Anche quest’anno arriva immancabile la gallery dedicata al Carnevale di Putignano. La sfilata dei giganteschi carri allegorici con i personaggi di cartapesta è  uno spettacolo magnifico. Peccato  ancora una volta per l’organizzazione. L’idea di far pagare un pedaggio per l’accesso al paese genera chilometri di coda in entrata e i parcheggi periferici sono… troppo periferici se ti devi muovere con due bambini e due passeggini e fa anche molto freddo. In buona sostanza quasi due ore per entrare in città, e quasi un’ora per trovare un parcheggio accettabilmente vicino alla sfilata. Ovviamente, poi, file interminabili per accedere ai pochissimi bagni pubblici e nessun tipo di struttura ricettiva. Insomma  un bello spettacolo non esattamente accessibile per chi ha bimbi piccoli (a cui il Carnevale dovrebbe essere dedicato) ma vale comunque la pena della faticaccia. L’atmosfera di festa che si respira metterebbe di buon umore chiunque e la sfilata dei carri è, come sempre, uno spettacolo da non perdere. I bimbi, poi, possono sfogarsi con i coriandoli e possono correre con le loro mascherine e Putignano, in questi giorni, organizza tante iniziative collaterali. In conclusione, nonostante tutto, abbiamo passato una bellissima giornata aiutata, fra l’altro, dal tempo clemente e il costo per auto è di soli 10€ (noi eravamo in sette, quindi poco più di 1,5€ a testa)

Leggo sul Corriere.it di due quindicenni sorpresi a scopare nel bagno della scuola e sospesi lui per un giorno e lei per quattro. Senza voler entrare nel merito dell’inutile provvedimento assunto dalla scuola e senza polemizzare sul fatto che eventi simili (costringere due ragazzini a fare sesso nei cessi) accadono perché il sistema scuola/famiglia italiano ha completamente fallito nel suo intento educativo, volevo soffermarmi sulla disparità di trattamento riervato ai due poveri sventurati. A quanto pare, a valere tre giorni di sospensione in più, il fatto che la ragazza fosse entrata nel bagno dei maschi… tutto ciò mi ha fatto venire in mente il serial TV Ally McBeal.
Ally McBeal è una commedia televisiva americana, ideata da David E.Kelley e ambientata nello studio legale Cage&Fish a Boston. Nello studio non esiste un bagno per gli uomini e uno per le donne, ma un’unica, grande, toilette in comune, spesso protagonista di confidenze, amori, rilevazioni nate di fronte agli specchi mentre qualcuno origlia nascosto nel bagno. Questa primiscuità, voluta da Richard Fish, per soddisfare una sorta di perversione sessuale, diviene in breve tempo un punto di forza dello studio: la toilette come l’equivalente della macchinetta del caffè ma con una sacralità e un appeal decisamente maggiore. Ci sono ancora troppi tabu da sfatare ma il bagno è decisamente un tabu ridicolo.
Chiudo con un aneddoto: l’altro giorno, a lavoro, mi chiamano per la visita medica. I due dottori presenti facevano entrare, nell’ambulatorio, in coppia solo se entrambi dello stesso sesso. Ora io posso capire la privacy per cui uno non voglia farsi vedere o non voglia far sapere ad altri i fatti suoi, ma che c’entra il sesso? Ovviamente c’entra nella misura in cui devi alzarti la maglietta per farti auscultare i polmoni mentre l’altro fa la visita oculistica nella stanza accanto… Per la cronaca, siccome avevamo entrambi da fare, io e una collega, anatema, siamo entrati insieme contro il parere dei medici.
Ah, visto che ho parlato di Ally McBeal e che oggi è la giornata delle gallery di belle gnocche donne, ecco a voi Portia De Rossi, il cui orientamento sessuale è un tale spreco che dovrebbero istituire una giornata mondiale per ricordarcene.

Visto che siamo in tema ambientalista, stamattina voglio parlare di un film francese del 1996, diretto e interpretato dalla ottima Coline Serrau.

 

La Belle Verte è una commedia che denuncia gli sprechi, l’ipocrisia, il consumismo le smanie di potere che affliggono il mondo occidentale.

 

Siamo sul Pianeta Verde, come ogni anno tutti accorrono all’assemblea degli abitanti per decidere le linee guida da tenere il prossimo anno.

