L’11 novembre ci ha lasciato anche Dino De Laurentiis, uno dei tanti italiani che ha contribuito a far conoscere il nostro paese all’estero come culla della scienza e della cultura prima che la nostra scuola fosse riformata per produrre semi-analfabeti con l’i-phone e che la nostra cultura fosse ridotta a scopiazzare(male) format americani di dubbio gusto.
Dino De Laurentiis fu costretto ad andare via dall’italia ed emigrare negli Stati Uniti nel 1972, quando la legge Corona cominciò a penalizzare le co-produzioni internazionali che avevano portato ad una rinascita del Cinema italiano degli anni ’60 e avevano contribuito a far distribuire i nostri film in tutto il mondo.
E’ inutile stare qui a raccontare la vita, i lavori e i riconoscimenti di questo grande produttore di origini partenopee, si trova tutto su Wikipedia; voglio ricordarlo solo con alcune produzioni di grande successo che in qualche modo hanno condizionato la mia “formazione”. In primo luogo voglio ricordare “Barbarella” del 1968 con la splendida Jane Fonda, poi “King Kong” del 1976 con Jessica Lange, ancora “Flash Gordon” del 1980 con la suggestiva colonna sonora dei Queen e infine il film “Dune” di David Lynch tratto dall’omonimo romanzo di Herbert.
R.I.P.
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