«Mia mamma mi manca da morire. Vorrei tanto che fosse qui con me. Io sono spaventata. Ho perso mia mamma e mio fratello, ancora non riesco ad accettare che non ci siano più»
Queste le dichiarazioni di Erika De Nardo quando si avvicina il giorno della sua scarcerazione dopo aver scontato la pena per l’omicidio di sua madre e di suo fratello 10 anni fa.
Per i più giovani e per chi non se lo dovesse ricordare, riassumo le vicende che scossero l’Italia dieci anni fa. Erika e Omar, i due “fidanzatini” di Novi Ligure progettarono l’omicidio dei genitori di lei, probabilmente rei, ai loro occhi, di essere dei tremendi rompiscatole. L’idea era di farli fuori e dare la colpa a qualche extracomunitario o zingaro. Il piano però non riuscì fino in fondo, il padre di Erika non c’era e i due omicidi si ritrovarono fra le scatole il fratellino della ragazza, scomodo testimone, che fu trucidato insieme alla madre, a coltellate.
La ragazza, riconosciuta colpevole insieme al fidanzato, fu condannata a 16 anni di carcere (nonostante all’epoca dei fatti non avesse ancora compiuto 17 anni) ed oggi, a ben 10 anni di distanza, all’età di 27 anni, Erika, beneficiando degli sconti di pena per buona condotta può finalmente rifarsi una vita indipendentemente dai sentimenti ipocriti e giustizialisti dei miei connazionali.
Erika ha ucciso la madre e il fratello, per questo è stata riconosciuta colpevole e ha ricevuto una pena tutt’altro che lieve considerando la sua giovane età; oggi esce di prigione, che si suppone serva a rieducare e non a punire. Esce dal carcere sicuramente diversa da quando aveva 17 anni, ciò indipendentemente dalla possibile funzione rieducativa delle nostre case circondariali. E’ ancora un pericolo per la società? Bah, fossi il padre qualche preoccupazione ce l’avrei visto anche l’umorismo involontario(?) della sua ultima dichiarazione “Mia mamma mi manca da morire”, ma sinceramente credo che Erika non sia mai stata davvero un pericolo per la società e in un mondo ideale sarebbe stata aiutata da subito e non sbattuta in galera per far tacere la coscienza giustizialista del paese. Ad ogni modo prevedo per la bella Erika un futuro radioso, fatto di lustrini e ospitate TV e, a ben pensarci, per lei la partecipazione al “Grande Fratello” sarà una passeggiata.