Gli abitanti del Pianeta Verde sono in tutto simili agli umani, solo infinitamente più evoluti; dopo essere passati dalla fase industriale, hanno rinunciato ai vantaggi della vita moderna per tornare indietro ad una civiltà bucolica in totale contatto con la natura, sviluppando così anche capacità telepatiche. La musica è stata abolita sostituita da concerti di silenzio, non esiste odio, risentimento, non si mangia carne sembra una gigantesca comune anni ’70 all’aria aperta solo che non fanno trip di acidi, non ne hanno bisogno. All’ordine del giorno, come tutti gli anni, inviare un rappresentante a studiare le condizioni del Pianeta Terra e come tutti gli anni, dall’epoca napoleonica,  nessun volontario fino a che, Mila, che aveva da poco perso il padre e scoperto di essere di origine terrestre, decide di sacrificarsi e andare a vedere a che punto sia lo sviluppo dei terrestri  aprofittando per scoprire di più sulle proprie origini.

 

Mila, così, si trova catapultata nella Parigi del 1996. I suoi tentativi di ambientarsi in questa diversa e arcaica società  serve a mostrare allo spettatore un diverso punto di vista sul nostro modo di vivere, dalla cementificazione selvaggia alla guerra in Bosnia, dallo smog al junk food, passando per la frenesia che ci accompagna tutti i giorni trasformandoci in  tante formiche impazzite.

 

Il film non è un capolavoro, ma merita certamente di essere visto, se non altro perché alla fine induce a porsi delle domande sulla nostra società e sui nostri atteggiamenti quotidiani. Fra gli interpreti una giovanissima e bellissima Marion Cotillard oggi famosissima non solo in Francia,  che rivedremo di nuovo ad Hollywood nell’atteso “Il Cavaliere oscuro – Il ritorno” e di cui vi propongo qualche foto.

 

Non è che io sia contrario al risparmio energetico e alle buone pratiche a difesa dell’ambiente, anzi. Quello che non amo sono gli atteggiamenti integralisti che spesso mascherano una fastidiosa ipocrisia di fondo, quello che non amo, l’ho già detto sono i finti ambientalisti disposti ad abbracciare acriticamente la causa del risparmio energetico listando al lutto il proprio blog in giornate come quella di ieri, organizzata come ogni anno dalla trasmissione radiofonica Catterpillar per mettere in risalto i vantaggi delle best practice per salvaguardare l’ambiente, salvo poi tenere il riscaldamento in casa a 26 gradi. Quelli che l’unica alternativa sono le energie rinnovabili e si lamentano se quando nevica rimangono senza corrente, quelli che l’auto elettrica è la soluzione di tutti i mali, come se per produrre elettricità non si usasse comunque il petrolio o il carbone, quelli che hanno salvato il mondo dalle buste di plastica a tutto vantaggio della GdO. La realtà è che il prezzo dello sviluppo sociale ed economico dei paesi occidentali lo paga l’ambiente attraverso la fornitura di una quantità enorme di energia. Non ci sono reali scorciatoie:  o si torna indietro, ma sul serio non a chiacchiere, ad una società pre-industriale, o lo sfruttamento delle risorse continuerà fino ad esaurimento. Certo ognuno di noi può contribuire evitando sprechi  ma può farlo realmente solo utilizzando il buon senso e non pensando che seguendo, quando fa comodo, le indicazioni del guru di turno riuscirà a salvare il mondo dalle profezie dei Maya.

 

Mentre tornavo a casa mi sono ricordato dei pomeriggi, durante la preparazione degli esami di maturità quando, invece di studiare guardavo in TV T.J.Hooker. Così ho pensato di allietare la serata con una galleria su una delle più belle donne mai apparse in TV: Heather Locklear.

 

Io l’ho conosciuta, come ho detto, nel ruolo di Stacy Sheridan in T.J.Hooker, la serie con William Shatner prodotta da Aaroon Spelling.

In effetti il sodalizio con Spelling ha fatto la fortuna della Locklear che grazie a lui ha avuto la parte di Sammy Jo Carrington in Dynasty ma, sopratutto, la parte di Amanda Woodward in Melrose Place.

 

Oggi Heather ha più di cinquant’anni ma preferisco ricordarla come quando di anni ne aveva poco più di venti. Non si accettano provocazioni sui capelli ;-)