Gli anni ’80 hanno portato in TV tantissime serie di avventura. Sul filone di Magnum P.I. e Simon & Simon, nel sottogenere poliziesco/investigatore privato, a metà degli anni ’80, tutti i giorni, su Italia 1, c’era Riptide. Non un capolavoro, certo, ma una serie leggera e godibilissima, replicata così tante volte sa sembrare infinita..

Protagonisti del telefilm tre investigatori privati che lavorano insieme nell’Agenzia Investigativa Riptide, agenzia che prende il nome della barca ancorata al molo 56 di King Arbor in California, di proprietà di Cody Allen e sede dell’agenzia oltre che casa dei nostri tre, improbabili, investigatori privati.

La serie non ha una sottotrama a legare gli episodi che sono dunque autoconclusivi e con un plot abbastanza ripetitivo: ci sono i nostri tre investigatori, i buoni, costantemente alle prese con intrighi malavitosi più o meno complessi, che alla fine riescono sempre a sgominare il cattivo di turno nonostante gli ostacoli della stessa polizia locale con i suoi agenti ottusi e ostili. Il tenente Quinlan della LAPD, infatti, non perde occasione per mettere i bastoni fra le ruote dei nostri eroi salvo, alla fine di ogni episodio, finire immancabilmente ridicolizzato.
La particolarità di Riptide, rispetto alle infinite serie simili,risiede nella caratterizzazione dei personaggi che formano la squadra di investigatori che, di fatto, hanno decretato il successo della serie.
Nick e Cody sono due aitanti ragazzi muscolosi e perennemente abbronzati, due fighi insomma, il cui aspetto stride con quello da nerd dell’impacciato mago dei computer Murray; proprio questa improbabile combinazione, tuttavia,  fa di loro una squadra vincente sia nel telefilm che come presa sul pubblico.
Nick e Cody, reduci del Vietnam (tema ricorrente nelle serie dei primi anni ’80) si sono conosciuti nell’esercito mentre prestavano servizio per la Polizia Militare con l’incarico di  scortare, agli arresti, il colonnello Murray Bozynsky reo, a causa della sua irascibilità, di aver tentato di colpire un superiore. Anche Murray, ex ragazzo prodigio, entrato nel MIT a 14 anni, infatti,  ha  servito nell’esercito come esperto di guerra elettronica. Congedatisi dalle forze armate Nick e Cody (che rimangono fra i riservisti) sono costretti a sbarcare il lunario come investigatori privati e guide turistiche fino a quando Murray non ritorna sul loro cammino. Nick e Cody, infatti, ritrovano il genio dei computer alle prese con una multinazionale, che l’aveva sequestrato, e lo aiutano a fuggire. Da questo episodio nasce un’amicizia che vedrà i tre legati nella vita e nel lavoro per l’Agenzia Investigativa Riptide per la quale Bozo(come viene amichevolmente chiamato Murray), impiega il suo indiscutibile ingegno e le sue diavolerie elettroniche.

Una delle peculiarità della serie (un po’ come tutte le serie del periodo) sono i mezzi di trasporto utilizzati.
Oltre al già citato cabinato Riptide, Cody possiede, infatti, un motoscafo veloce chiamato EbbTide e un Pick Up rosso e bianco(nella prima stagione guidava un’auto d’epoca), Nick invece è proprietario di una slendida Corvette rossa anni ’60 e del mitico elicottero chiamato Screaming Mimi in realtà un residuato bellico (uno Sikrosky S-58T da trasporto truppe) dipinto di rosa con una bocca spalacata disegnata sul muso.

Murray, poi,  ha allestito in una cabina della Riptide un vero e proprio Centro di Elaborazione Dati con sistemi informatici in grado di penetrare qualunque computer (con tanto di accoppiatore acustico); inoltre ad aiutare i nostri eroi c’è Roboz un buffo robot arancione, progettato e costruito da Bozo,  dotato di intelligenza artificiale che più di una volta ha tolto ai tre investigatori le castagne dal fuoco.

Nella prima stagione, come vicini di barca dei tre protagonisti,  ci sono Mama Jo e le bellissime e prosperose ragazze della Contessa, uno yacht utilizzato per gite turistiche e d’affari. Naturalmente i nostri aitanti Nick e Cody non potranno non essere attratti dalle bellezze californiane della barca vicina e questo creerà spesso equivoci ed esilaranti gag.
Nell’ultima stagione il tenente Quinlan viene sostituito dal tenente Joanna Parisi biondissima, bellissima e decisamente più malleabile dai nostri eroi.

