Fino a qualche mese fa il leader del partito con il maggior numero di consensi in italia era il proprietario di uno fra i più grandi imperi della comunicazione a livello mondiale(1), oggi finalmente le cose sono cambiate: il partito con la maggiore crescita di consensi(2) uscito da queste elezioni amministrative, infatti, sarebbe controllato da una piccola società di comunicazione o almeno è così se sono vere le parole di Valentino Tavolazzi, eretico del M5S, che dopo essere stato contattato dal neo-sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per il ruolo di DG al comune emiliano ed essere stato sconfessato pubblicamente dallo stesso Beppe Grillo, afferma:
«È stato Pizzarotti a contattarmi. Non riconosco Grillo in quel post bugiardo. Qualcuno ha perso il controllo. Il movimento è nostro, non di Casaleggio»
A prescindere da ogni altra considerazione l’episodio di Tavolazzi, insieme ad altre polemiche susseguitesi sia a Parma che in altri comuni, ora governati da esponenti del M5S, dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che la politica non la fanno le idee o la partecipazione ma le persone che queste idee sono chiamate a rappresentare e che se, dopo nemmeno cinque giorni dal responso delle urne, si finisce invischiati nel solito teatrino delle contese mediatiche per questioni squisitamente partitiche vuol dire solo che la democrazia continua ad essere un sistema di governo a dir poco imperfetto e che è ora di usare la bio wash ball per ripulire il sistema senza fare uso di detersivi.
(1) e se, come credo, qualcuno si sta per approcciare al Popolo di Internet (occhio al nome del nuovo partito ;-)) col giusto linguaggio non è detto che le cose non possano ritornare ad essere come pochi mesi fa
(2) va considerato ovviamente il voto di protesta e l’astensionismo ma l’affermazione dell’approccio populista del M5S alla politica, col suo richiamo all’impraticabile concetto di democrazia partecipata, è innegabile
Arcangelo, condivido l’analisi pienamente!
Ti faccio una domanda che è stata fatta ad altri che han commentato al situazione attuale. Perché M5S è populista? Se anche per te vale il fatto che siano demagogici, perché sono demagogici, e in che cosa lo sono?
Rispondere a questa domanda sarebbe estremamente facile: mi basterebbe citarti punto punto il c.d. programma copincollato dai forum per il partito di Grillo per mostrarti come si tratta di affermazioni di principio che parlano allo stomaco della gente esasperata; affermazioni che non solo non hanno uno straccio di copertura economica finanziaria ma difettano persino di una vago progetto di realizzazione (un esempio concreto Grillo: il termovalorizzatore a Parma non si farà, Pizzarotti: ehm…. dobbiamo prima studiare i contratti)
Siamo insomma al milione di posti di lavoro promessi da un altro comico nel ’94, manca solo figa per tutti gratis.Tuttavia questa risposta è troppo semplice. E’ semplice essenzialmente per un motivo: tutti i partiti sono populisti. Per poter ottenere il voto degli elettori è necessario promettere di risolvere i loro problemi e non importa che questi siano dettati da una visione parziale che il cittadino ha rispetto ad un fatto o ad un evento, quello che conta è promettere una soluzione che sia semplice e immediata. Hai mai sentito un politico dire che per risolvere i problemi economici di questa nazione occorrono trenta anni? No, basta il pareggio di bilancio… col cazzo!
In cosa si differenzia allora Grillo? Essenzialmente nel fatto che il suo sia un populismo “ignorante” e che genera odio. Per qualunque problema la soluzione del M5S è a portata di mano e basterebbe… solo che ad impedirlo sono i poteri forti, la massoneria, le banche. Dunque non occorre qualcuno che le cose le sappia fare ma solo qualcuno che le voglia fare. Il tutto si concretizza, dunque, in una rivoluzione popolare volta a spazzare via “quelli che ci sono ora” che impediscono al “movimento” di fare.
Mi dispiace ma io non accetto questo modo di vedere la politica e non amo chi alimenta lo scontro sociale. Inoltre, mi dispiace, ma se i tanti sostenitori del movimento di Grillo/Casaleggio non riescono a vedere come il tutto sia costruito a tavolino da una mediocre agenzia di comunicazione non so proprio cosa dire; capisco che ci si sia cascati nel 94 dove le forze in campo erano di ben altro livello, ma di fronte a un comico che arringa le folle propugnando disinformazione e utilizzando un linguaggio violento e costruito avrei sperato in una diversa reazione. Prendo atto, ancora una volta, che (citando un’amica) “Ci sono quelli cui piace essere prevaricati. E’ nella loro natura. Un po’ stile deviazioni sessuali, avete presente?! ecco, noi ( italiani) siamo tra quelli”.