Pochi giorni fa ho scritto un post sulla neve a Bari evidenziandone i disagi, sì, ma esaltando la bellezza di un evento atmosferico che dalle mie parti non si vede quasi mai.
La foto di sopra è stata scattata, giuro, questa mattina ad un isolato da casa mia. Ora, o in quel giardino vagano gli spiriti delle Feste della Donna passate oppure c’è qualcosa che non va. Secondo me, in qualche modo, c’entrano pure Berlusconi e i rifiuti di Napoli… che poi vedere le mimose con le luci del Natale in ogni dove e i pagliacci vestiti di rosso con barba finta che imperversano per le città, un po’, fa riflettere sul senso della vita, l’universo e tutto quanto.
C’è stato un tempo, qualche anno fa, in cui, spesso, passavo la serata in libreria fra gli scaffali a leggere le quarte di copertina, a sfogliare i volumi, talvolta a comprarli se erano in offerta (beh ero giovane e squattrinato all’epoca). Da allora molte cose sono cambiate. Io sono cambiato, non ho il tempo di andare per librerie al cazzeggio, ma sopratutto sono cambiate le librerie. Ci sono meno libri, quasi tutti non di genere; ci sono più cazzate: inizialmente solo dischi, oggi anche giocattoli, strumenti musicali, accessori per PC. Sono spariti gli scaffali polverosi e malamente illuminati, sostituiti da tavolini pieni dello stesso libro illuminati al neon. Sono scomparsi librai e apparsi i baristi, insomma è tutto cambiato.
C’era una volta una piccola libreria dove spesso entravo quando ero in quella zona; questa sera ci sono tornato con Pierpaolo perché avevano organizzato una festa di Natale per i bambini. C’è qualcosa di sbagliato in tutto ciò anche se non saprei dire esattamente cosa.
A proposito di iniziative natalizie, ieri sera sono stato, sempre con Pierpaolo, nel, tanto strombazzato, villaggio di Babbo Natale, organizzato a Bari per i bambini. Beh, gli adulti pagavano 4 euro a testa e, nei cinque minuti che siamo rimasti nel “villaggio”, abbiamo continuato a chiederci per cosa?!?
Non che vada pazzo per i Transformers, anche se adoravo il cartone animato degli anni ’80. Tuttavia il teaser trailer di Transformers 3, che può quasi considerarsi una sorta di prequel della saga, apre tutta una serie di nuovi scenari possibili e interessanti. Nell’era del 3D, francamente dubito che il fil sarà qualcosa di diverso dalla solita vaccata, ad ogni modo ecco qui il trailer in italiano.
Che abbia nevicato tecnicamente sarebbe una non notizia. Ma quando nevica a Bari… beh non succede che una volta l’anno e nemmeno tutti gli anni.
Certo, forse, è meglio così; qui non siamo attrezzati per la neve e già una spruzzatina crea disagi inenarrabili, comunque vedere il panorama ricoperto da una bianca coltre dà sempre quel senso di pace pace romantica. Peccato solo non averne potuto approfittare per far giocare il bimbo.
Il 14 dicembre 2010 l’italia ha visto consumarsi l’ultimo atto di una commedia farsesca che si trascina stancamente da ormai tanti anni. Ultimo atto perché, come un finale di stagione di una serie americana, si è concluso con un cliffhanger per il futuro che verrà; futuro che da qualunque parti la si guardi non appare per nulla positivo. Ultimo atto perché ieri ha avuto ragione il cav. Silvio Berlusconi e, insieme a lui, un sistema culturale, un modo di pensare e di vivere che ormai caratterizza questo paese. Non mi riferisco, ovviamente, alla fiducia risicata che il governo è riuscito a strappare che, in ultima analisi, è la cosa meno rilevante fra gli avvenimenti di questa giornata. Il 14 dicembre 2010 si è definitivamente decretato che chi ha i soldi, chi detiene il potere è il vincitore. Il 14 dicembre 2010, in italia, si è scritto il necrologio della politica e dell’importanza delle idee e se è pur vero che quanto è successo non aggiunge nulla di nuovo a ciò che tutti noi già sapevamo è servito a formalizzare il fallimento culturale e sociale della nazione; un po’ come i cable di Wikileaks che non rivelano nulla che già non si sappia ma che appongono un sigillo di ufficialità ad una verità supposta. Oggi siamo tutti sconfitti, tutti noi che ci siamo interessati delle vicende personali di oscuri parlamentari che hanno ottenuto un briciolo di notorietà per aver svenduto la propria rappresentanza, tutti noi che abbiamo vissuto una votazione parlamentare come una partita di calcio, tutti quelli che hanno manifestato pacificamente per vari motivi contro la nuova aristocrazia del potere, tutti quelli che hanno messo a ferro e fuoco una città per combattere un potere distante, barricato all’interno di una zona rossa presidiata da poveracci spinti ad odiare. Sconfitti siamo tutti perché l’italia si sta trasformando in un paese dove non solo non si riesce più a vivere decentemente ma è difficile anche tirare a campare mentre, come novella mariantonietta, la nuova aristocrazia offre prestiti personali come brioche.