La serie ha avuto anche un cross-over con Simon & Simon, con Rick ed A.J. che hanno preso parte ad un episodio.

La serie è stata distribuita in DVD per il mercato americano e canadese.

CREDITS
Titolo Originale: “Riptide”
Executive Producers: Stephen J. Cannell Frank Lupo Babs Greyhosky
Supervising Producer: Jo Swerling, Jr.
Producers: J. Rickley Dumm, Tom Blomquist
Associate Producers: Gary Winter, Alan Cassidy, David G. Phinney, Rob S. Bowman, Larry Shaw, Janice Cooke-Leonard
Created by: Stephen J. Cannell e Frank Lupo
Music by: Mike Post e Pete Carpenter
Episodi:56 episodi della durata di circa 1 ora andati in onda per la prima volta in tre stagioni dal 1984 al 1986 sulla NBC (in Italia trasmessi da Italia 1 a partire dal 1986)

CAST
Nick Ryder – Joe Penny
Cody Allen – Perry King
Murray “Bozo” Bozinsky – Thom Bray
Tenente Ted Quinlan – Jack Ging (1984-1985)
Tenente Joanna Parisi – June Chadwick (1985-1986)
Dooley Wilson – Ken Olandt (1984-1985)
Mama Jo – Anne Francis (1984)
Tammy – Robin Evans (1984)

 

Nel panorama delle sit-com americane un posto d’onore spetta indubbiamente ad Happy Days. La serie nasce negli anni ’70, un periodo molto particolare per gli Stati Uniti che dopo la Guerra in Corea si andava ad impantanare nel conflitto in Vietnam e in una Guerra Fredda sempre più in stallo. In quegli anni, in America, c’è voglia di riscatto, voglia di tornare ai fasti degli anni ’50, voglia di tornare a “Tempi Felici” ad “Happy Days”.
Lo show-biz, come sempre, fa presto ad adeguarsi a quelli che sono i sentimenti popolari e mentre sul grande schermo appaiono film come “American Graffiti” e “Grease”, mentre le radio tornano a suonare il rock’n roll, le famiglie americane non possono perdere il loro appuntamento settimanale con Happy Days che si confermerà dal ’74 al ’79 nella top ten degli show più visti sul piccolo schermo americano.

LA STORIA

Happy Days è ambientato a Milwaukee nel Wisconsim fra il 1954 e il 1964 e ci racconta la storia della famiglia Cunningham, una famiglia medio-borghese americana degli anni cinquanta che si trova ad affrontare i problemi tipici del vivere quotidiano: dalle crisi di mezza età ai problemi economici, dalle turbe adolescienziali al razzismo. Centrali dunque le tematiche giovanili, i primi amori, le scelte sbagliate dei giovani, le cattive compagnie…
Raccontato così il plot della serie potrebbe apparire noioso; stessa cosa avranno pensato gli sceneggiatori quando in questo tranquillo quadretto hanno introdotto Fonzie.

I PROTAGONISTI

Ma andiamo con ordine e vediamo ad uno ad uno i protagonisti della storia:

