fiaccola viene quindi trasportata nella città che ospiterà i Giochi Olimpici, quest’anno Londra, con una staffetta formata da tedofori generalmente a piedi ma anche in nave o in aereo. I tedofori possono essere atleti, celebrità e persone comuni.

Racconto tutto questo solo per dire che a portare la torcia olimpica, a Cardiff, sarà  l’undicesimo Dottore, interpretato da Matt Smith, esattamente come nell’undicesimo episodio della seconda stagione del nuovo corso, “Fear Her” (“La Disegnatrice”)  dove abbiamo visto,  il decimo Dottore (David Tennant), nei panni di un tedoforo. I fans in realtà si aspettavano che fosse proprio Tennant a tornare di nuovo nei panni di Doctor Who per portare la torcia olimpica ma proprio in questi giorni è stato ufficializzato che l’onore toccherà al Dottore in carica, Matt Smith, che ha sostituito più che egregiamente l’ottimo Tennant e che, proprio in questi giorni, è impegnato a girare gli episodi della settima stagione del nuovo corso di Doctor Who.

Mi riferisco alla consultazione che ha sancito la cancellazione della legislazione relativa all’installazione di nuove centrali nucleari in Italia, fatta sull’onda del disastro nucleare di Fukushima-Daiki. Ve lo ricordate, vero, lo spettro di centinaia di migliaia di morti aleggiare sul Giappone, il blocco delle importazioni alimentari, le notizie che davano Tokyo come città fantasma… beh scusate signori ma c’eravamo sbagliati. Sì, perché, se pure senza il rilievo mediatico che la questione meriterebbe, a quanto pare la rivista Nature ha presentato ben due studi scientifici che hanno analizzato nei dettagli tutti gli aspetti degli eventi di Fukushima, valutando la dose di radiazioni assorbita in relazione agli effetti biologici. Beh, riassumendo, di tutti gli operai  kamikaze che hanno lavorato per tenere sotto controllo i reattori durante la crisi nucleare solo sei di loro avrebbero superato la soglia di 250 mSV(millisievert) di radiazioni assorbite e solo due di loro, quelli che erano nelle centrali di controllo dei reattori, avrebbero superato la soglia di 600 mSv e solo perché non avevano potuto prendere le compresse di iodio che avrebbero ridotto l’assorbimento delle radiazioni letali. Per la cronaca sotto i 100 mSV non esistono prove scientifiche di un aumento delle casistiche tumorali mentre 250 mSV è la soglia prevista, dalla legge giapponese, per gli operatori che devono lavorare in caso di emergenza nucleare. Per quanto riguarda la popolazione civile, poi,  l’OMS  parla di un  assorbimento di radiazioni pari a quella di una TAC all’addome (10 mSV).

Sì lo so, anche questo fa parte del solito complotto demo-pluto-giudo-massonico-bancario, lo so che la scienza ufficiale e la rivista Nature sono asserviti alle logiche del potere, lo so che i tumori si curano col bicarbonato e che i pannelli solari nel Sahara insieme all’ E-cat  a fusione nucleare di Andrea Rossi risolveranno tutti i problemi del pianeta e so anche che, nella peggiore delle ipotesi, ripuliremo tutto con la bio wash ball di Beppe Grillo.