Nei giorni scorsi tutti i media hanno diffuso l’allarme di Legambiente che, dopo un monitoraggio di un campione di apparecchiature elettriche compiuto insieme al Politecnico di Milano, avrebbe concluso che gli apparati elettrici in stand-by consumano spesso come se fossero accesi e in generale lo stand by si mangia l’11% dei consumi annui di una famiglia. Dopo aver quantificato che un PC accesso 24 ore al giorno consuma 130 euro l’anno e che la maggior parte delle apparecchiature non rispettano le normative europee sullo stand-by  hanno offerto come soluzione quella di utilizzare dei sistemi per consentire di spegnere gli apparati connessi alla rete anche se non è espressamente previsto dal costruttore (uso di ciabatte con interruttore per disalimentare tutto) oltre a quella di leggersi le etichette per valutare il reale consumo degli elettrodomestici evitando di acquistare apparecchi esosi di energia specie in questo periodo di saldi.

Beh io oltre a leggere le etichette però so fare anche i conti, così quando ho comprato il frigorifero, ormai qualche anno fa, proprio leggendo le etichette fra un frigorifero in Classe A+ ed uno in Classe B ho appositamente preso quello in Classe B perché calcolatrice alla mano mi sono reso conto che, ipotizzando come costante la resa energetica teorica dichiarata dai due elettrodomestici,  e considerando la differenza di prezzo e il risparmio energetico ottenuto avrei raggiunto il punto di pareggio dopo più di 15 anni, anche inserendo nel calcolo l’incremento del costo dell’energia legato all’inflazione prevista e senza considerare gli interessi. (Certo avrei fatto del bene all’ambiente scegliendo il classe A+ ma in quel momento non era il mio interesse primario)

Tornando allo stand-by due anni fa ho fatto una rilevazione dei consumi delle apparecchiature casalinghe, in realtà ho scritto questo post solo oggi perché cercavo le tabelle di quelle rilevazioni per pubblicarle, ma non le ho trovate, del resto anche Legambiente non pubblica che i risultati finali dello studio fatto. Tornando ai miei controlli casalinghi ho scoperto delle cose interessanti. Prima di tutto la zona TV, hi-fi, videogame, DVB, VCR, DVD, switch, WDTV consuma (mensilmente) da sola più degli elettrodomestici “pesanti” (lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, forno elettrico, microonde) che ovviamente hanno dei picchi di consumo più elevato; questa francamente è stata una sorpresa. In secondo luogo ho scoperto che il costo dei due miei PC accessi 24 ore al giorno per un mese con tutte le periferiche collegate è di circa 15 euro (quindi 180 euro all’anno per 2 PC pure vecchi, con casse, monitor, scanner, 8 hard disk esterni, stampante), ovviamente se tengo acceso uno o due PC 24 ore al giorno avrò pure i miei motivi… dicevo dello stand by: misurando il consumo della zona TV in stand by effettivamente si notava uno abnorme spreco di energia. Analizzando poi i singoli apparati ho appurato che la causa del consumo era il VCR cinese che accesso o spento consumava da solo più di tutti gli altri apparati messi insieme. Eliminato il VCR, eliminato il problema con un risparmio in bolletta di 30 euro a bimestre. I restanti apparati erano appena rilevabili in stand by. Il TV (a tubo catodico) per esempio in stand by per dodici ore consuma come se fosse acceso 2 minuti. Con le rilevazioni sullo stand by mi sono fermato qui, dal momento che ciò mi è stato sufficiente per non considerare nemmeno minimamente l’ipotesi di spegnere le apparecchiature elettroniche con una ciabatta. Anche considerando che, ad esempio, switch, DVB, WDTV, Playstation sono tutti dotati di un sistema operativo e non sono certissimo che disalimentarli a caldo faccia loro tanto bene. Non vorrei che per risparmiare 30 centesimi a bimestre debba spendere 100 euro in assistenza.

Ovviamente questo post nasce dalla mia esperienza personale e non certo da uno studio serio condotto su un numero elevato di apparecchi che ha invece un valore statistico; tuttavia tant’è per quanto riguarda la mia situazione.

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