Richie Cunningham, interpretato da Ron Howard è un tipico bravo ragazzo, con la faccia pulita e un po’ secchione; di questi tempi si direbbe uno sfigato ma all’epoca era definito semplicemente un “pivello”. Queste sue caratteristiche non lo rendono certo popolare con le ragazze che lui, con i suoi amici “pivelli”, cerca disperatamente e infruttuosamente di abbordare. Studia alla Jefferson High School e passa il suo tempo libero con gli amici nel locale/fast food Arnold.
Howard Cunningham, interpretato da Tom Bosley è il padre di Richie, figura di riferimento per lui e per tutti i suoi amici, è sempre pronto a dispensare buoni consigli. Anche Howard, però,non potrà fare a meno di imparare dai ragazzi  e scoprirà, man mano che i suoi figli cresceranno, che il mondo non è più quello di quando faceva il cuoco nell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale.
Howard è un piccolo imprenditore proprietario di una ferramenta, molto integrato nella comunità ed è membro della “Loggia del Leopardo“, una sorta di confraternita di quarantenni benpensanti che quando si riuniscono  indossano ridicoli copricapi. La Loggia del Leopardo ricorre frequentemente nelle vicende di Happy Days.
Marion Cunningham, interpretata da Marion Ross è la madre di Richie e Joanie, una donna che vive per il marito e i figli, la tipica casalinga degli anno ’50. Marion accetterà con difficoltà di vedere i propri bambini diventare adulti, che Richie possa farsi crescere i baffi e che possa,  persino, arruolarsi nell’esercito ed essere spedito in Groenlandia. Marion, in un epoca dove trionfa il femminismo, è  il simbolo delle donne  che hanno “dovuto” abbandonare il lavoro per accudire i figli e un marito pantofolaio e tendenzialmente maschilista, di quelle donne che, tuttavia hanno scelto questa strada e, che, in fondo,  ne sono orgogliose.
Joanie Cunningham, interpretata da Erin Moran è la sorellina teenager di Richie. Come tutte le sorelle più piccole Joanie è dispettosa e rompiscatole e, sopratutto nelle prime stagioni, fa di tutto per rendere la vita impossibile al fratello. Joanie, via via, rivestirà un ruolo sempre più di primo piano all’interno della serie fino ad ottenere una serie tutta sua, spin-off, di Happy Days (“Joanie loves Chucky”)
Warren “Potsie” Weber, interpretato da Anson Williams è il miglior amico di Richie e come lui è un “pivello”. Insieme a Richie è sempre a caccia di ragazze, e come il suo amico colleziona un’innumerevole sequela di “due di picche”. Potsie è molto ingenuo, alle volte totalmente idiota ma ha una gran bella voce tanto da essere il cantante del piccolo complessino di Arnold, con Richie al sax e Ralph alla batteria.
Ralph Malph, interpretato da Don Most è un altro amico di Richie ed è il simpaticone del gruppo che con la sua verve comica cerca, con scarso successo,  di far colpo sulle ragazze.
Arthur “Fonzie” Fonzarelli, interpretato da Henry Winkler è forse il vero protagonista di Happy Days. Sulla figura di Fonzie sono stati scritti interi volumi.  Fonzie viene introdotto come elemento destabilizzante della serie ricoprendo la figura del teppista appartenente alle classiche gang  degli anni cinquanta. Man mano, tuttavia, il personaggio dismette il ruolo del disadattato e diviene il fulcro delle storie di Happy Days. Fonzie crede in  Dio, nella Patria e nella Famiglia e questi valori lo portano sempre più ad avvicinarsi alla famiglia Cunningham che, in un certo senso, diviene la sua famiglia adottiva, lui orfano di entrambi i genitori e cresciuto, per strada,  fra mille difficoltà. Fonzie insomma finisce per interpretare i valori positivi di un ragazzo che pur non avendo potuto frequentare il liceo è cresciuto senza finire troppo nei guai e facendosi rispettare  lavorando prima nel garage di Bronco come meccanico, aprendo poi un suo garage, fino ad acquisire una partecipazione nel locale Arnold e ad insegnare meccanica al liceo Jefferson dopo aver preso il diploma alle scuole serali. Nonostante ciò, Fonzie, resterà sempre ad abitare sopra il garage dei Cunningham anche quando Richie sarà partito per la Groenlandia.
Alcune caratteristiche di Fonzie che lo hanno fatto entrare nella leggenda:
– il suo pollice in alto: magnifico l’episodio in cui troviamo Fonzie contro Mork (sì proprio quello di Mork&Mindy) dove al pollice di Fonzie si contrappone l’indice di Mork.
– il suo schioccare le dita e far accorrere tutte le ragazze nelle vicinanze. Fonzie è famoso a Milwaukee per avere una lunga lista di attesa per le ragazze, tanto che queste fanno i turni per pulirgli l’appartamento.
– Il colpo al Jukebox con cui immediamente questo cominciava a suonare.
– La sua splendida Harley Davidson con cui una volta saltò un numero imprecisato di automobili.
– L’abbigliamento di Fonzie è composto da una t-shirt generalmente bianca ma spesso anche nera, un paio di jeans e un giubbotto (chiodo) di pelle nera. Fonzie metterà sempre il giubbotto di pelle anche sullo smoking o col costume da bagno. L’inizio della serie, tuttavia, ha visto un Fonzie in giacca a vento grigio chiaro, forse per mitigare un po’ la sua figura di teppista.
– L’ufficio di Fonzie nel bagno di Arnold’s. Quando il locale viene ricostruito dopo un incendio, nei bagni compare persino la scrivania.

Chuchi Arcola, interpretato da Scott Baio è il cugino di Fonzie. Più volte nella serie si cercò di far entrare elementi appartenenti alla famiglia Fonzarelli, ricordo il mitico nipotino Spadino, un bimbo di dieci anni che vestiva come Fonzie e si comportava come lui. Ma Chuchi è stato l’unico a resistere nella serie fino ad assumere un ruolo di primo piano come fidanzato di Joanie dopo la partenza di Richie.
Arnold(Matsuo Takahashi), interpretato da Pat Morita è il proprietario di Arnold’s il locale dove si incontrano i ragazzi del serial. Successivamente fu sostuito alla direzione del locale (che rimase Arnold’s) da Alfred Del Vecchio interpretato da Al Molinaro per tornare nelle ultime stagioni.

Il rapporto fra Fonzie e Richie è, probabilmente, il cardine del telefilm. Inizialmente Fonzie si erge a protettore del ragazzo, lo aiuta ad abbordare le ragazze e lo salva più volte da pestaggi senza nemmeno dover usare la forza, ma soltanto utilizzando la propria “presenza scenica”. Successivamente anche questo rapporto evolve, Richie cresce ed è lui spesso ad aiutare Fonzie nei suoi problemi di adattamento ad una società americana sempre più borghese e che ha difficoltà ad integrare un ex-teppista.

E’ interessante osservare il ruolo che ha l’automobile all’interno di Happy Days. L’auto viene vista come un vero status symbol, un pivello senza nemmeno un automobile e poco più di zero. Nella serie troveremo dunque delle splendide automobili anni ’50. La cabriolet di Ralph gialla con le fiamme sulle fiancate, la DeSoto anni quaranta tuitta chiusa di Howard, la decapottabile (prima rossa e poi di un piu’ sobrio azzurro) di Richie.

CURIOSITA’

• Nelle prime due serie  la famiglia Cunningham è composta da cinque persone. Richie ha un fratello più grande Chuck Cunningham giocatore di basket. Chuck scomparirà poi senza nessuna spiegazione nelle serie successive.
• Happy Days vanta vari spin-off, ricordiamo: Laverne&Shirley (che compaiono nella serie come delle amiche di Fonzie), Mork&Mindy (in Happy Days compare Mork, caratterizzato un po’ diversamente che nella serie successiva ma sempre interpretato dal grandissimo Robin Williams), Joanie loves Chuchi.
• Nella serie ha fatto un’apparizione Chaterine Kelly Lang l’attrice che in Beautiful interpreta Brooke Logan Forrester
•In un episodio fa la sua apparizione il premio oscar Tom Hanks nelle vesti di una specie di karateka che sfida Fonzie a duello per un oltraggio subito da bambino.

CREDITS

Titolo Originale: Happy Days”, “Happy Days Again”, “New Family in Town”
Ideato da: Garry Marshall
Casa di Produzione: Miller-Milkis-Boyett Productions, Paramount Television, Henderson Productions, Miller-Milkis Productions.
Musiche: John Beal, Charles Fox, Norman Gimbel
Episodi: durata circa 30 minuti. 255 episodi trasmessi per la prima volta sulla ABC dal 1974 al 1984.

CAST

Ron Howard: Richie Cunningham
Henry Winkler: Arthur “Fonzie” Fonzarelli
Marion Ross: Marion Cunningham
Tom Bosley: Howard Cunningham
Anson Williams: Warren “Potsie” Weber
Donny Most: Ralph Malph
Erin Moran: Joanie Cunningham
Pat Morita: Matsuo “Arnold” Takahashi (s. 2-3, 10-11)
Al Molinaro: Alfred Delvecchio (s. 4-9)
Scott Baio: Charles “Chachi” Arcola (s. 5-11)
Lynda Goodfriend: Lori Beth Allen (s. 5-9)

 

Il risultato del referendum impone che si debba cercare in ogni modo di trovare nuove fonti alternative di energia. Oggi, purtroppo, la tecnologia è così pervasiva, che nemmeno in spiaggia è possibile stare senza i-Pod, i-Phone, i-Pad e… i-Brator(*) ma come fare per ricaricarli?

Per fortuna ci vengono incontro le energie alternative e invece di dover installare una antiestetica centrale nucleare in riva al mare, rovinando tutto il romanticismo di un bagno al chiaro di Luna, ecco che l’estate 2011 sarà all’insegna del Solar Bikini. Un simpatico e sexy due pezzi ricoperto di placche come un armadillo e con una simpatica porta USB nelle mutande per permettere alla fanciulla di ricaricare i più disparati oggetti del piacere.

Realizzato dal designer americano Andrew Schneider, il solar bikini è dotato di pannelli solari fotovoltaici a film sottile in grado di produrre energia elettrica sufficiente ad alimentare tutti i gadget che una ragazza del 2011 non può non portare con se sulla spiaggia.

Ora non è dato sapere se il solar bikini godrà degli incentivi per il solare previsti nella finanziaria del 2011 è cosa certa che squadre di montatori si stanno attrezzando per aiutare l’ambiante contribuendo alle installazioni di  questa nuova frontiera del’energia pulita.

(*) se davvero non conosci l’iBrator clicca su Show
[spoiler]La prima versione dell’i-Brator pubblicizzata intorno al 2000 

L’ultima versione dell’i-Brator, che segue il nuovo stile della mela morsicata

[/spoiler]

La Luna è rossa… Vega attaccherà

Una birra, il mio netbook, la macchina fotografica,  in terrazza a cazzeggiare su internet mentre aspetto l’eclissi totale di Luna; un immagine quasi romantica di rara pace,  un quadretto che infonde  serenità se non avessi dimenticato il figlio più grande che: – papà voglio fare ioooo le foto alla Luna- e quello di nove giorni addormentato su un braccio  e che ogni tanto frigna…  certe volte penso che gli esseri umani non siano realmente fatti per allevare la prole.

Ad ogni modo questo 2011 è prodigo di eventi   astronomici, così dopo l’eclissi parziale di Sole del 4 gennaio scorso, il  15 giugno 2011, grazie anche al tempo clemente (a Bari nemmeno una nuvola) e nonostante tutto, ho potuto assistere ad una bellissima eclissi totale di Luna.

Fa sempre bene ricordare che l’eclissi di Luna è quel fenomeno ottico che si manifesta quando la Luna transita nel cono d’ombra proiettato dalla Terra e non viene più illuminata direttamente dal Sole.

Qualche foto…

 

Fra gli ultimi termini di ricerca che hanno portato a questo sito, oggi, c’è praticamente sempre e solo la parola democrazia. Beh oggi dovrebbe essere un grande giorno per la democrazia, dopo 15 anni si riesce a non far fallire un referendum… eppure non credo sia davvero così.

Personalmente sono  felice per il raggiungimento del quorum, non tanto per la reale ricaduta socio-economica di questa consultazione che sarà praticamente nulla, quanto per il suo valore politico che infligge un’altro sonoro colpo all’attuale esecutivo e anche se non basterà a farlo crollare,  immaginare Berlusconi schiumare di bile, scusatemi, ma mi mette di ottimo umore.

Dicevo che non è un grande giorno per la democrazia per come si è raggiunto il quorum come non è un grande giorno per i media tradizionali che si sono visti sfilare la palma d’oro della propaganda dai media, come dire, alternativi, dai social network. Certo i quesiti questa volta erano di interesse pubblico ma non sarebbe stato sufficiente a raggiungere il quorum; gli elettori sono stati convinti a recarsi alle urne, a votare sì, dal terrorismo propugnato dai social network sul quale si è diffusa l’idea, il meme, che il fallimento del referendum avrebbe portato all’aumento del costo dell’acqua e ad una probabile esplosione atomica in un reattore nucleare da qui a 20 anni. Torme di bimbiminkia hanno così convinto le loro nonne rincoglionite da anni di lavaggio del cervello berlusconiano sull’onnipresente pericolo comunista, con una propaganda uguale e contraria non controbilanciata dalle TV del nano morale che hanno cercato di insabbiare tutto fallendo miseramente per diversi motivi, primo fra tutti la sottovalutazione dei nuovi media. Conclusione a votare c’è andato un mare di persone, non perché sapessero realmente cosa stessero facendo ma per il solito difetto della democrazia che può essere facilmente controllata manipolando le masse.  Il vero vincitore di questo referendum, quindi, non è il SI ma è Facebook che ormai è diventato un vero e proprio mass media e di questo se ne dovrà tenere conto in futuro. Adesso la politica, tutta la politica, cercherà di imbavagliare internet e presto si renderanno conto che è un’impresa impossibile anche per un “regime” come quello cinese, il secondo passo sarà di allearsi con il nemico e questo sarà molto più pericoloso. Oggi i politici si muovono sui nuovi media come elefanti in una cristalleria, anche quelli che ritengono di saperli usare cadono preda di troll da due soldi e ragazzini annoiati perché la scuola è chiusa; domani probabilmente a combattere le battaglie politiche, a fare propaganda ci saranno esperti di viral marketing e gente che davvero conosce i nuovi media; quel giorno la democrazia sarà davvero in pericolo.